contattaci: cigarblog1@gmail.com
il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

31 agosto 2011

Il Montecristo n. 2: un grande, grosso puro

Questo splendido sigaro è un capolavoro, bellissimo da vedere con la sua forma di piramide, e la capa scura e perfetta. Nonostante il calibro grande (52), non pesa, ma è pieno ed importante, ed allo stesso tempo vellutato e morbido.
Uno dei più complessi e saporiti sigari, il Montecristo n. 2 ha sicuramente una onorata reputazione, davvero meritata, in quanto è un sigaro veramente meraviglioso quando correttamente invecchiato e se non ci sono problemi di costruzione.
A livello di costruzione, i sigari si presentano benissimo, con un wrapper color cioccolato come i Petit Edmundos. La costruzione è impeccabile, con una cenere compatta e un ampio volume di fumo.
Per quanto concerne la fumata, il n. 2 inizia in modo piuttosto "mite" nel primo tercio, con sentori di cedro e caffè e inizia a raccogliere forza solo nel secondo tercio, con più pronunciati sapori di caffè e cioccolato, con un tocco di piccante. Dall'ultimo tercio alla fine, cedro, cioccolato, caffè e sapori piccanti sono alla loro climax. Sicuramente, dunque, questo sigaro si classificherebbe come un puro di medio corpo dall'inizio alla fine, con sapori complessi, che lascia un retrogusto molto piacevole che indugia per ore, come dovrebbe fare un gran sigaro.
Le dimensioni maggiori, ovviamente, implicano tempo per goderne appieno i sapori sorprendenti, inadatti ai neofiti.

30 agosto 2011

Un (ma)duro da scoprire

Continuiamo le nostre degustazioni di fine estate con un extracubano molto intrigante.
Il CAO MX2 sembra un sigaro piuttosto duro a prima vista, a causa del
suo wrapper scuro di tabacco Connecticut. Mentre la maggior parte dei
Maduro ha solo un wrapper Maduro, il MX2 ha sia un wrapper che un binder Maduro, da cui il nome MX2, ossia Maduro x 2.
Questo sigaro è, in effetti, davvero ideale per l'amante dei maduro.

Si tratta di un sigaro molto ben costruito, senza punti deboli al tatto. Sono presenti anche alcune minime venature che corrono per tutta la fascia, oleosa al tatto. Inoltre, è un pò più lungo di un normale maduro ed ha un cepo 52 invece del classico 50, fattori che consentono una fumata più lunga. Inoltre, proprio la sua costruzione accurata non richiede correzioni durante la fumata.
È mediamente corposo e leggermente dolce sulle labbra. L'aroma è ricco e terroso, con sentori di pepe nero e un finale lungo e speziato. Cioccolato fondente, caffè e pepe sono dominanti e tutti molto gradevoli al palato. Il Mx2 lascia, infatti, una piacevole sensazione di formicolio sulla lingua, dato dai quattro filler diversi. Il
sigaro inizia morbido e poi si fa sempre più forte fino a quando si è vicini all'ultimo tercio.
Un sigaro non per tutti, dunque, ma decisamente da provare, forte e sapido al punto giusto, adatto per un dopocena lungo e rilassante.

29 agosto 2011

Note "divine"

Due parole su un sigaro che chi vi scrive ha provato qualche giorno fa per la prima volta e sul quale saremmo lieti che i nostri lettori esprimessero i loro pareri.
I Cuaba Divinos sono i più forti tra i quattro modelli del brand. Interamente fatto a mano, questo Petit Bouquet è lungo 10.10 cm e ha un cepo 43.
Si tratta, quindi, di un sigaro piccolo ma molto forte, che offre 45 minuti molto intensi, con sapori decisamente non adatti a un neofita.
Se non sono invecchiati, l'impressione principale potrebbe essere di sapore amaro e legnoso, ma, con almeno cinque anni di invecchiamento, i sapori tendono a essere
più vicini allo stile Romeo e con una dolcezza fruttata molto piacevole.

Con un forte retrogusto legnoso, questo sigaro si presenta come una splendida fumata.
A crudo esprime un gusto terroso, più o meno piccante e, appena acceso, risulta sapido, quasi amaro in un primo momento, ma a metà esprime gustose note di cioccolato e caffè, con una combustione lenta che richiede 15-20 minuti solo per consumare il primo tercio. Molto serrato, si riscalda e brucia perfettamente anche nell'ultimo tercio.

28 agosto 2011

Mezz'ora con un Perla

Fumare un Montecristo N.5 è come intraprendere un'esplorazione, ancorchè breve, di note floreali e legnose derivanti da un tabacco dolce. Con un cepo 40 e una lunghezza di soli 102 mm, è uno dei più piccoli sigari Montecristo, ma presenta tutte le qualità del brand.
Si tratta di un sigaro che si può fumare sempre, facile e apprezzabile da tutti i tipi di fumatori. La leggerezza di questo sigaro deriva dalla sua costruzione precisa, una cosa tecnicamente difficile con un perla petit, e che tra l'altro non ha il classico problema di surriscaldamento, che può essere una questione di primo piano nei piccoli sigari. Ma il n° 5 non ha problemi del genere.
Si tratta di un sigaro ben costruito, a parere di chi scrive. Ha un buon inizio floreale ma entro la fine del primo tercio promette di diventare un puro molto intrigante. Infatti, inizia ad evidenziare sapori legnosi
(es. quercia e cedro), miele e ancora sfumature floreali. Nel secondo tercio il modo
in cui è costruito lo fa emergere in pieno come un sigaro di media corposità che rammenta al fumatore che è un cubano. Non opprimente o pesante, comunque, ma sicuramente forte. Il tiraggio e la costruzione sono, altresì, molto buoni, anche se necessita di correzioni nel secondo tercio.
Fumato lentamente, non è mai aspro e offre una fumata speziata, con la sapidità tipica dei Montecristo condensata in una pausa di relax per chi ha una mezz'ora a disposizione.

27 agosto 2011

Taglio o foro? Il dilemma dell'aficionado

Qualche sintetica riflessione sul metodo per tagliare i sigari risulta necessaria, visto che, come ogni aficionado fuma e gusta in modo diverso il proprio sigaro preferito, così anche il modo per tagliare un puro incide sulla fumata e dipende dalla maggiore o minore esperienza del fumatore.
In questo post mettiamo brevemente a confronto due strumenti tra i più usati dagli aficionados, ossia il tagliasigari a ghigliottina e il meno diffuso (almeno in Italia) bucasigari o puncher.

Il puncher è consigliato da molti per i sigari di grosso calibro, dato che spesso potrebbe risultare difficile fare un buon taglio della capa con la ghigliottina, rischiando di far srotolare l'intero sigaro con un taglio troppo ampio. Ovviamente il puncher risulta inutile con i figurados.

La classica ghigliottina, meglio se bilama, permette di fruire di un volume di fumo più consistente e maggiormente ossigenato, evitando l'acredine e l'asprezza erivante dalla concentrazione di nicotina e catrame prodotte da una fuoriuscita forzatamente
stretta quale quella del puncher. Inoltre proprio i puncher, pur dando una fumata molto lunga, creano le condizioni per un tiraggio troppo serrato.

In questo apparente dilemma, a ognuno la propria, come sempre personalissima, scelta!

26 agosto 2011

Stars and Stripes 2. CAO America Monument

Il CAO America Monument è un buon sigaro decisamente particolare. La combinazione di due wrapper equilibra perfettamente una miscela con note di cioccolato, terra e cedro. Si tratta del primo sigaro stile 'gessato'. Abilmente rollato con due
wrapper americani - un Connecticut Maduro scuro e un leggero Connecticut - questo sigaro è mescolato con un longfiller Ligero dal Nicaragua, Italia, Stati Uniti, e dalla Repubblica Dominicana legato in una foglia piccante brasiliana.

La fumata è robusta, cremosa, complessa e decisamente morbida con un finale pulito.
Ben costruito, infatti, con una buona combustione, il Monument è un sigaro corposo fin dall'inizio, con un tocco di peperoncino che si sente fin dall'esame a crudo. Già nel secondo tercio, però, perde parte della sua forza, diventando più un sigaro medio che corposo, con un sapore dolce in sottofondo che permane fino alla fine, in uno sfumato certamente un pò deludente.
Nel complesso, però - e cosa più importante per questo sigaro multicolore -, il Monument è coerente e piuttosto ben bilanciato, regalando una fumata piacevole e poco impegnativa nonostante le dimensioni notevoli.

Stars and Stripes 1. Alec Bradley Tempus Imperator

Questo piramide di Alec Bradley, di cepo 52, distribuito solo per il mercato statunitense, fa parte del brand omonimo, lanciato sul mercato dal 1996. È composto da tabacchi dell'Honduras e del Nicaragua, con una gran forza atipica per un prodotto assai apprezzato dagli americani.

Il wrapper è impeccabile, di un bel rosso scuro/marrone, decisamente oleoso al tatto. Il tabacco sembra essere arrotolato strettamente. Il sigaro inizia molto bene,con un gran volume di fumo ed un sapore iniziale di cacao, alcune spezie, e di nocciola. Al secondo tercio, circa a metà sigaro, si evidenziano sapori di cedro, lievemente dolci, e accenni di caffè.

Il Tempus, insomma, si da fumare molto bene e ha un grande retrogusto. Pur aspettandomi problemi con la combustione, visto che il sigaro si sentiva molto duro al tatto, anche la cenere tiene ed è molto solida, in una fumata complessivamente molto lenta, di circa due ore, senza calore eccessivo o spigolosità.

25 agosto 2011

Bolivar Petit Coronas: un piccoletto di carattere

Il Bolivar petit coronas è un piccolo grande sigaro, buono fin dall'uscita dal suo
box, della durata di circa una trentina di minuti, dal gusto corposo con un background molto terroso simile al Siglo II, ma consistente.
Ha una costruzione ed un tiraggio perfetti, un gran volume di fumo e un tipico gusto pieno Bolivar. Il suo sapore, infatti, è molto simile al Coronas, con il caratteristico gusto forte di Bolivar. Un sigaro medio-forte, comunque, ricco di note
piccanti e di cioccolato.
I fumatori che trovano il Coronas Gigante troppo grande per loro, proprio su tali basi, concordano sul fatto che questo formato sia perfetto per loro, presentando una fumata, come detto, molto corposa.

Da quanto detto, è chiaro che è uno dei più forti Habanos. Inoltre combina molti, se non la maggior parte, dei sapori cubani in un breve spazio di tempo. Un aspetto di un bel color marrone con una tonalità rossastra, con alcune venature. A crudo, si sente tabacco muschiato forte. Inizia piuttosto non deciso, poi si "sveglia" con un pizzico di spezie. Con il secondo tercio arriva un'improvvisa nota di cioccolato, che sfuma lentamente nell'ultimo terzo, mentre il fumo sviluppa una più liscia sensazione, pur perdendo gran parte della sua dolcezza e speziatura sulla punta della lingua, fino a quando il sigaro non sviluppa un certo formicolio sulla lingua.
La stagionatura minima raccomandata per questo sigaro è da 4 a 6 anni.

24 agosto 2011

Un toscano di classe

Uno dei migliori toscani machine made è sicuramente l'Antica Riserva, prodotto dal 1992, con fascia di Kentucky nordamericano ed il ripieno di produzione nazionale e ritagli della fascia, stagionato per 12 mesi. La lunghezza è di 165 millimetri ed il diametro di 16,5 millimetri.

Si tratta di un toscano di aspetto imponente e colore scuro, grasso al tatto, con un ottimo profumo.
Anche la fumata non delude le aspettative evidenziate dall'esame visivo e tattile. Infatti, il primo terzo si presenta dolce e delicato, anche un po’ neutro, per così dire, nello stile di questo toscano atipico.
Avvicinandosi alla sua ampia pancia, che è proba la maggior peculiarità, il TAR acquista una notevole corposità, con piacevoli e mai eccessivi sentori vegetali.
All’inizio dell’ultimo terzo acquista un po’ di piccante che va man mano intensificandosi, senza mai diventare fastidioso come in altri toscani.
Tiraggio eccellente e combustione discreta, anche se la cenere non tiene bene come nei toscani a mano: nel complesso, si tratta di un sigaro che non perde colpi e soddisfa anche il toscanofilo più esigente con il suo ampio volume di fumo.

Tuttavia, nonostante sia ancora un toscano che resiste al generale decadimento qualitativo del brand, se ne consiglia la degustazione dopo adeguato riposo nell'humidor. Infatti, il beneficio tratto dall'umidificazione di questo sigaro è notevole, regalando una fumata ottima, piuttosto diversa dal toscano AR appena acquistato: gli aromi risultano alquanto affinati e decisamente equilibrati, molto meno netti rispetto al medesimo prodotto stagionato poche settimane.

22 agosto 2011

2011 Una grande annata per il sigaro extracubano!

Su quest'anno si dice che "Questa è l'età d'oro di sigari".
L'annuale
fiera IPCPR negli Stati Uniti sembra aver confermato la dichiarazione di quest'anno.
In questa famosissima fiera americana, mancavano logicamente, per i ben noti motivi d'embargo, gli ospiti d'onore, i cugini cubani, e allora hanno fatto bellissima figura i sigari extracubani e di tutti i mercati emergenti, dei quali negli States sono presenti i massimi esperti.

I sigari degustati durante la fiera hanno dimostrato eccezionale qualità e gusto squ
isito.
Alcuni dei
sigari provati e testati da illustri esperti, tra cui molte nuove versioni, meritano un riconoscimento immediato.
Tra questi
, per citarne alcuni:
Tatuaje Capa Especial
CAO OSA
San Cristobal Elegancia
La Flor Dominicana Diademas
Alec Bradley Fine and Rare
Quesada Oktoberfest
Casa Magna Box Pressed
Torano Master
J. Fuego Sangre de Toro Original

 
nell'immagine: Carlos Torano
Buena Vista Reserva
Come questo gruppo eccezionale di nuovi sigari,citati sopra, probabilmente ci sono molti altri che si riveleranno fantastici.
Ci stiamo preparando per includere questi sigari nelle nostre degustazioni non appena saranno disponibili nei negozi di sigari negli Stati Uniti e nel resto del mondo.



18 agosto 2011

Sequestrata una grossa partita di sigari rubati

Blitz dei carabinieri nell’appartamento dove vivono due 30enni georgiani ritrovate oltre 200 confezioni di sigari pregiati per il valore di alcune migliaia di euro oltre a un kit di arnesi da scasso

Circa 200 confezioni di costosi sigari cubani e non, alcuni dei quali da collezione sono stati sequestrati mercoledì pomeriggio (17 agosto) dai carabinieri all’interno di una casa del centro storico di Reggio occupata da due cittadini georgiani ora accusati ricettazione e possesso illegale di strumenti atti allo scasso.

La scoperta è avvenuta dopo che una pattuglia è stata inviata nel condominio di via Palazzolo dove una donna stava urlando a squarciagola da diversi minuti. Raggiunto l’appartamento da cui provenivano le grida i militari vi hanno trovato una cittadina georgiana sola, dopo averla calmata i carabinieri hanno notato all’interno di una camera dell’appartamento un cospicuo numero di sigari che li hanno spinti ad investigare.

Circa 200 confezioni di svariate marche tra cui Mac Baren, Toscano, Habano, Jose L. Pedra, Santa Clara, Habanossa, Premium Cigars, Soberanos De Cuba, Peterson, Dunhill, Punch, Montecristo e Ziho il cui possesso non è stato giustificato. Nella stessa stanza, all’interno di un borsello nero, era custodito un fornito kit da scasso contenente chiavi limate per aprire porte blindate, ferri sagomati per l’apertura di porte e finestre, tronchesi di varie dimensioni e cacciaviti.

Strumenti da scasso e sigari sono stati sequestrati in attesa di essere restituiti ai derubati, ancora da identificare.

fonte: www.24emilia.com

17 agosto 2011

Eco di Bergamo - 17 agosto 2011

Clicca sull'immagine per ingrandirla

Bergamo News - 9 agosto 2011

Clicca sull'immagine per ingrandirla

Terminator e il sigaro politicamente scorretto

Arnold Schwarzenegger, nella lista Time100 come uno dei più influenti personaggi politici del
mondo, non ha molto da
insegnare sul tema del
rispetto delle regole in aeroporto. Macinando sigari a volontà, si è trovato a fare i conti con le autorità austriache che l’hanno multato, inviando il “conto da pagare” all’ ambasciata americana a Vienna. Per essere precisi però, per assenza di accordi di cooperazione in tema di certi tipi di reati (flebili) tra Usa e Austria, il 38simo Governatore della California potrebbe fare a meno di sborsare moneta. Attualmente infatti egli è residente in Brentwood, Los Angeles, e con Graz e Salisburgo -le due città ove è stato fermato in flagranza di reato. Infatti il politico ed ex autore e' stato multato due volte per un totale di 200 euro per aver fumato il sigaro nei due aeroporti cittadini, come riportato dal quotidiano Krone Zeitung, che ha spiegato come l'attore americano fosse in Austria per andare a trovare la madre. Tuttavia, secondo le autorità la denuncia potrebbe andare "in fumo". Secondo il portavoce dello scalo di Salisburgo,
Alexander Klaus, il sigaro era
spento. "Quando si fumano i
sigari l'ambiente si riempie di fumo, ma non ce n'era intorno a Schwarzenegger", ha spiegato.

A dire il vero, la passione per i sigari ha creato già in passato qualche problema al governatore della California, come nel dicembre 2010, quando fu "beccato" mentre fumava un cubano. La mossa politicamente scorretta aveva fatto infuriare lo staff che segue la star di “Terminator” nella sua carriera politica. In quel frangente, Schwarzenegger avrebbe acceso un Partagas mentre era in viaggio in auto verso il Canada quando, a Ottawa, si era fermato in un’area di sosta per soddisfare la sua voglia di un sigaro, fumandolo con tutta calma davanti a tutti. Dopo un primo imbarazzo, lo staff di Schwarzenegger si era messo al lavoro per limitare i danni. Anche utilizzando l’arma dell’ironia per smorzare le polemiche e sostenendo “Non esiste alcun modo di provare le accuse. Il sigaro ormai è finito in cenere".

16 agosto 2011

BUONE VACANZE...Cigar Blog va qualche giorno al mare!

Cari lettori e amici affezionati,
dopo settimane di duro lavoro, che ci hanno permesso di essere il sito/blog sul sigaro più seguito in Italia, sito n.1 nella Net Parade, categoria Varie, la nostra redazione si fermerà per qualche giorno per concedersi un meritato riposo!
Non vi abbandoneremo completamente, ma invece della solita raffica quotidiana di articoli e notizie, pubblicheremo solo pochi pezzi, fino ai primi di Settembre, quando riprenderemo a pieno ritmo!
Nel frattempo in questi giorni, sdraiati in spiaggia o al fresco della montagna, potrete rileggere gli articoli che vi siete persi, nella spalla sinistra del blog,li trovate divisi per argomenti, nella parte destra trovate quelli preferiti dai nostri lettori.
Ultima cosa ma più importante: continuate a votarci e fate votare, cliccando in alto a destra sul tasto verde VOTAMI ORA, siete stati tantissimi finora e non finiremo mai di ringraziarvi!
Allora BUONE VACANZE a tutti, portatevi dietro i vostri sigari preferiti, perché allieteranno ancora di più i vostri momenti di relax, per chi ha destinazioni estere o esotiche, si ricordi che habanos ha previsto edizioni regionali esclusive per diverse parti del mondo,a Novembre avremo anche in Italia la nostra nuova regionale e ve la presenteremo in una serata unica!
DIVERTITEVI E CI VEDIAMO A SETTEMBRE!!!

13 agosto 2011

JL maximos e birra baladin, abbinamento interessante

Vi riporto le impressioni su una degustazione avvenuta giovedì sera presso il labirinto effimero nel mais dell'azienda Galassi di Alfonsine, abbiamo assaggiato il Juan Lopez Maximos (hermoso n.2) edizione regionale svizzera 2008, in abbinamento alle birre Nora e Wayan del birrificio Baladin di Torino.
Il sigaro era estremamente equilibrato, complesso ed evolvente dal punto di vista aromatico, sotto questo profilo ricordava da vicino il Ramon Allones Gran Robusto edizione regionale benelux 2007, tuttavia, a detta di tutti i partecipanti erano leggermente scarsi i livelli di forza nicotinica.
Abbiamo notato in alcuni esemplari anche una costruzione non impeccabile, due sigari si sono srotolati nell'ultimo tercio, complice forse anche l'umidità elevata dell'ambiente circostante. Un'altro aspetto di rilevo è il ripempimento di questi sigari, più scarso rispetto alla produzione regolare, che tuttavia non incideva sul risultato organolettico della fumata.
Le birre in abbinamento sono state appositamente scelte perchè fra la produzione Baladin sono quelle con meno luppolo, che come noto, in abbinamento ai sigari accentua la sensazione amaricante e può risultare poco gradito.
L'abbinamento, ovviamente di tipo contrastante, come avviene per i vini, è stato estremamente apprezzato, la prima birra (Nora) con toni più dolci copriva il sigaro nei primi puff, mentre la seconda birra (Wayan), abbinata con la seconda metà del sigaro si è espressa molto bene, due prodotti di ottima complessità aromatica, estremamente equilibrati, i toni aciduli e la temperatura fredda della birra resettavano il palato dai toni alcalini e dal calore del fumo, rinnovando le percezioni dei successivi puff del sigaro, senza permettere al palato di assuefarsi alle note organolettiche del fumo.
Ancora una volta l'abbinamento in contrasto ha esaltato al massimo le caratteristiche del sigaro, buone, ma non eccellenti se comparate ad altre edizioni regionali o limitate. A differenza degli abbinamenti concordanti (e.g. sigaro-distillato) il contrasto ottenuto con vini spumanti, birre e cocktail a bassa gradazione alcoolica è molto più versatile e regala quasi sempre ottime sensazioni gusto-olfattive.

12 agosto 2011

International Shape e Vitolario Cubano, un po di chiarezza.

Quante volte, navigando per siti, specialmente stranieri, in cui si possono leggere le recensioni troviamo errori (o presunti errori) sul formato dei sigari. Hermosos n.4 definiti Robustos, Dalias e Cervantes definiti Lonsdale e così via.
In realtà non si tratta di veri e propri errori ma semplicemente dell'utilizzo dell'international shape piuttosto che del vitolario cubano. La differenziazione dei formati, se si considera anche il vitolario caraibico extracubano è estremamente varia, e per potere fare un po più di chiarezza occorre stabilire delle "famiglie" di formati, che non si riferiscono a una misura univoca di lunghezza e diametro come avviene a Cuba ma stabiliscono dei range di misure entro cui i puros rientrano in quel formato, ecco come all'interno di un determinato formato dell'international shape possano rientrare diverse vitolas cubane che differiscono fra loro per pochi mm di lunghezza o di diametro.

Quando si descrivono sigari non cubani e si utilizza l'international shape per definirne la misura sarebbe sempre meglio specificarlo, onde evitare equivoci, anche perchè i nomi assegnati spesso coincidono con vitolas de galera (formati) o vitolas de salida (nomi commerciali) cubane. Quindi se definiamo, per esempio, un sigaro tipo il Davidoff Special R che ha le stesse misure di un robusto cubano (124 x 50) possiamo dire che è un Robusto per l'international shape che corrisponde al robusto anche nel vitolario cubano, se invece parliamo di un Robusto di Flor de Selva (121 x 50) ci limitiamo a dire che appartiene alla famiglia dei Robustos per l'international shape.

l'international shape utilizza anche i formati "oversize" quando le misure non rientrano nel range specifico assegnato ad un formato, per definire un sigaro oversize si prende come riferimento il formato entro cui il sigaro rientra come lunghezza, ma con calibro superiore rispetto a quello compreso nel range di quel formato. Ecco che per esempio un Robusto Virgin Sun Grown di Ashton (140 x 50) rientra nella famiglia delle corona gorda "oversize", e non più nella famiglia dei robustos.

di seguito due tabelle con il vitolario internazionale e la vitola cubana più rapprensentativa per ogni famiglia di formati.



11 agosto 2011

Churchill fumava sigari indiani

Grazie a Winston Churchill i sigari fatti in India hanno avuto il loro momento di gloria durante la seconda guerra mondiale. 
Come raccontano i giornali del paese asiatico, quando al primo ministro inglese fu impossibile procurarsi i suoi sigari preferiti, quelli cubani, a causa del blocco navale imposto dai tedeschi tra Cuba e la Gran Bretagna, Churchill si mise a fumare sigari realizzati a Uraiyur, un distretto di Trichy che si trova nel sud dell'India. A quei tempi l'India era ancora il gioiello della corona britannica. Ci si domanda se tutto ciò sia mito o realtà. Si racconta che il politico britannico abbia finito per preferire i sigari di Trichy, con un gusto meno forte di quelli pesanti dell'Avana. Oggi Thiruchirapalli, un nome che gli inglesi non sono mai riusciti a pronunciare e che è più conosciuto con il nome Trichy, deve la sua celebrità al suo tempio piuttosto che ai suoi sigari. Le aziende produttrici hanno chiuso una dopo l'altra: mentre erano ancora 200 negli anni 1970, oggi ne è rimasta soltanto una, proprio quella che riforniva Churchill. La Royal Cigar Works fabbrica i sigari con tabacco proveniente dal Bihar e dal Bengala occidentale, ma anche dalle Filippine e dall'Indonesia. Nel diciannovesimo secolo, in India, le imprese del settore prosperavano negli accampamenti, quartieri dove risiedevano gli ufficiali dell'esercito di Sua Maestà.

fonte: Italiaoggi.net

Alla scoperta dell'avana, piccola guida per neofiti.

Con la definizione di “sigaro di tipo avana” non si identificano solamente i sigari cubani, ma tutti i sigari di tipo caraibico con la testa chiusa e il piede aperto. Già in questa prima definizione incontriamo due termini propri del sigaro Avana e cioè piede che identifica la parte del sigaro che va accesa, e testa che si riferisce all’estremità opposta del sigaro, che si presenta chiusa da un frammento di tabacco denominato perilla. Come si può notare, la terminologia spagnola è assai usata nel mondo del sigaro, poiché proprio gli spagnoli furono i primi a produrre nel vecchio continente i cosiddetti puros ovvero manufatti composti al 100% di tabacco, e in seguito i cubani hanno continuato la tradizione, come leader incontrastati per diversi anni.

Oggi il termine puro ha assunto un doppio significato, oltre alla definizione generica si sigaro infatti, si definisce puro un sigaro i cui tabacchi provengono interamente da un solo stato, in contrapposizione ai blended che utilizzano invece tabacchi di diversa provenienza all’interno dello stesso sigaro, tale pratica si definisce appunto blending “orizzontale”, che spesso viene fatto passare come un’operazione di selezione accurata di tabacchi dalle zone migliori, in realtà, ad eccezione di alcune produzioni, è quasi sempre un escamotage per procurarsi tabacchi laddove il mercato è più favorevole.


  • Caratteristiche dei tabacchi

Pianta di tabaccoParlando al plurale di tabacchi è chiaro come nella produzione di un sigaro esistano diverse componenti e non solo un tipo di foglia. Solitamente i sigari “premium” sono costituiti da cinque diverse foglie, interamente arrotolate a mano, sia per il ripieno che per la fascia. Le tre foglie interne che compongono la tripa o ripieno, vengono sapientemente miscelate seguendo una specifica “receta” in modo da formare una ligada o miscela, specifica per ogni marca e formato. Ogni foglia che costituisce la tripa ha una funzione ben specifica; il ligero che è la foglia più “giovane” è principalmente responsabile della forza nicotinica, il seco che proviene dalla parte mediana della pianta esprime la maggior parte degli aromi, mentre il volado che proviene dalla parte basale della pianta, e che quindi è fra le foglie più vecchie, mantiene la regolarità di combustione, grazie ad una struttura cellulare ben formata.


Le 3 foglie interne vengono arrotolate prima in una foglia denominata capote che assolve la funzione di tenuta e mantenimento della forma del sigaro, ed infine, nella foglia esterna denominata capa che ha principalmente scopo estetico, anche se contribuisce spesso in maniera significativa alla “struttura” organolettica del sigaro.


Sezione di un sigaro

  • Formato dei sigari avana

I sigari di tipo avana oltre che per marca si distinguono anche per formato o vitola; distinguiamo due tipi di vitolas: la vitola de galera, che identifica il formato del sigaro, e lavitola de salida che identifica il nome commerciale che lo stesso sigaro assume. Per portare un esempio, fra le marche cubane esistono diversi sigari robustos, col termine robusto (vitola de galera), il vitolario cubano identifica un sigaro dallo shape 124x50 (definiremo in seguito le misure), le diverse marche propongono però nomi commerciali diversi per lo stesso formato di sigaro, ed ecco che il robusto prende il nome di Royal Corona per la marca Bolivar, Specially Selected per Ramòn Allones, Serie D n.4 per Partagàs, Short Churchill per Romeo y Julieta, Robusto per Cohiba (in questo caso vitola de galera e de salida coincidono) e così via.


Formati dei sigari

Vitolario internazionale dei formati parejos


Occorre sottolineare che esistono 2 grandi classificazioni per i formati dei sigari, una cubana, molto rigida, in cui ad ogni formato corrispondono specifiche misure di diametro (o “cepo”) e lunghezza (o “largo”), ed una classificazione internazionale (international shape) che assegna ad un formato un “range” di misure di largo e cepo entro le quali il sigaro rientra nella stessa vitola. Sempre come esempio, nell’international shape il Romeo y Julieta exibicion n.4 e il Romeo y Julieta short churchill rientrano nella famiglia dei robustos, mentre per il vitolario cubano il primo è un hermoso n.4 (127x48) mentre il secondo è un robusto a tutti gli effetti (124x50) come si può notare le dimensioni sono simili ma non identiche.


Un’altra suddivisione molto generale fra i formati è data dalla forma, si distinguono anche in questo caso due grandi “famiglie”, la prima è quella dei “parejos”, nella quale si identificano tutti i sigari di forma puramente cilindrica, indipendentemente dalle dimensioni, la seconda è quella dei “figurados”, in cui si identificano tutte le altre possibili forme; tipicamente si identificano fra i figurados i sigari con la testa appuntita come i “piramides”, i “belicosos” o i “torpedos”, oppure i sigari dalla forma biconica come i “perfectos” definiti anche “double figurados”.


Parlando di dimensioni, convenzionalmente si esprimono in millimetri di lunghezza e 64esimi di pollice di diametro, tornando all’esempio del robusto, nel vitolario cubano tale definizione identifica un parejo di 124 mm di lunghezza e 50/64 di pollice di diametro (124x50), se parliamo invece del formato “piramide” identifichiamo un figurado di 156 mm di “largo” e 52/64 di pollice di cepo ( 156x52).

10 agosto 2011

self made walk in humidor


Chi ha detto che per un humidor bisogna spendere cifre esorbitanti? Essendo il sigaro un bene relativamente costoso, anche tutta l'oggettistica che gira attorno al suo mondo è abbastanza cara, tuttavia, con un po di fantasia e manualità si possono realizzare ottimi humidor fai da te senza spendere una fortuna, riservando il denaro risparmiato all'acquisto dei puros. Va però detto che se uno si avventura nell'impresa di costruire un humidor fai da te deve essere sicuro di ottenere un manufatto che assicuri le caratteristiche di conservazione ottimali per i sigari, proprio perchè si tratta di prodotti costosi infatti, non ha senso risparmiare sull'acquisto di un humidor per poi compromettere la qualità dei sigari.
In commercio si trovano umidificatori di ogni forma e dimensione, il costo di un humidor è molto variabile in funzione della qualità, della capienza, della tipologia (statico, dinamico o climatizzato), ma anche del marketing che gira attorno ad alcuni marchi.
Solitamente un buon indicatore per valutare il prezzo di un humidor è il costo per singolo pezzo di capienza, per esempio un humidor da tavolo da 30 sigari che costa 90 euro ha un costo di circa 3 euro per pezzo di capienza (ovviamente la capienza dichiarata è variabile a seconda del formato del sigaro, i produttori solitamente dichiarano la capienza media basandosi sul formato corona o robusto). Ora, i prezzi degli umidificatori variano da 1 a oltre 100 euro per pezzo di capienza, se ci riferiamo a umidificatori di grandi dimensioni il prezzo può scendere attorno ai 50-60 cents per pezzo di capienza, raggiungendo però una qualità di conservazione appena sufficiente.
Per le grandi esigenze di stoccaggio, nell'ordine di migliaia di pezzi, solitamente occorre adattare intere stanze o parti di esse per la conservazione dei sigari, è il caso dei walk in dei grandi collezionisti o dei "corner" walk in delle tabaccherie ben fornite.
Anche un walk in humidor di buona qualità può essere realizzato col fai da te, senza spendere troppo, chi vi scrive, pur non essendo ne un grande collezionista ne un tabaccaio, ma semplicemente un appassionato di medio-lungo corso, ha optato per questa soluzione.
Per costruire un walk in fai da te sono necessari alcuni accorgimenti preliminari: in primis la scelta del luogo in cui ricavare lo spazio per i nostri amati puros, occorre scegliere una zona della casa in cui le pareti esterne non siano esposte al sole, un seminterrato sarebbe l'ideale, ma nel caso in cui non si disponga di tale spazio occorre evitare di costruire il walk in a ridosso delle pareti esposte a sud, prediligendo quelle esposte sul lato nord. Secondariamente occorre assicurarsi che la temperatura media della stanza non superi mai i 25 gradi, nemmeno nei picchi estivi, per esigenze di conservazione a scopo collezionistico occorre prevedere una climatizzazione ad hoc che mantenga la temperatura sempre al di sotto dei 17 gradi, ma per esigenze da "semplice" aficionado, è sufficiente mantenere una temperatura media di 18-22° evitando i picchi al di sopra di 24-25° per brevi periodi dell'anno. Occorre poi stabilire come "trattare" l'umidificazione dell'aria all'interno del walk in, decidendo se predisporre un sistema statico o dinamico di umidificazione, o addirittura se installare un sistema di deumidificazione, che potrebbe rendersi necessario se ci troviamo in un seminterrato.
Tutti questi aspetti vanno valutati in anticipo, monitorando l'ambiente in cui sarà ricavato l'humidor per diverso tempo, assolutamente da evitare le correzioni in corso d'opera, perchè gli sbalzi di temperatura, ma soprattutto di umidità all'interno del walk in possono seriamente compromettere la qualità e l'integrità dei sigari.
Chi vi scrive ha ricavato un mini walk in da un sottoscala nel piano seminterrato, monitorando per un anno l'andamento di temperatura e umidità all'interno della stanzetta, fortunatamente la temperatura non è mai salita al di sopra dei 23° limitatamente ai giorni più caldi estivi, ma l'umidità è arrivata, specie nei mesi più caldi, a picchi di oltre l'85%, estremamente dannosi se si considera che anche la temperatura era nella sua fase di picco più elevata, quindi la quantità di acqua in eccesso potenzialmente assorbibile dai sigari sarebbe stata maggiore. In fase invernale l'umidità si è assestata fra il 62 e il 65%, quindi su valori leggermente bassi. E' stato quindi deciso di adottare un sistema di abbattimento dell'umidità per il periodo estivo, utilizzando deumidificatori statici a sali di cloruro di calcio inodore, e di applicare un sistema di umidificazione, sempre statico (vista la scarsa necessità di incremento di umidità) per la fase invernale, costituito da un telaietto metallico su cui è disposta una striscia di spugna che viene nebulizzata periodicamente con acqua distillata, posta al di sotto dello scaffale più basso, quindi invisibile sia dall'esterno che dall'interno dell'humidor.
Una volta definiti questi parametri si è proceduto alla progettazione del rivestimento e degli scaffali, rigorosamente in legno di cedro spagnolo (è possibile scegliere anche il mogano a patto di poterne verificare la buona stagionatura, poichè in caso di stagionatura incompleta emana un forte odore di ruggine). per necessità specifiche sono stati ricavati degli sportelli aggiuntivi sulla parete in cui non sono stati messi gli scaffali, poichè sono presenti dei quadri elettrici.
La parte bassa del sottoscala non è stata sfruttata in quanto scomoda da raggiungere, è stata quindi ricavata una controparete sempre in cedro; per evitare di inserire scaffalature su una parete senza struttura di sostegno sono state messe sul fondo della stanza due vetrinette, anch'esse autocostruite, rivestite in mogano, già possedute in precedenza.
Nelle foto seguenti si può vedere la fase costruttiva e il risultato finale.

Coatruzione di un self made walk in humidor

Ma tornando al "topic" iniziale, quanto costa realizzare un walk in fai da te? il costo è variabile in funzione delle dimensioni e dell esigenze di controllo della temperatura e umidità che si rendono necessarie, nel caso specifico il costo totale di realizzazione è stato di 850 euro circa, considerando una capienza di circa 5000 sigari, ipotizzando il pieno sfruttamento dello spazio negli scaffali, il costo per singolo pezzo di capienza è di circa 17 centesimi. Dovendo applicare sistemi di umidificazione dinamici e un climatizzatore nelle stanze limitrofe (si sconsiglia la climatizzazione interna a meno di non disporre di una stanza di volume molto ampio), il costo può salire anche considerevolmente, restando comunque sempre al di sotto di 50 centesimi per pezzo di capienza, scendendo in proporzione all'aumentare del volume interno.

09 agosto 2011

Cristalli Swarovski nell’humidor per sigari “Vanitas” by Elie Bleu

Per gli appassionati dei sigari Elie Bleu ha creato un humidor molto particolare con cristalli Swarovski dal nome evocativo “Vanitas“. Disponibile in tre colori grigio, nero o rosso, l’humidor è decorato da un teschio tutto ricoperto di brillanti cristalli ed è realizzato in soli 666 pezzi. Oltre a garantire la perfetta conservazione dei sigari, la creazione di Elie Bleu, azienda francese attiva da venticinque anni nella produzione di humidor e prodotti per sigari, ha voluto richiamarsi al vecchio simbolo del teschio, usato nel corso della storia dell’arte come simbolo della vanità, per giocare con ironia sulla passione per la bellezza anche nei piccoli particolari.
Il soggetto del teschio può sembrare un po’ macabro, ma ormai si trova in molti accessori, anche sui gemelli di diamanti, firmati Ralph Lauren.
“Vanitas” si propone così come un humidor molto particolare, magari meno regale e imponente
rispetto a modelli più classici ma pur sempre di grande stile. D’altra parte “C’est la vie”.
Fonte: www.myluxury.it/

Los hombres del puro 4: dopo la torcida

Una volta terminato il lavoro del torcedor, i sigari vengono inviati al controllo qualità, dove i catadores giudicano la costruzione e le qualità organolettiche dei puros, esiste una tolleranza del 4-5% di sigari difettosi che un torcedor può produrre, i sigari con difetti vengono detti rezago e vengono dati ai lavoratori delle manifatture per consumo personale. Oltre la soglia di tolleranza ai torcedor vengono applicate trattenute sul salario.
I sigari che hanno superato il controllo qualità vengono inviati alla fumigazione antiparassitaria, che viene comunque effettuata anche oggi, seppure si proceda anche dopo l'inscatolamento ad un ciclo di abbattimento della temperatura, sempre a scopo antiparassitario. Successivamente i sigari arrivano all'escaparate, la "maturing room" dei sigari, una stanza climatizzata con giganteschi armadi di legno e dotata di deumidificatore, dove i sigari, classificati per vitola e data di torcida, perdono l'umidità in eccesso accumulata durante la fase manufatturiera.

Escaparate

Finito il periodo in escaparate che può durare anche diversi mesi, i puros sono avviati all'escogida, dove gli occhi esperti degli escogedor, classificano i sigari della medesima vitola per tonalità di colore (matices): double claro, claro, colorado claro, colorado, colorado maduro e oscuro. Ciascuna tonalità è poi separata in 10-15 sfumature diverse, l'escogedor distingue quindi a occhio oltre 70 diverse sfumature di colore; in questa fase i sigari pari-vitola provenienti da diversi torcedores vengono mescolati e suddivisi unicamente per colore, è per questo che all'interno della stessa scatola di sigari possiamo avere puros provenienti da diversi arrotolatori.
A seguire le anilladoras applicano la fascetta specifica per quella vitola de salida ed inviano i manufatti sul tavolo dell'envasador, che dispone i sigari con cura all'interno delle varie forme di envase (inscatolamento).

Escogedor all'opera

I sigari inscatolati subiscono infine il ciclo di abbattimento della temperatura fino a diversi gradi sotto zero, allo scopo di eliminare le eventuali uova persistenti dei parassiti del tabacco, le scatole vengono poi avviate al magazzino che si occupera della commercializzazione, nel caso in cui la permanenza in magazzino sia piuttosto lunga le scatole possono subire una revisione a campione, per verificare che non si siano instaurate muffe o sviluppati parassiti all'interno, in questa fase il revisador applica un timbro sotto la confezione indicante la data di revisado.

Timbro di revisado sotto a un box, assieme al timbro a fuoco di Habanos e al timbro ad inchistro del codice di fabbrica e della data di envase

Il genio e la filosofia di Davidoff, una storia unica

“…ogni persona che un giorno ha fumato anche uno solo dei miei sigari non può essere che un amico, perché, in effetti, è la storia della mia vita che lo ha accompagnato per un ora”.



Questa frase tratta dall’ormai famoso libro “Le livre du connaisseur du cigare” , raccoglie in pieno quella che è stata la vita del grandissimo Zino Davidoff, che unanimemente è stato considerato il più grande specialista dell’Avana, ne riassume in poche semplici parole la sua storia e la sua filosofia.
La storia di un bambino cresciuto nella bottega dei genitori, arrotolatori di sigarette a Kiev, il padre insegna al piccolo Zino gli antichi segreti del tabacco, ma proprio in quegli anni la famiglia Davidoff è forzatamente costretta a lasciare Kiev e trasferirsi in Svizzera, dove non si perde d’animo, anzi i genitori prendono in gestione una piccola bottega dove continuano la loro attività, il padre capisce subito le potenzialità del figlio e lo spedisce in un tour “didattico” in centro/sud America, dove il giovane si forma nel campi di tabacco argentini e brasiliani, fino al giorno che un vecchio piantatore brasiliano gli dice “Figliolo, tu ami il tabacco!Va a Cuba, sulle terre rosse. Ci scoprirai il puro, e nient’altro esisterà più per te”.
E’ questo uno dei momenti fondamentali della storia moderna del sigaro.
Davidoff và a Cuba con l’umiltà e la voglia di imparare tutto di quel mestiere, dai maestri cubani. Lavora sodo in una finca, una fattoria cubana specializzata nel ciclo del tabacco, impara minuziosamente tutte le fasi di lavorazione, studia le foglie e le piante cubane, uniche al mondo, raccoglie l’esperienza dei vecchi, si fa raccontare la loro storia, e impara a menadito a distinguere le foglie,le piante e le loro caratteristiche. E’ pronto per tornare nel vecchio continente e portare con la forza dei suoi vent’anni il millenario segreto di questa pianta.
Al rientro in Svizzera sconvolge completamente il commercio della sua famiglia ed inizia a costruire humidor e a preparare caves temperate per le sue produzioni di sigari, inizia così una grandissima storia, quella dell’ascesa di Davidoff ai vertici mondiali della fabbricazione dei puros.
Se volessimo racchiudere in una parola, lo stile e la filosofia di Davidoff, senza indugio azzarderei : sobrietà!
E’ la sobrietà e la semplicità di un uomo come Zino Davidoff, oltre alla fantastica qualità dei suoi sigari, che ha permesso di mantenere negli anni, immutata la sua figura nell’immaginario di tutti gli aficionados. Quella semplicità che probabilmente ha fatto sua nelle frequentazioni cubane dei suoi vent’anni, quando i suoi maestri erano i torcederos o i semplici braccianti dell’isola. Nel suo libro vengono spesso citati personaggi umili, operai, da cui oltre ad acquisire la preziosa operosità e arte, ha anche colto la sottile essenza.
L’altro aspetto da mettere in risalto è il culto quasi metafisico che viene dedicato alla degustazione del sigaro.
Ogni atto, dalla scelta, all’accensione e tutti i vari istanti della fumata, sono poetici. Ogni momento racchiude una mistica. Il piacere di fumare un sigaro pervade Davidoff perché conosce l’anima di quello che fuma, conosce la fatica dei campi, la peculiare selezione delle foglie, l’essiccazione e l’arrotolamento e accendendo un sigaro, il piacere che lo pervade è una sorta di sentimento, che avvicina l’amante del sigaro a tutti gli esseri che hanno partecipato a questo fantastico prodotto che è il sigaro.
Non è facile raccontare in poche righe il mondo Davidoff, un icona intramontabile per tutti gli aficionados, noi c’abbiamo provato, nella speranza che le nostre considerazioni siano arrivate fino a voi e abbiano colpito nel profondo, come la vita e il pensiero di questo grande uomo, hanno sempre colpito anche noi.

08 agosto 2011

Los hombres del puro 3: Fabrica de Tabacos

Proseguiamo il viaggio alla scoperta degli uomini e dei gesti che portano alla nascita di un sigaro, entrando nel cuore pulsante di tutto il sistema produttivo: la manifattura.
Tutti i fumatori di sigari conoscono la figura del torcedor, che è colui che confeziona fisicamente il sigaro, ma esistono altre professionalità all'interno delle manifatture, senza le quali i puros che fumiamo non raggiungerebbero i livelli di eccellenza che conosciamo.
Come accennato nei precedenti post, il tabacco arriva in manifattura diversamente imballato a seconda che si tratti di tabacco da tripa o da capa, a quest'ultimo si riserva, anche in manifattura un trattamento più delicato per evitare di danneggiare le preziose fasce, a questo scopo ricompare la figura dello zafador, incaricato di aprire delicatamente i mazzi di foglie da capa, che successivamente vengono inumidite dal mojador, e scrollate dal sacudidor, per evitare che rimangano goccioline d'acqua sulla foglia che potrebbero macchiare le fasce.
dopo un periodo di riposo le foglie da fascia passano al despalillo (l'eliminazione della foglia centrale), operazione che per le foglie da tripa avviene nei magazzini prima dell'invio alle manifatture. le despalilladoras sono quasi tutte donne, e probabilmente da qui ha origine la leggenda metropolitana secondo cui i sigari sono rollati sulle cosce delle cubane ... in realtà l'unica fase in cui il tabacco viene posto su un telo sopra le ginocchia è proprio quella del despalillo.
Finita la fase di scostolatura, si procede a una nuova selezione delle foglie per colore e dimensione, per mano dei rezagadores, prima di essere inviati alla galera.
Le foglie da tripa e da capote invece arrivano alla barbacoa, dove subiscono un ulteriore controllo sulla classificazione assegnata loro in precedenza. Successivamente, dopo un periodo di diverse ore in ambiente umido per uniformare l'umidità e ammorbidirle, le foglie passano nelle mani del ligador, vero responsabile della tipicità di un prodotto, che pesa e dosa le proporzioni di ligero seco e volado, necessarie ad ogni torcedo per produrre una media rueda di sigari (mazzo da 50 pezzi).
Dopo i condizionamenti appena descritti le foglie da capa e da tripa sono inviate alla galera, vera culla del sigaro, dove la materia prima prende forma e diventa un preziosissimo manufatto da fumare. E' qui che il torcedor esprime la sua arte, con strumenti semplicissimi come la tabla (piccola asse di legno), la chaveta (lama curva priva di manico), la guillotina (ghigliottina per tagliare i sigari secono la misura di vitola), il cepo (piastirina di lunghezza definita con un foro di diametro specifico che serve a controllare lunghezza e ring gauge del sigaro) e il molde (stampo da 5 a 10 unità che serve per mettere in forma il bonche prima di applicare la capa).
Strumenti del tocedor

Molde, pressa che uniforma il diametro del sigaro avvolto nel capote prima dell'applicazione della capa

le tre foglie da ripieno sono sistemate nel palmo della mano, in modo da lasciare il ligero nella parte centrale, avvolge la tripa nel capote, taglia l'eccedenza dalla parte della testa e sistema il bonche così ottenuto all'interno del molde, dove resterà per 15-45 minuti, subirà poi il controllo del tiraggio mediante apposite macchine, a campione o su tutti i sigari, a seconda delle manifatture.
Infine il sigaro indossa il suo vestito: la capa, che viene applicata e fissata al bonche mediante la goma (colla vegetale) , il sigaro viene quindi chiuso con la perilla, ottenuta dal residuo di foglia da fascia e tagliata circolarmente mediante il casquillo; la chiusura può essere anche a ricciolo nel caso dei parejos, o direttamente con la foglia da fascia nel caso di figurados, la torcida avviene a la derecha o a la izquierda a seconda che si utilizzi come rivestimento la metà destra o sinistra della foglia, che, ricordiamo, viene divisa simmetricamente eliminando la nervatura centrale. Dopo l'applicazione della capa, il torcedor esegue il cosidetto "dar de chaveta" massaggiando il sigaro con il lato della lama per uniformare la distrubuzione del tabacco al suo interno ed eliminare eventuali segni lasciati dal molde sul lato del capote.

Fasi di torcida: preparazione della tripa, avvolgimento nel capote, preparazione della capa, avvolgimento della capa, preparazione della perilla e chiusura del sigaro (ultime 4 foto)



06 agosto 2011

Corso di degustatore di sigari - “Connaisseur de Cigares” …l’arte di fumare con gusto

 E’ un grande onore per il nostro Blog essere stati scelti in anteprima , per la presentazione di questo evento in 3 serate unico nel suo genere, non solo a Bergamo o Lombardia ma in tutto il panorama nazionale.:
“Connaisseur de Cigares” …l’arte di fumare con gusto – Corso di degustatore di sigari - BERGAMO
“Connaisseur de Cigares” letteralmente ” intenditore di sigari” è la fantastica iniziativa del Cigar Club Bergamo, un corso in 3 serate dove i partecipanti verranno introdotti nell’affascinante mondo del sigaro, da relatori esperti e qualificati, che alterneranno momenti puramente didattici a momenti teorici, dove si insegnerà l’arte del fumo lento e la sua storia, verrete addentrati nelle diverse produzioni caraibiche e non solo, rendendo onore all’eccellente produzione italiana e degustando ogni sera sigari diversi con abbinamenti a dir poco intriganti.
Un viaggio che partirà il 7 Ottobre 2011 con una serata caraibica extracubana, verrà proposto il fantastico A.Fuente Don Carlos n.2 Reserva con una degustazione di Champagne e di Franciacorta, si partirà con le tecniche basilari di scelta, taglio e fumata, per poi addentrarsi nella storia del sigaro e la descrizione della fase agricola e manifatturiera.
La seconda serata il 28 Ottobre, sarà incentrata sulla tradizione italiana, come nasce un sigaro toscano, le varie tipologie e morfologie del sigaro, vitole, tecniche di degustazione e abbinamenti consigliati. Verrà fumato un Toscano  Antica Tradizione accompagnato, anzi deliziato dai soavi sentori di un eccellenza bergamasca, il Moscato di Scanzo e di un'altra perla della nostra tradizione vinicola italiana, L’Albana di Romagna.
La serata conclusiva si terrà il 25 Novembre e sarà una serata dedicata completamente all’Habanos, si fumerà il Monarchs di H.Upmann, un sigaro oramai introvabile e fuori mercato, che i presenti avranno l’onore di accendere, abbinandolo al fantastico Samaroli Fiji Rhum 2001- Selezione Yhemon  e  al Dzama Rhum Vieux Madagascar, due distillati unici, che meglio non potevano chiudere questa serata, durante la quale verranno illustrati gli orientamenti del mercato e una guida all’acquisto, per poi passare all’importante fase della conservazione. Il corso verrà chiuso con un piccolo esame  finale, dove verranno testate le conoscenze acquisite e con il rilascio degli attestati di partecipazione.
Inutile dirvi cari amici e lettori, che si tratta di uno di quegli eventi unici dove nessun aficionados dovrebbe mai mancare, la qualità degli interventi e delle eccellenti degustazioni proposte, l’ottima organizzaione  del Cigar Cub Bergamo, saranno gli ingradienti fondamentali di queste serate.
Vi ricordiamo che il corso è per un numero chiuso di 25 persone, precedenza ai soci del club. Per tutte le informazioni, gli orari i costi, del corso, potete contattare il Cigar Club Bergamo via mail : cigarclub035@libero.it
oppure potete contattarci al nostro indirizzo : cigarspirits.events@gmail.com

05 agosto 2011

Il “sigaro Modigliani” a Effetto Venezia


Venerdì 5 agosto alla Stazione Modigliani, sugli Scali del Monte Pio, sarà protagonista di Effetto Venezia il sigaro Modigliani delle Manifatture toscane.

Con l’obiettivo di valorizzare la storia e la cultura italiana, le Manifatture toscane hanno creato, un anno fa, il nuovo Sigaro Modigliani, omaggio al grande artista toscano di inizio '900.

Questo nuovo sigaro fa parte della serie dei Sigari d'Autore insieme al Garibaldi e al Soldati: tre sigari per dare risalto alla storia e alla tradizione italiana.
Un sigaro dedicato ad un personaggio italiano protagonista delle arti visive applicate, un artista eccezionale, dalla grande personalità, che rappresenta appieno lo stile, la cultura, il coraggio e l'inventiva tipici dell'italianità a cui il sigaro Toscano si ispira.

A Livorno è riaperta da Aprile la casa natale di Modigliani, in via Roma 38, perciò questa serata vuole essere un contributo , un omaggio a Modigliani e alla casa museo. Leonardo Taddei porterà nel cuore di Effetto Venezia questi sigari dedicati all’artiste italienne e ci parlerà di artigianato, di eccellenze italiane, di antichi sapori miscelati a continua innovazione. Non ci sarà solo il sigaro, ma anche il caffè delle Piantagioni del Caffè, un caffè sorprendente bevuto in un modo insolito, gustato nella sua interezza con attenzione ai profumi, al colore, alla magia di un caffè gustato sotto la guida di Paolo Milani.
L’iniziativa è gratuita.



Fonte:www.nove.firenze.it

Los hombres del puro 2: Casa de Tabaco

Il bruco per diventare farfalla ha bisogno di una crisalide.... allo stesso modo il tabacco appena raccolto deve passare per la casa de tabaco per diventare la materia prima di altissimo pregio usata per il confezionamento dei puros. L'articolo di oggi è dedicato alle fasi di produzione che vanno dalla raccolta fino all'ottenimento della materia prima che poi verrà utilizzata nelle manifatture.
L'essiccamento all'aria (air curing) è uno dei 4 sistemi utilizzati per ascugare il tabacco, e fondamentalmente l'unico usato per i sigari premium, le casas de tabaco sono costruite secondo criteri precisi, con una determinata esposizione al sole e una precisa dimensione delle aperture, che assicura il mantenimento di determinati parametri di umidità e temperatura all'interno (65-75% di u.r. e 20-25°C) .
Entrando in una di queste strutture, noteremo la divisione in diverse sezioni dette aposentos, ognuna delle quali ha diverse file di puntales (pilastri) che sorreggono le barraderas, aste orizzontali in cui si disporranno le file di foglie ad essiccare.
Uscito quindi dalle vegas dopo la raccolta, il tabacco viene consegnato ad altre mani sapienti, che lo accompagneranno nelle fasi di precondizionamento prima dell'invio alle manifatture, la prima figura che troviamo nella casa det tabaco è quella dell'ensartador, che mediante un apposito ago cuce le foglie a due a due, dorso contro dorso, attaccandole per la nervatura centrale, e le dispone sulle barraderas, un bravo ensartador riesce a riempire circa 100 aste in un giorno.

tabaco ensartado posto a seccare sulle barraderas e tabacco posto in pilones per la fermentazione

dentro queste strutture, il tabacco verde, che originariamente ha un contenuto in acqua dell'85% circa, con un lento e graduale processo di disidratazione di sei settimane perde l'umidità in eccesso fino al completo essiccamento della nervatura centrale.
Man mano che perdono acqua si degrada anche la clorofilla presente nei tessuti fogliari, e il colore delle foglie passa dal verde al giallo, per poi passare, con i processi ossidativi successivi, al colore bruno. Se nella fase di essiccamento avvengono sbalzi repentini di temperatura il viraggio del colore delle foglie avviene in maniera irregolare e si riscontreranno probabilmente imperfezioni cromatiche nel prodotto.
Le barraderas vengono spostate dalla parte bassa a quella alta della casa de tabaco man mano che si seccano, e più si procede verso la comleta disidratazione più le manipolazioni vanno effettuate con cura per non danneggiare le fragilissime foglie.
Quando la foglia è completamente secca, ad eccezione della nervatura centrale, le foglie vengono avvicinate e sostanzialmente si sistema il contenuto di due barraderas su di una sola, successivamente si procede alla fumigazione contro i parassiti del tabacco.
Alla fine dell'essiccamento le foglie vengono staccate, riunite in mazzi ed accatastate in pilones in appositi locali poco illuminati e con umidità scarsa, dove vanno incontro alla prima fermentazione. Dopo un periodo variabile dai 20 ai 50 giorni, in cui si sprigionano dai pilones forti odori ammoniacali, il tabacco ha completato la fermentazione ed ha acquisito gran parte degli aromi cari agli aficionados di tutto il mondo.
Finita la fase di fermentazione il tabacco viene imballato, in scatole rigide se di tratta di tabacco da fascia, o in sacchi o foglie di palma se si tratta di foglie da tripa, ed inviato all'escogida, ovvero alla selezione.
L'escogida è un processo determinante per il risultato qualitativo finale dei sigari, per le foglie da capa intervengono in questa fase gli zafadores, che disfano i mazzi con cura evitando di danneggiare le foglie, che vengono poi inumidite (moja) ed inviate alle rezagadoras (principalmente donne) che in pochi secondi, con grande esperienza e colpo d'occhio infallibile, riconoscono e classificano le foglie in più di 40 categorie diverse. Nel frattemo un supervisore, o revisador, passa fra i banchi di selezione e verifica una seconda volta il lavoro delle rezagadoras.

Escogida delle foglie e despalillo o scostolatura

Le foglie selezionate vengono sistemate per classi nei picaderos, apposite sale di stoccaggio, dove il giorno successivo vengono riunite in gavillas (mazzi di circa 50 foglie) e ulteriormente in manojos (fasci di 4 gavillas), vengono poi riuniti in balle o tercios per essere spediti negli almacenes, magazzini di stoccaggio in cui sostano per diverso tempo prima di essere spedite alle manifatture, e in cui, spesso, avviene una seconda lenta fermentazione.
Per le foglie da tripa il processo di selezione è similare, salvo il fatto che nella fase di separazione iniziale dei mazzi si presta meno cura poichè piccoli danneggiamenti di queste foglie non ne pregiudicano l'utilizzo per il ripieno dei sigari; successivamente il tabacco da tripa viene nuovamente bagnato e lasciato prefermentare per un tempo variabile, per poi essere inviato al despalillo, o scostolatura, fase in cui viene eliminata la nervatura centrale, le foglie vengono poi nuovamente accatastate in pilones e inizia la seconda fermentazione vera e propria, a temperature variabili (42° per il volado, 45° per il seco e 50° per il ligero), in questa fase i pilones vengono rivoltati e mescolati per mantenere le temperature ai valori desiderati. Questo è il momento in cui il tabacco affina e rende più complessa la sua struttura aromatica.
Al termine della seconda fermentazione il tabacco viene nuovamente posto ad essiccare, e confezionate in pacas de arpillera (pacchi di fibra vegetale simile alla juta) e sono pronte per essere inviate alla manifattura.

pacas de arpillera, pronte per l'invio alle manifatture

04 agosto 2011

Noterelle su un signor sigaro

Se il più noto piramide di Cuba è il Montecristo n.2, forse il segreto meglio mantenuto tra i puros è lo H. Upmann n ° 2, un sigaro davvero di nicchia, che con il Monte condivide lo stesso aspetto maestoso, a punta e sostanzialmente lo stesso cepo 52, con un wrapper setoso, quasi grasso.
A Cuba, tuttavia, vengono prodotti meno H. Upmann che Montecristo, di modo che il nostro sigaro è più difficile da trovarema: tuttavia, vale la pena di ricercarlo, visto il suo solido nucleo di sapore terroso e caffè.
Si tratta di un sigaro generoso, dall'ottima costruzione e dalla combustione regolare. Dopo un inizio regolare, diventa piuttosto forte e corposo nel secondo tercio, con nove decise di caffè, per finire in modo davvero pesante...nel complesso, un signor sigaro, decisamente non adatto ai neofiti...

Il marchio H. Upmann è uno
dei più antichi del mondo del sigaro, che risale al 1844, da un banchiere tedesco di nome Herman Upmann (o Hupmann) che, durante i suoi viaggi a Cuba, inviava a casa dei sigari che andavano a ruba, finché, appunto nel 1844, decise di aprire una propria fabbrica, utilizzando scatole stampate in modo speciale come articoli di promozione per la sua attività bancaria. La combinazione ebbe successo, confermato da ben sette medaglie d'oro in sette esposizioni internazionali e che appaiono ancora oggi come decorazione della litografia interna della scatola.
L' attività bancaria e la fabbrica di sigari fallirono prima l'una poi l'altra nel 1922: il marchio, e la fabbrica, fu acquistato dalla ditta britannica Frankau & Co che la mandò avanti fino al 1935, per poi venderla, prima della nazionalizzazione, alla Menéndez García y Cía.
Nel 1944, in occasione del centenario dell'azienda, fu aperta, in Calle Amistad, nel centro storico dell'Avana, una fabbrica dove ancora oggi vengono prodotti i sigari H. Upmann.

CHE SUCCESSO CIGAR BLOG: 5000 VOLTE GRAZIE !!!


Cari lettori, ma ormai soprattutto “amici”  GRAZIE GRAZIE GRAZIE, 5000 volte GRAZIE!!!
E’ un emozione e piacere festeggiare con voi il primo di grande traguardo del nostro blog, quello delle 5000 pagine visitate, raggiunto oggi alle 18.59 circa!
Oltre ad essere motivo di forte orgoglio, è la conferma che quella del “fumo lento” è una passione sempre più di tutti e sempre meno di nicchia, perché questo è lo spirito originario di un sigaro, quello di accomunare persone, amici,  di rendere una serata più conviviale e gioviale, di accompagnare i nostri momenti rilassati e spensierati.
Abbiamo iniziato circa 3 mesi fa quasi per gioco, con un piccolo articolo tratto dal web e in pochi giorni quasi per magia, si sono uniti a noi amici da tutta la penisola, che con il loro aiuto hanno contribuito a rendere il Cigar Blog, una voce sempre più competente e bella. Non finiremo mai di ringraziarli, per l’enorme slancio che ci hanno dato e perché se oggi stiamo scrivendo queste quattro righe, vuol dire che la nostra scommessa è stata vinta tutti insieme!
Siamo entrati nelle vostre case, abbiamo cercato di condividere le nostre conoscenze con chi giovane o neofita si stava avvicinando a questo mondo, con i più esperti abbiamo confrontato le nostre opinioni, nella speranza di trovare sinergie positive, se nel frattempo abbiamo commesso qualche errore di “gioventù” ce ne scusiamo,in futuro cercheremo di migliorarci ancora, nella speranza che col passare del tempo, questo blog, diventi sempre di più di tutti e punto di riferimento per questo appassionante piacere che è il sigaro.
Continuate a seguirci con lo stesso interesse che ci avete dedicato fino adesso, dopo l’estate ci saranno tante novità e nuove collaborazioni che renderanno ancora più appetibile questo nostro blog.
BUONE FUMATE A TUTTI

Los hombres del puro 1: Campesinos


Più di 200 diversi passaggi manuali, dal seme alla scatola, quasi 400 se si contano anche i passaggi ripetuti, queste sono le operazioni che portano all'ottenimento di un prodotto unico come il sigaro premium.
In ognuno di questi passaggi mani esperte assicurano una cura ottimale dei dettagli che porta a quel risultato finale di assoluta eccellenza che tutti conosciamo.
Iniziamo oggi a capire chi sono e quali operazioni svolgono "los hombres del puro", gli artigiani, o per meglio dire, gli artisti, che sono coinvolti nel processo produttivo. Andando con ordine i primi esperti lavoratori che troviamo sono i campesinos, che si occupano di tutte le operazioni di campagna.

Vegueros intenti a "desbotonar", eliminando le gemme laterali del fusto

Parliamo oggi delle fasi agricole propriamente dette, cioè dalla semina alla raccolta delle foglie, anche se, sempre in campagna, nelle casas de tabaco avviene anche un primo condizionamento del prodotto che sarà descritto nei prossimi articoli.
In campagna possiamo trovare alcune figure importanti, come i cosecheros, coltivatori di grandi appezzamenti come fu Don Alejandro Robaina, i vegueros, che possono essere operai agricoli o piccoli coltivatori, e, in alcune fasi di rilevante importanza come la raccolta, i capataz, che svolgono la funzione di supervisione e coordinamento.
La coltivazione del tabacco parte in maniera parallela nelle vegas (campi) e in semillero (semenzaio), mentre i piccolissimi semi vengono posti a germogliare nei canteros (banconi di germinazione di 18 x 1 metri) parallelamente in campo inizia la preparazione del terreno, mediante aratura, seguita da roturacion (rivoltamento superficiale del terreno) e diversi passaggi de grata (erpice), fase in cui viene anche distribuito l'abono (concime organico).
quando le posturas (piantine da trapiantare) sono pronte si esegue il trapianto aporque, cioè assolcando il terreno nel punto in cui saranno trapiantate le piante, e successivamente fra le file per creare canalicoli di irrigazione. il tabacco tapado viene piantato a circa 85 centimetri di distanza fra le file, mentre il tabacco de sol con interfile di circa 75 cm. in questa fase, oppure successivamente si stendono i teli sulle colture tapados.

assolcamento "aporque" fra le file.

da questo momento in poi si eseguono diversi passaggi manuali a cadenza, le operazioni di escardar (eliminare manualmente le erbe infestanti), desbotonar (eliminare le gemme laterali del fusto) e descogollar (eliminare i fiori) vengono eseguite in più passaggi al fine di assicurare la minore competizione possibile e la maggior specializzazione della pianta nell'accumulo di biomassa nelle foglie.
Nella fase di crescita viene anche monitorata la presenza di parassiti come la babosa, il cachazudo, la candelilla e il cogollero, o di malattie fungine come la pinta blanca, la ruggine o la muffa azzurra, e se necessario si eseguono trattamenti specifici, oppure si eliminano le piante malate colpite da virus come il macho (mosaico del tabacco).
le operazioni in campagna si concludono con la recolecciòn, ovvero la raccolta graduale in più passaggi dei diversi palchi fogliari, sotto la supervisione del capataz. le foglie vengono raccolte in canastas (ceste) e trasportate alla casa de tabaco per le fasi successive.

Recolecciòn, raccolta manuale, in più passaggi, delle foglie di tabacco

Ogni songola fase di crescita è quindi costantemente osservata dall'occhio esperto dei campesinos, l'agricoltura scarsamente meccanizzata fa si che l'uomo sia a contatto con le piante molto più da vicino rispetto all'agricoltura intensiva dei paesi industrializzati, questa è forse la principale chiave di successo per l'ottenimento di foglie di qualità così elevata.



LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...