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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

29 maggio 2011

Il nostro Blog nella classifica dei Blog più cliccati d'Italia!

GRAZIE GRAZIE GRAZIE E 100000 VOLTE GRAZIE!
In meno di due settimane il nostro Blog è entrato nella speciale classifica dei Blog più visitati del paese!!!
Questo grazie al nostro preparatissimo staff e alla passione che ogni giorno impieghiamo per dilettarvi con i nostri articoli o interventi!

Un grazie a tutti gli amici, ma sopratutto a Cristian Enrico e Francesco veri motori di questa esperienza e di un sogno che piano piano stiamo realizzando, un grazie agli amici del Cigar Club Bergamo e di tutti i Cigar Club italiani, aiutateci a continuare a crescere e insieme a diffondere questa passione per il fumo lento!
Continuate a votarci nello spazio a destra del Blog, inoltre girate il nostr link a tutti gli amici,più siamo e meglio è!

BUONE FUMATE A TUTTI!

28 maggio 2011

Cuba Habanos SA battaglia legale per il riconoscimento del brand dinanzi al Tribunale dell'Unione europea

L'impresa cubana Habanos SA ha chiesto alla Corte generale del Consiglio dell'Unione europea (UE) l'annullamento della marca di tabacco Kiowa dal momento che potrebbe portare confusione con il marchio cubano Cohiba.

Secondo il sito web di Cubadebate, il tribunale con sede a Bruxelles ha tenuto un'audizione sulla domanda presentata dalla Habanos SA contro Ufficio dell'Unione europea per l'Armonizzazione nel Mercato Interno (UAMI) e contro Tabacos de Centroamerica, l'impresa che commercializza prodotti Kiowa.

Cubadebate informa che l'impresa cubana  ha contestato la decisione dell'UAMI per consentire la vendita nei mercati europei di Kiowa sigari, sigarette, sigari piccoli e altri prodotti per fumatori, aggiunge inoltre che Habanos SA è rammaricata del fatto che l'UAMI non ha tenuto conto del rischio di confusione tra questi due marchi e ignorato il prestigio del prodotto cubano, che era stato registrato in precedenza.

L'impresa cubana ha dichiarato che entrambi i marchi sono simili nel suono letterale e design.

Habanos SA, la società leader al mondo nella commercializzazione dei sigari premium, esige una "protezione rafforzata" in base al suo prestigio in tutto il mondo.

Questa azienda, fondata nel 1994, che commercializza tutte le marche di sigari cubani, è presente nei cinque continenti, in oltre 150 paesi, e oltre il 90% delle sue entrate globali provenienti da attività internazionali.

liberamente tratto da : http://www.cubaheadlines.com/2011/05/20/31401/cuba% E2% 80% # 99s_habanos_sa_challenges_recognition_of_tobacco_brand_before_the_general_court_ ixzz1NeUXlVKq
Articolo originale qui!

Oro a 18 carati per il portasigari da vero gentleman


Oro a 18 carati per un portasigari da vero gentleman. È la creazione proposta da Groomstars per tutti gli appassionati di sigari che non vogliono rinunciare mai al lusso e allo stile. A rendere ancora più esclusivo il portasigari la possibilità di chiederlo in varie misure, anche se la versione “standard” è stata studiata apposta per la maggior parte delle marche, e di incidere le proprie iniziali. Lo speciale portasigari ha un costo di 8.500 dollari, circa 5.750 euro e farà felice qualunque fumatore di sigari che non avrà più il problema di come portarli con sé.
Il portasigari in oro massiccio è una delle tante proposte di Groomstars, società statunitense specializzata in regali e accessori da uomo per il giorno più importante, il matrimonio.

L’iniziativa, nata dall’idea di amici alle prese col dilemma di cosa regalare allo sposo, si è rivelata più che indovinata, anche perché gli accessori proposti sono tutti di gran lusso, delle migliori marche in oro, diamanti, platino e argento.

Molti brand del mondo del lusso, come Louis Vuitton, hanno creato il loro personale portasigari per dare un tocco di classe unico a un accessorio particolare: il portasigari, oltre a essere di prestigio, deve garantire una perfetta conservazione.

Per chi poi volesse completare il kit, si può optare per il prezioso tagliasigari in oro a 18 carati al prezzo di 2.650 dollari: un perfetto assortimento per un vero gentleman.

26 maggio 2011

Cubani a Madrid: la tradizione cubana in Spagna

Esiste una forte relazione storica ed economica che lega la Spagna a Cuba. La scoperta dell’America inizio’ da qui e oggi la Spagna continua a essere  uno dei principali soci commerciali dell’Isola dei Caraibi, con l’8% degli scambi totali e il primo socio in Europa, con una partecipazione del 30% circa con il paese del vecchio continente.
Chi ad esempio approfitterà dei voli per Madrid per visitare la capitale spagnola, una volta a destinazione si renderà conto che le tracce di Cuba sono qui abbastanza evidenti.
Una delle prime merci originarie di Cuba che sono state diffuse non solo in Spagna ma in tutto il mondo, sono i famosi sigari cubani, la cui commercializzazione è iniziata intorno al 1520 ed è andata continuamente espandendosi anno dopo anno.
Dal punto di vista musicale, nonostante il Bolero e la Salsa abbiano goduto di uno sviluppo parallelo tra Spagna e Cuba, è proprio nell’isola che queste musiche hanno conosciuto le loro migliori versioni e dunque di gran lunga una maggior diffusione. La musica cubana oggi è apprezzatissima e soprattutto ballatissima in tutto il mondo e nella maggior parte delle salsere si balla a ritmo cubano.
La cucina tipica cubana comprende specialità come la piaja Ropa, riso congrí o yucca con Mojo. Il miglior ristorante cubano a Madrid si trova al centro, in Calle Ternera, 4 e si chiama Cuando Salì de Cuba. Il locale mette a disposizione del cliente un’ottima atmosfera con musica dal vivo e porzioni abbondanti.
Se vi trovate invece a Barcellona, recatevi al La Paladar del Son, nel quartiere di Gracia.
Qui il menù offre probabilmente una delle più complete selezioni di cucina cubana in tutta la città. Le scelte comprendono una vasta gamma di autentici piatti cubani e per ottenere una miglior esperienza è consigliato il menù assaggiatori che prevede  l’ajiaco, la malanga, la fritada de Platano e un piatto di carne a vostra scelta.
Il Paladar del Son nonostante le ridotte dimensioni, garantisce un’atmosfera parecchio accogliente.
L’arredamento è piuttosto semplice, costituito per lo più da fotografie di artisti cubani e danzatori (forse perché il manager, Alberto, era un membro del noto balletto Tropicana). Da non perdere infine il mojito disponibile al bar, probabilmente il migliore di tutta Barcellona.

25 maggio 2011

Quel "Toscano" che con Garibaldi ha fatto l'Italia

Festeggia i 150 anni dall'Unità d'Italia insieme a tutti gli altri, ma è l'unico ad essere stato fisicamente presente, nel 1861, alla spedizione dei Mille. Come minimo, bisogna ammetterlo, ha un carattere forte e una sorprendente longevità. Viene da lontano: lontano nel tempo. Pare che sia in circolazione dal 1818. Si pensi, inoltre, che quando il Granducato di Toscana, all'inizio dell'Ottocento, era retto dal granduca Leopoldo, imparentato ai Borbone di Napoli, lui c'era. Questa parentela, infatti, venne caratterizzata, oltre che dalle ovvie interlocuzioni politiche, anche dalla diffusione del famoso, anzi fumoso, sigaro Toscano.
Insomma, il mistero è svelato. E così, anche il sigaro Toscano, nel suo piccolo, ha fatto l'Italia. Prodotto dalle manifatture reali venne usato come arma anti-borbonica nelle proteste napoletane del 1848, quando le classi medio-alte del Regno di Napoli vollero contrapporsi all'assolutismo di Ferdinando, costringendolo a concedere la costituzione. Di fronte alle resistenze del sovrano, si mise in atto quello che è, probabilmente, un vero e proprio "sciopero del fumo lento". Una rivoluzione. Del resto, i sigari sono lenti, ma inesorabili. Hanno attraversato la Storia. E anche se, nel corso dei decenni, moltissimi sigari sono andati in fumo... possiamo affermare, senza timore di smentita, che "il sigaro", al singolare, ha resistito al tempo ed è rimasto a farci compagnia fino ai nostri giorni. Sfogliare l'album dei "ricordi", di conseguenza, è come sfogliare un libro di Storia: a cominciare da Giuseppe Garibaldi, legatissimo al suo Toscano tanto che, nel 1982, per iniziativa dello scrittore Mario Soldati, proprio in occasione del centenario dalla morte dell'Eroe dei Mille, nacque l'idea di fare un sigaro Grand Cru prodotto esclusivamente con il tabacco del Kentucky. Questo nuovo sigaro si chiamò "Garibaldi", come omaggio all'Eroe dei Due Mondi e al Risorgimento italiano. Il sigaro Toscano fu addirittura il vessillo dei patrioti italiani nelle cinque giornate di Milano quando, nel 1848, durante la battaglia con gli austriaci, il Toscano divenne la risposta italiana a un sigaro simile prodotto dagli austriaci. E non è finita: il sigaro è stato sempre presente nei momenti importanti della storia politica contemporanea. Winston Churchill, per esempio, era un grandissimo amante di sigari cubani e, in particolare, di quelli prodotti dalla marca "Romeo y Julieta". La sua predilezione fu per un formato particolare, denominato "Parejo", che venne identificato a tal punto con il Presidente inglese, da acquisire addirittura il suo nome: il Churchill, appunto. Il sigaro Toscano, invece, come già detto, è nato all'inizio dell'Ottocento. Pare sia comparso la prima volta nel 1815, a Firenze e che abbia accompagnato tutto il periodo dei moti rivoluzionari e risorgimentali. Non a caso, è ormai divenuto un simbolo iconografico dell'Italia e del suo migliore artigianato. Tra gli estimatori e i fumatori di Toscano si annoverano artisti, musicisti, poeti, politici, scienziati. Qualche nome? Pietro Mascagni, Giacomo Puccini, Marcello Mastroianni, Totò, Gianni Brera e Burt Lancaster, indimenticabile nella scena del film Il Gattopardo, in cui si accende un sigaro Toscano tutto intero, per poi gustarlo come si gusta la memoria di un tempo andato eppure immortale. Giuseppe Verdi, poi, era un intenditore e un consumatore del Toscano. Senza dimenticare il tenore Tommaso Salvini, convinto che quelle foglie di tabacco aiutassero le sue corde vocali a mantenere il giusto timbro e a salvaguardare la voce. Così, il sigaro accompagnò, negli anni, anche le voci di Giuseppe Tacconi, Beniamino Gigli, Enrico Caruso. Ma su tutti emerge la figura di Mascagni, vero appassionato di sigari e autore della Cavalleria Rusticana. Anzi, fumava il Toscano mentre componeva. Una simbiosi perfetta. Oggi, il sigaro è molto apprezzato dai politici, anche tra i più giovani. Sicuramente, nel nostro immaginario odierno, il sigaro ci fa venire in mente Bossi o Buttiglione, Bersani o Jannuzzi, Ferrara o scegliete voi, sono così tanti. Se si va indietro nel tempo, si può pensare al sindacalista Luciano Lama e a qualcuno verrà in mente il sigaro Avana di Hemingway o di Fidel Castro. Mentre Marco Pannella fuma il Toscano aromatizzato alla grappa. E la storia continua...

24 maggio 2011

Intervista con Stefano Minoia di Diadema Spa

tratto da PaperBlog:  Creato il 12 maggio 2011 da Ilbicchierediverso


Intervista a Stefano Minoia, responsabile commerciale di DIADEMA SPADiadema S.p.A. è la società che si occupa della distribuzione dei sigari Habanos in Italia, quindi della totalità delle marche di produzione cubana. Come tale è l'unico soggetto che certifichi l'originalità del prodotto e che possa essere considerato dal pubblico italiano come interlocutore ufficiale di Habanos s.a.. Diadema è il secondo operatore logistico di tabacco a livello nazionale e puo' essere considerata leader nel segmento Premium, vale a dire dei sigari fatti totalmente a mano.”
Essendo grandissimi appassionati di Avana, noi del Bicchiere Di_Verso, sappiamo bene anche quanto sia importante conoscere il mondo che si muove dietro il piacere fisico di accendere un amato sigaro.
Quindi abbiamo avuto il piacere di intervistare il responsabile commerciale Stefano Minoia, che ci ha illustrato filosofia e attività della Diadema in modo ineccepibile.
A voi.

Buona scelta
IBD

Diadema, quando e perché nasce?
L’idea scaturì da Andrea Vincenzi (attuale Presidente di Diadema S.p.a.) assieme a Andrea Molinari e Gian Luca Gargano (Presidente della Velier ), durante una tre giorni “sigarofila” in Alto Adige alla fine del 1997. Nel luglio del 1999, dopo un lungo iter e numerosi viaggi all’Avana, nacque Diadema. Iniziò fin da subito a darsi una struttura e cercare di ottenere tutti i permessi necessari ad operare in questo campo (con non poche difficoltà) e partì ufficialmente con la distribuzione il 1 giugno 2000.


Come viene selezionato il vitolario distribuito da Diadema?
Oggi Diadema importa e distribuisce quasi l’intero vitolario di Habanos ed è sempre attenta alle ultime novità come alle Edizioni Limitate ed a quelle speciali. Cerchiamo di offrire agli appassionati il maggior numero di vitolas, tenendo sempre presente le tendenze di mercato con revisioni periodiche che ci permettono di razionalizzare il vitolario.

Intervista a Stefano Minoia, responsabile commerciale di DIADEMA SPAIn che modo si garantisce la qualità e lo stato dei sigari?
Fondamentalmente la qualità è molto alta in generale già di partenza, quindi diciamo che siamo abbastanza facilitati. Il contributo fondamentale che noi diamo come distributore è garantire il massimo della qualità a livello di conservazione e stoccaggio del prodotto. Questo avviene grazie ad un grande magazzino interamente termo regolamentato e con controllo elettronico di temperatura e umidità. A partire da gennaio 2005 poi, con l’obiettivo di garantire sempre con maggior forza l’originalità e la provenienza del prodotto, Diadema S.p.A. ha introdotto per la prima volta sulle confezioni che escono dai propri magazzini un vero e proprio sigillo di garanzia.
All’interno del tassello, oltre alla specifica che riconduce a Diadema come distributore esclusivo di Habanos in Italia, viene evidenziato l’anno in cui la confezione è stata introdotta nel magazzino di Diadema. Il colore identificativo del millesimo cambia di anno in anno, per meglio visualizzare questo iter e l’invecchiamento del prodotto.
Oltre ad un beneficio in fatto di provenienza della confezione, questo sigillo garantisce anche l’appassionato dal punto di vista qualitativo: tutti i sigari di Diadema infatti sono sottoposti ad un rigido sistema di controllo di qualità, seguendo il disciplinare utilizzato della stessa Habanos S.A.
Tramite poi l’introduzione del trattamento criogenico vengono ridotti praticamente a zero i rischi contro danni provocati dal terribile lasioderma (il celeberrimo “bicho”).
Questo sigillo va quindi a completare il percorso di certificazione che già prevede, da parte del produttore, l’apposizione di altri identificativi molto importanti: il sigillo verde della Repubblica di Cuba, lo stick “Habanos Denominaciòn de Origen Protegida”, nonché il timbro a fuoco sul retro e i timbri con la specifica del mese di produzione del sigaro.
Il Tassello di Stato garantisce poi l’utente finale rispetto ad un eventuale rischio di incontrare prodotti di contrabbando.


Intervista a Stefano Minoia, responsabile commerciale di DIADEMA SPAQuali sono le qualità principali che cercate nei prodotti da distribuire?
Non vi è una vera e propria ricerca in questo senso, anche perché ogni sigaro ha delle qualità che a volte differiscono anche in maniera sensibile all’interno della stessa marca. Qualità che donano unicità a ogni sigaro e ad ogni marca. L’attenzione è rivolta più alla volontà di offrire il maggior numero possibile di vitolas agli appassionati ed un ampio spettro di scelta: per dimensione, prezzo e marca.

Come si comporta l'Italia con il consumo di Avana?
L’Italia è un mercato relativamente giovane per gli Avana se paragonato a molti paesi Europei, ma non per questo insensibile a questi magici cilindri. L’Italia rappresenta oggi l’ottavo Paese al mondo per volume di sigari cubani consumati. Quindi possiamo dire, non senza un pizzico di orgoglio, che in poco più di dieci anni è stato compiuto un grande percorso. D’altronde il nostro Paese è noto per la passione del bello, del buono, del ricercato in tutti i campi: dal vino all’abbigliamento, dagli orologi al cibo, dalle automobili … agli Habanos !

Intervista a Stefano Minoia, responsabile commerciale di DIADEMA SPAL'Avana è sdoganato o resta ad appannaggio di un certo tipo di ceto sociale?
In passato il sigaro cubano è sempre stato rappresentativo di un certo ceto sociale, ma oggigiorno sono sempre più gli appassionati che si avvicinano a questo fantastico mondo e l’estrazione sociale non è la condizione essenziale per gustare un Avana.
Anzi, in questo senso vi è stata proprio una evoluzione, promossa dalla passione di tanti club nazionali, che ha portato il sigaro cubano ad essere una passione sempre più trasversale, pareggiando letteralmente le differenze sociali.

In Italia cosa manca ancora per capire al meglio il mondo degli Avana?
L’Italia, si sa, è un paese dove la tradizione è ben radicata e spesso alcuni luoghi comuni sono difficili da scalzare. Quello che forse ancora manca è un po’ di cultura, anche se in questi anni sono stati fatti passi da gigante in questa direzione. Capita sovente di parlare con persone che immaginano il sigaro cubano come un qualcosa di occulto o peggio ancora al di fuori delle proprie possibilità, per poi ricredersi nel momento in cui comprendono che fumare un Avana significa dedicare a se stessi un momento unico ricco di emozioni. Da un altro punto di vista, è rimasta anche in parte la convinzione che fumare un Habanos sia molto costoso, cosa assolutamente non vera. Oltre al fatto che si possa iniziare a fumare un buon sigaro cubano già con 2 o 3 euro, se ci si pensa bene, anche concedendosi ogni tanto un grande sigaro, non si ha una spesa superiore di quanto sarebbe dividendo una buona bottiglia di vino in 2 o 3 commensali durante un pasto, anzi …


Come è cambiato il fumatore?
Oggi il fumatore è sempre molto attento alle novità ed esigente, ma soprattutto molto più consapevole di ciò che rappresenta il sigaro Avana, sia a livello di storia che come valore di un prodotto interamente artigianale e naturale (uno dei pochissimi ancora che si possano realmente definire così al 100%). In generale, a livello di preferenze di prodotto, potremmo dire che l’odierno appassionato è più aperto verso le novità, anche se molti rimangono fedeli al loro sigaro ed alla loro marca preferita. Certo che, se dobbiamo fissare alcune tendenze evidenti, possiamo affermare che attualmente l’appassionato di Habanos è portato a prediligere sigari per fumate più brevi ma sostanziose (ma questo è anche frutto dei ritmi del giorno d’oggi e delle limitazioni al fumo che si sono sommate in questo ultimo decennio)

La capillarità territoriale viene garantita in che modo?
Da ormai un decennio la nostra forza vendita, che ha maturato una profonda conoscenza del mercato e dei prodotti, garantisce la copertura dell’intero territorio Nazionale. I nostri agenti curano personalmente il rapporto con i tabaccai garantendo un servizio ineccepibile ad oltre 3.000 tabaccherie su tutto il territorio nazionale. Questa rete di tabaccai (di cui circa un terzo decisamente specializzati) è la grande ricchezza che ci permette di far arrivare il prodotto nelle migliori condizioni sino all’utente finale.


Intervista a Stefano Minoia, responsabile commerciale di DIADEMA SPACome si entra nello staff di Diadema?
Sicuramente l’esperienza maturata nel settore della distribuzione del tabacco è una prerogativa importante, specialmente per l’operatività commerciale e di vendita. Chiaramente vi sono poi altre figure altrettanto importanti in altre aree (amministrativa e logistica), dove le competenze specifiche sono fondamentali, ma in fondo sono quelle di qualsiasi azienda commerciale.


Ci sono non fumatori nel vostro staff?
Certo. Direi che oltre la metà dei dipendenti è totalmente non-fumatore. Ci sono poi un paio di persone che alternano sigaro e sigaretta. Altrettanti che fumano solo sigaro. La passione per i sigari è talmente personale che il solo fatto di lavorare in Diadema non è sufficiente a spingere una persona a dedicarsi all’Avana…


Vi interfacciate con clienti, appassionati, blog, testate etc?
Certamente. Da sempre in questo Diadema è stato, a livello mondiale, un distributore apri-pista. E’ un aspetto che da subito è stato colto, approfondito e sviluppato, probabilmente proprio perché si tratta di una società nata da appassionati. E’ quindi un aspetto fondamentale che ancor oggi non trascuriamo mai e che ci permette di raccogliere quegli aspetti intrinsechi che non emergono da pure statistiche commerciali. Ma non solo, diamo sempre attenzione alle richieste dirette o indirette che ci pervengono, collaboriamo assiduamente con riviste del settore, con tabaccai e con Cigar Club, senza trascurare il mondo di internet attraverso il nostro sito e la news letter.


In tre parole: Diadema è ...
Passione, qualità, esclusività.

Il contrabbando dei sigari cubani

Il governo vuole aumentare i controlli fiscali in seguito a uno scandalo di corruzione sugli Habanos


Il governo cubano ha deciso di intensificare i controlli fiscali sulle aziende che producono sigari per impedire che possano arricchirsi ai danni dello stato.
La decisione è stata presa in seguito allo scandalo di corruzione che ha travolto il maggiore produttore cubano di sigari, la Habanos e il suo vicepresidente Manuel Garcia.
L’industria dei sigari è una delle più note e delle più fiorenti di Cuba. Fu nazionalizzata poco dopo la rivoluzione comunista del 1959, ma fu soltanto a partire dagli anni Ottanta che la distribuzione dei sigari finì sotto il diretto controllo dello stato.
Garcia è in carcere dall’agosto del 2010, accusato di avere venduto i sigari cubani illegalmente e a prezzi bassissimi a distributori stranieri.
Il governo cubano sostiene che in dieci anni sarebbero stati venduti in questo modo circa 45 milioni di sigari fatti a mano, che all’estero possono essere venduti anche per 65 dollari ciascuno. La perdita di denaro avrebbe colpito anche Imperial Tobacco, un’azienda britannica che ha acquisito il 50 percento della Habanos nel 2008.

tratto da : Granma.cu

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