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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

31 gennaio 2012

Maialando's report

ciao a tutti ... riporto un report fotografico della giornata organizzata dal club Sigarando mors tua vita mea 2012 (alias "la maialata" ) descritta in un precedente post... vi dico solo che alle 10 di mattina avevamo già in corpo 8 uova con la pancetta ed era solo la colazione :) per il resto parlano le immagini ;)


prima colazione uova e pancetta


seconda colazione fegato in padella


norcini al lavoro per la preparazione dei salumi


terza colazione ... impasto di cotechino cotto tra le braci


ciccioli in cottura


quarta colazione coppa calda appena disossata... norcini al lavoro... dopo questa c'è stato il pranzo (bis di primi e grigliata) di cui si omettono foto per ragioni di colesterolo


pronti per la lotteria (noi del club di Imola in seconda fila, dietro a Stefano Minoia (importatore habanos) e al buon Trevisani)


Il grandissimo Baledan si prepara come valentino rossi per dirigere la lotteria davanti ai ricchi premi di maiale in palio :D


Stefano Bertini (importatore gruppo maya selva) ritira una vittoria

29 gennaio 2012

Anteprima del XIV Festival del Habano

Con la prossima realizzazione del XIV Festival del Habano, Cuba vuole difendere il concetto che nell’Isola si coltiva il miglior tabacco del mondo, una manifestazione che oggi mescola lusso e piacere, a L’Avana.
Il Comitato Organizzatore del Festival, che si realizzerà nel Palazzo delle Convenzioni dal 27 febbraio al 2 marzo, ha invitato a trascorrere una settimana di piacere e divertimento tra amici dei sigari, nel tradizionale appuntamento annuale nella capitale cubana.
Almeno mille persone di 60 paesi sono aspettate al Festival, considerato il più importante del suo tipo nel mondo e organizzato dalla corporazione Habanos S.A., un’impresa mista tra la statale Cubatabaco e Altadis, filiale franco-tedesca della multinazionale britannica Imperial Tobacco.
Altadis s’incarica del commercio nel mondo degli apprezzati e costosi sigari cubani.
Imprenditori, uomini d’affari, collezionisti, sommeliers, dirigenti e artisti, produttori, funzionari e diplomatici, potranno degustare i sigari Cohiba, una marche anfitrione, creata dopo il trionfo della Rivoluzione e della quale si dice che Fidel Castro fu un appassionato, prima di smettere di fumare anni fa.
Nell’appuntamento si renderà omaggio alla ‘Romeo y Julieta’, una del marche più antiche di Cuba del mondo, si e presenterà una nuova modulo: l' H. Upman Royal Robusto.
La stella sarà il H. Upmann Half Corona, descritto dai suoi creatori come un sigaro aromatico equilibrato e con una forza da soave a media, con un diametro di 44 millimetri e lungo 90, che corrisponde alle necessità di molti appassionati ai sigari di vitola con breve tempo di fumata, senza rinunciare alla totale qualità di questi sigarai tipo Premium, dice la pubblicità.
La produzione è limitata a 5.000 astucci, appositamente per il festival, ognuno con 10 sigari tipo Premium, fatti a mano, e la loro qualità, si afferma, è superiore per via del suolo in cui cresce il tabacco, nell’occidente di Cuba e per la notevole esperienza dei produttori.
Gabriel García Márquez, Arnold Shwarzenegger, Naomi Campbell e Omara Portuondo, Jack Nicholson e Matt Dillon, sono grandi personalità che hanno partecipato alle distinte edizioni del Festival, l’evento più lussuoso e con più glamour di quelli che si svolgono oggi nell’Isola.
L’appuntamento festeggerà i 520 anni della scoperta del tabacco, una storia singolare iniziata il 4 novembre del 1492, quando lo spagnolo Rodrigo de Xerez e l’ebreo convertito Luis de Torres videro gli indigeni che fumavano delle foglie secche arrotolate, che emanavano una peculiare fragranza.
Portato in Europa dai colonizzatori spagnoli, il tabacco fu considerato anche un medicinale, purgante e antiparassitario, ma fu anche un’arma per il pirata Francis Drake e il corsaro John Howkins, che convinsero i loro seguaci, nel XVI secolo, della bontà d’eseguire gli assalti gettando fumo.
Alla lista dei fumatori nel tempo si sono sommati Federico el Grande, Benito Juárez, Abraham Lincoln, Napoleón Bonaparte, José Stalin, Ulises Grant e Theodoro Roosevelt, Sigmund Freud, Orson Welles, Ernesto Che Guevara e Winston Churchill. Quest’ultimo ha ispirato una delle Vitole più voluminose tra quelle fabbricate a Cuba.
Attualmente gli Habanos sono considerati eleganti e storici per i loro aristocratici prezzi e le personalità che li hanno apprezzati, e tra loro anche uno dei presidenti tra i più famosi degli Stati Uniti: John F. Kennedy.
Fonte:www.granma.cu

27 gennaio 2012

Antica Tradizione: un toscano rotondo ed equilibrato o il toscano più forte in commercio?

Apro questo post per fare una domanda a tutti i lettori del blog, visto che, pur avendo fumato ormai diversi toscani Antica Tradizione, li trovo talmente variabili, soprattutto in termini di forza nicotinica, che non riesco a formulare un giudizio univoco su questi sigari.
I primi che acquistai appena li lanciarono sul mercato circa un anno fa erano delle vere e proprie bombette, difficili da fumare se non dopo una cena abbondante, molto molto forti, poi in diverse occasioni mi è capitato di rifumarli e ho notato toni decisamente più morbidi, meno forza rispetto ad esempio agli Antica Riserva, e con buon equilibrio aromatico.
Da questa osservazione avevo pensato che, come spesso accade, i "primi usciti" fossero diversi rispetto alle produzioni successive, ma gli ultimi esemplari fumati sono nuovamente di una potenza inaudita, quasi eccessiva sul finale.
Per cui chiedo a voi lettori che ne pensate? avete trovato anche voi questa alternanza oppure li trovate costanti? e se sono costanti li trovate molto forti o di forza media?
resta il fatto che l'incostanza di un prodotto non è mai una buona caratteristica, anche se è pur vero che è sintomo di variabilità della materia prima, ma credo che le miscele andrebbero in qualche modo aggiustate con tabacchi più vecchi o da altre piantagioni per fidelizzare i clienti a un certo tipo di prodotto.

25 gennaio 2012

Mors tua vita mea 2012 - By Sigarando

Immancabile come ogni anno dal 2004 ad oggi, anche nel 2012 siamo alle porte di uno degli eventi sigarofili più gustosi, goliardici e conviviali del panorama dei cigar club in italia. Stiamo parlando della "maialata" del Club Sigarando di Bologna, che si svolgerà a Riola di Vergato, nei colli bolognesi.
Domenica 29 a partire dal mattino le parole d'ordine saranno risate, sigari e carne suina, macellata e consumata in loco :)

di seguito alleghiamo il programma:

Sigarando è sempre più "orgogliona" nel presentare:
MAIALE: MORS TUA VITA MEA 2012
8° edizione della MAIALATA

TEMA RICORRENTE DELLA MANIFESTAZIONE
Nella vita bisogna operare delle scelte, anche quando sono le più dolorose da prendere. Ci riuniremo quindi,come ogni anno, per disquisire sull` opportunità o meno di mangiare la carne di maiale ovvero di divenire tutti vegetariani e mangiare per tutto il resto della vita soia, verdura e legumi.

ORE 7.59 -8.00 SEMINARIO MAIALE O SOIA? (il tempo a disposizione deve essere ampio per operare scelte difficili)
Relatore: il capo norcino
(si consiglia la prenotazione immediata per disponibilità limitata nella sala conferenze della struttura ospitante )

ORE 8.00 - 8.01 dibattito e conclusioni

ORE 8.01 ad oltranza ...fino all'ultimo sopravvissuto

UOVA CON LA PANCETTA (e la goccia )
GRAMIGNA CON LA SALSICCIA BIANCA E ROSSA
MACCHERONCINI ALLA SPIDER
COPPA DI TESTA CALDA
GRIGLIATA MISTA DI MAIALE
CICCIOLI CALDI
CONTORNI
SORBETTO E GELATO
CAFFE` E AMMAZZACAFFE`

ORE 14,00

TORNEO DI BRISCOLA

DEGUSTAZIONE GUIDATA DAL MAESTRO TONELLI DI 3 RUM CON SIGARO IN ABBINAMENTO
Il tutto sarà` innaffiato da vino di varia provenienza. Comunque chi volesse portarsi il suo di vino non si faccia scrupoli, basta che ce lo faccia assaggiare...

quota di partecipazione 2012:

ACCESSO E LIBAGIONI PER TUTTA LA GIORNATA
euro 30

TORNEO DI BRISCOLA
Iscrizione 5€

DEGUSTAZIONE GUIDATA DAL MAESTRO TONELLI DI 3 RUM CON SIGARO IN ABBINAMENTO
Iscrizione 15€

Prima dei baci e degli abbracci finali si terra` una LOTTERIA con ricchi premi e cottillons (anche di maiale)
E` prevista una zona non fumatori !! (all`aperto)

sul sito di Sigarando ci sono le indicazioni per arrivare sul posto e i recapiti per prenotare, la pagina fa riferimento a un edizione passata ma le info sono tuttora valide ;) (http://www.sigarando.it/2008/maialata2008.htm)

L'Elite Rome Cigar Club e il Partagas Serie E n.2


Cari amici aficionados, vi segnalo con piacere il resoconto inviatoci da Massimo Busciolano, su un altra bella serata del nuovo "Elite Rome Cigar Club" nato da una sua idea, che propone ai propri soci eventi dove la passione per il fumo lento si sposa con quella enogastronomica.

"Lunedi 23 gennaio, l’Elite Rome Cigar Club, si è riunito in un noto ristorante del centro di Roma,per degustare il nuovo Partagas Serie E n.2.
Serata molto interessante, in quanto nessuno di noi aveva assaggiato il nuovo sigaro della nota marca cubana. Era la prima volta per tutti noi.
Dopo aver mangiato antipasti a volontà e una tagliata mitica annaffiati da una bottiglia magnum di Montegiachi, abbiamo aperto le due scatole da cinque sigari del Serie E n.2. Subito all’occhio il sigaro si è presentato interessante, di un colore maduro che faceva spiccare l’anilla rossa di Partagas. Un sigaro di dimensioni notevoli. Infatti il Serie E n.2 è una vitola Duke, ossia un cepo di 54 per un largo di mm.140.
Al tatto rimaneva morbido e vellutato. Conservato in maniera perfetta.
L’odore che il tabacco sprigionava da spento, era leggermente pepato.
Una volta acceso, il Serie E n.2 rimaneva delicato. Chi dei presenti si aspettava una nota decisa simile al suo “cuginetto”, il Serie D n.4, è rimasto deluso. Poi la forza si è sviluppata piano piano con il passare del tempo.
La fumata complessivamente è risultata gradevole. Ripeto, forse il sigaro difetta un po’ nella forza, caratteristica della casa Partagas.
La serata si è rivelata gioconda. Ognuno di noi ha raccontato aneddoti, legati al mondo del sigaro cubano. Io mi sono trovato a ripetere le storie che ho vissuto durante i miei soggiorni all’Avana. I miei soci, nell’ascoltare il mio narrare, hanno cominciato a fantasticare su un futuro viaggio nella Isla Grande, da fare tutti insieme, con il sottoscritto nella veste di guida. Un viaggio con i soci del club sarebbe veramente un’esperienza interessante. Andare a visitare le piantagioni di tabacco a Pinar del Rio, fumare rilassati sulle poltrone del patio dell’hotel Nacional….eh……
E noi continuiamo a fantasticare….intanto già pregustiamo la prossima degustazione di sigari cubani che si terrà martedi 7 febbraio.
Un abrazo Aficionados.
Massimo Busciolano "

23 gennaio 2012

Tabaccheria Bonacini: 40 anni di storia di Reggio

Una segnalazione per tutti i nostri amici aficionados emiliani e sopratutto reggiani!
Chi compra sigarette, sigari e pipe sicuramente sarà entrato nella tabaccheria della famiglia Bonacini in via Emilia Santo Stefano gestita da 40 anni da questa famiglia di Regnano.Per i primi 20 anni dal signor Giulio e dalla moglie Liliana Romagnani , nei successivi 20 da quest'ultima (rimasta vedova) e dalla figlia Annalisa.
Presa in gestione nel 1972 è una delle più vecchie della città. Il vero artefice del successo è stato Giulio che ebbe l'intuizione che il futuro del negozio sarebbe stata la pipa e il tabacco e così fu. Diventò un vero esperto ed entrò con passione in questo mondo che fino ad allora era quasi sconosciuto ai clienti di Reggio Emilia. Nel suo ambiente raffinato si cominciarono ad acquistare antichi e "dimenticati" oggetti da fumo,vecchie tabacchiere in corno, pipe austriache di metà Ottocento, bellissimi portasigari "liberty" del primo Novecento, sigari e tabacchi pregiati e inoltre un raffinato walk-in-humidor per umidificare i sigari.
Clientela occasionale ma soprattutto affezionata. E così si entra per le sigarette, ma anche per scambiare quattro chiacchiere con chi sta oltre il bancone. Ci si confida, anche se di fretta, si commenta la situazione politica (sempre disastrosa) o il calcio (sempre uno schifo)e ci si scambia un pezzo delle nostra vita. Una tabaccheria questa che è anche un pezzo di storia di Reggio.
Gestirla per quaranta anni è un autentico primato, è un bell'ambiente è più che una semplice tabaccheria, è un vero e proprio negozio del tabacco, e poi è accogliente come sono accoglienti la signora Liliana e Annalisa la figlia, che sulle orme del padre è diventata una vera esperta di pipe, di tabacchi di miscele, visita mostre specializzate e poi legge riviste e libri del settore.
Per i gestori è dunque molto importante, per non dire essenziale soddisfare i clienti, soprattutto in un periodo come questo.
E di certo questo desiderio di soddisfare la clientela è il punto di forza di questa tabaccheria che sta lì da tanti anni con successo immutato, si vede la cura che mettono nel proprio lavoro, l'attenzione nella sistemazione del negozio, la gentilezza, tutte cose che al giorno d'oggi fanno piacere e fa ancora più piacere sapere dove trovarle tutte le volte. La tabaccheria è per i Bonacini la loro seconda casa.
E allora per qualunque informazione o per una semplice visita:
Via Emilia a Santo Stefano 9/F
42100 Reggio nell'Emilia
Tel . 0522430333


Fonte:Gazzetta di Reggio

20 gennaio 2012

Etichetta e sigari in età vittoriana

Nell'Inghilterra vittoriana, come abbiamo già evidenziato in altri post, tra gli "esquires", i gentiluomini, il fumo lento era un rito sociale di gran rilevanza. Fumare un sigaro consentiva agli esponenti della upper class di discutere con calma di affari e della vita sociale nei club appositamente creati per i soli uomini. Tuttavia, l'etichetta, e la stessa regina Vittoria, condannavano il fumo come pratica piuttosto ineducata alla presenza delle signore nei ricevimenti: tant'è vero che, se un uomo riceveva il permesso delle signore di accendere il proprio sigaro, il galateo imponeva che egli se lo togliesse di bocca ogniqualvolta una signora gli passasse accanto.
Proprio per questo, vennero introdotte sale apposite, i celebri fumoir, nei quali gli uomini che erano impegnati in questa "pratica" sociale, quando le signore non erano presenti o si erano ritirate, si accomodavano ed indossavano una vera e propria "giacca da fumo" (smoking jacket), affinché l'odore del sigaro non restasse sugli abiti e non desse fastidio alle consorti. Lady Constance Howard, nel suo volume "Etichetta: cosa fare e come farlo", pubblicato nel 1885 e divenuto un bestseller dell'epoca, afferma, a tal proposito:

"A sera i signori potranno indossare un abito per fumare, fatto di velluto, raso, seta indiana, tessuti
intrecciati, a seconda dei
gusti e delle finanze. Si potrà, poi, indossare pantofole al posto degli stivali, ma in nessun caso quello che viene chiamato
un 'berretto da fumo', un
articolo di abbigliamento maschile fortunatamente consegnato all'oblio".

Come si vede, il galateo stesso dettava la moda per i fumatori britannici che, abbandonato il poco elegante berretto, usato fino a metà del XIX secolo per proteggere i capelli dall'impregnarsi di fumo, adottarono quello che oggi è il nostro abito da sera per eccellenza, lo smoking appunto, che sarebbe stato creato dalla sartoria Henry Poole & Co. di Savile Row . Poole avrebbe ideato una "giacca corta da fumo" per il principe di Galles (il futuro Edoardo VII), tagliando le code di rondine da un frac.

18 gennaio 2012

Fumiamo insieme : LA ESCEPCION SELECTOS FINOS - EXCLUSIVO ITALIA

PRIMA DELL'ACCENSIONE
Capa colorado chiara, opaca e molto sottile con venature nella norma.
Testa perfetta.
A crudo sentori di sottobosco.
Sigaro ben umidificato, con un'ottima fattura ed un riempimento omogeneo.
Il cuno riporta la scritta LEM OCT11, è la scatola 0330/2000 arrivata ieri in tabaccheria e subito testata.
Size 38 x 166, vitola de galera Parejo.

ACCENSIONE
Il sigaro chiarisce subito un carattere potente, è speziato e molto molto forte ed un pò piccante
dall'inizio. La cenere è grigia, friabile e con venature scure nette.

PRIMO TERCIO
Si sente il tostato in modo persistente, il sentore di sottobosco che si percepiva a crudo ora è presente di sottofondo. Sembrerebbe di sentire aroma di vaniglia e di pepe szechwan.
Ottimo tiraggio e conferma di una costruzione perfetta.
Forza stimabile in 3/5

SECONDO TERCIO
Un insieme d'aromi armonico riempie tutto il palato in modo persistente, facendo uscire il fumo dal naso si ha la percezione del pepe pungente.
E' forte e complesso, molto ben strutturato.
La ligada è stata scelta con cura per un modulo sottile ma con una forte personalità.
Il tostato è eccezionale e caratterizza la fumata. Difficile individuare gli aromi sprigionati, il pepe (non
fastidioso ma gustoso) è veramente intenso.
Fortaleza confermata 3/5

ULTIMO TERCIO
Aumenta la potenza con una forza che raggiunge i 4/5.
E' una fumata molto forte e maschia, degna di un grande avana, una fumata che vale la pena anche se alla fine brucia un po troppo in bocca con un pizzicore troppo persistente.

CONCLUSIONI
Ottima fumata, gestita "a due bocche" con l'amico Enrico sorseggiando un ottimo champagne millesimato, all'inizio pensavamo fosse un sigaro immaturo, invece si è dimostrato ottimo da fumare subito. Quello che ha colpito è stata la costanza nella forza che dura fino agli ultimi 4cm, senza avere sbilanciamenti o note sgradevoli.

GIUDIZIO : 96/100

A cura di Luca Pezzini "CigarClub06-Roma"

La linea Behike e il Medio Tiempo


La linea Behike, lanciata da Cohiba nel 2010 e presentata al Festival del Habano é composta da tre modelli,
Behike 52, Behike 54 e Behike 56.
I numeri, affiancati al modello, sono i rispettivi cepi dei sigari in questione che, con i loro prezzi stellari incuriosiscono molti appassionati del fumo lento.
Numerose sono le novità,a partire dall'anilla completamente rinnovata nella sua veste grafica,
comprendente molteplici ologrammi per renderne più difficile la contraffazione,
all'inscatolamento da 10 pezzi in box di elevata manifattura.
Tolto il cartone e sfilato il sacchetto di velluto che contiene il box si possono ammirare questi pregiati manufatti di
indiscutibile fascia alta.
Tra i numerosi Particolari che caratterizzano questa produzione 2 sono quelli più in risalto.
Il primo riguarda la provenienza,questi infatti dovevano essere prodotti esclusivamente
presso la fabbrica di El Leguito(fabbrica storica di Cohiba) dai torcedor più esperti.
Questa notizia,sucessivamente smentita da fonti certe, ha messo in allarme più di un appassionato che contava su una promessa
poi non mantenuta.
La seconda perticolarità riguarda la ligada (o receta), infatti la linea Behike vanta al suo interno la presenza del medio tiempo.
Cosa è il medio tiempo?
Il medio tiempo è una foglia che si trova nella fascia alta della pianta di tabacco più prescisamente tra seco e ligero.
Questa, a detta del personale più esperto, è di fortelenza (o forza)4 e cresce solo sulle piante più pregiate.
Il tutto, per completare la ligada è contornato da un'attenta selezione delle migliori piantagioni di tabacco nelle zone
selezionate di San Luis e San Juan Y Martinez nella Vuelta Abajo.
I commenti su questo sigaro,che ha guadagnato il prestigioso fregio di sigaro dell'anno da molteplici riviste,sono svariati ma sempre positivi.
La prima domanda che però viene da porsi è, perchè in tutti questi anni il medio tiempo non sia stato impiegato?
E come mai viene a comparire solo adesso e stranamente a favore del marchio tutt'oggi più consosciuto in fatto avana?
Queste sono domande che ancora meritano delle risposte, mentre numerosi aficionados di tutto il mondo su svariate riviste
propendono ad attribuire tutto a una trovata commerciale per spingere la linea.
Qualcosa di molto vago è stato rilasciato a questo proposito da Habanos, che afferma di sperimentare da anni l'isolazione
di questa foglia che spesso veniva mischiata con il ligero scoprendone così l'elevata qualità.
Questa linea, nonostante sia eccellente, con i suoi quesiti e misteri fa suonare un campanello d'allarme in tutti noi aficionado, facendoci
capire quanto poco ancora si sia studiato sul tabacco e sulle sue svariate particolarità.

17 gennaio 2012

Cigar Blog sbarca su Facebook

E' con piacere che vi annunciamo l'attivazione della nostra pagina fan su facebook, dove potrete trovare le anteprime dei nostri articoli ed essere sempre aggiornati sulle novità del blog.
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guida ai sigari del caribe: il gruppo CAO 2

Riprendiamo a parlare del gruppo CAO da dove avevamo lasciato, addentrandoci sempre più nelle produzioni di qualità elevata. La prima serie che troviamo su questo percorso è ispirata a un telefilm di successo negli USA, i Sopranos, ammetto che chi vi scrive era molto scettico sulla qualità di questi puros quando uscirono qualche anno fa, ritenendo che fossero una semplice mossa di marketing, tuttavia in fumata i sigari si presentano particolari, molto equilibrati soprattutto, e con una buona evoluzione, forse anche grazie al blend abbastanza eterogeneo; non parliamo di livelli qualitativi eccellenti ma comunque di qualità discreta nel panorama caraibico.
Salendo ancora di qualità troviamo le due linee "la Traviata" nelle varianti natural con capa Ecuador, e maduro con fascia Connecticut Broadleaf, si tratta di sigari di ottima fattura, ben bilanciate le componenti di ligada fra la forza dei tabacchi nicaraguensi e la complessità aromatica dei dominicani, l'unico problema, riscontrato sui pochi formati provati da chi vi scrive, e anche in base alle recensioni che si trovano in rete, è l'appiattimento della fumata da metà in poi, dal secondo tercio i sigari non evolvono quasi più in aromi, si percepisce solo un leggero irrobustimento della forza nicotinica.
Procedendo per qualità crescente, troviamo l'ultima linea nata in casa CAO, la prima sotto la nuova gestione General Cigars, la OSA Sol, OSA sta per Olancho San Agustin, zona honduregna dove vengono ottenute le foglie da fascia Sun Grown per questa linea, e parte della tripa. Basandosi sulle recensioni (la linea è ancora scarsamente disponibile in europa), si tratta di una linea abbastanza economica dai buoni toni terrosi e tostati. Si riportano da più parti sporadici problemi di tiraggio, ma conoscendo il modus operandi delle manifatture CAO, se questi problemi esistono verranno sicuramente eliminati nelle prossime produzioni di questi puros.
Arrivando ai massimi livelli qualitativi per la marca troviamo le due linee "X2" , la LX2 e la MX2, rispettivamente a doppio ligero (Ligero x 2) e con capa e capote maduro (Maduro x 2), In entrambi i casi si tratta di linee molto corpose, con ottima evoluzione, non troppo complesse dal punto di vista aromatico, ma i pochi aromi percepibili (principalmente cuoio, legno e spezie), variano abbastanza costantemente all'avanzare del braciere, rendendo la fumata sempre "viva" e mai piatta.
Chiudiamo con l'unica linea Pura del marchio, la Criollo, con ligada 100% nicaraguense, che è anche la migliore, almeno a parere di chi vi scrive, poichè si presenta molto ben costruita, in eleganti box ad apertura frontale con sigari avvolti singolarmente in carta velina e disposti in cassettini estraibili "single layer". I sigari di questa linea sono tutti estremamente equilibrati, con forza nicotinica ben presente e molto complessi in termini aromatici. L'evoluzione organolettica è molto legata al formato, ottima quella dei formati Conquistador e Mancha (decisamente il mio sigaro preferito di CAO), meno importante, per ragioni di lunghezza, quella dei formati Pampa e Pato.

Cigar app: mappa delle cigar lounge nel mondo

Gli amici di Cigarplaces ci annunciano la pubblicazione dell’app Cigar app, che riporta su iPhone e iPad una directory di quasi quattromila cigar lounges in tutto il mondo. La blogosfera del fumo lento pullula di app per amanti del sigaro (qui qualche link), ma in genere si tratta di gestionali per la propria collezione, o di guide di riferimento per edizioni e qualità, o prezzi. Cigar app invece è semplicemente il sistema più comodo per localizzare con GPS il punto più vicino dove il fumatore trova accoglienza e humidor pronti a soddisfarlo - il tutto estensibile e condiviso come ormai ci si aspetta da ogni buon applicativo web!

16 gennaio 2012

Fumiamo insieme: Ramon Allones "Allones Extra" EL 2011

Il puro che proverò oggi, è la prima edizione limitata 2011 che ho il piacere di fumare.
Nonostante siano diverse settimane che l'Allones Extra è sul mercato, preferisco sempre lasciare in humidor un sigaro per qualche tempo, prima di dare un giudizio.
L'Allones Extra (lo chiameremo AE), di vitola Francisco(143x44) è sicuramente un ottima intuizione di Habanos, sia perchè viene riesumato un formato di Ramon Allones discontinuato negli anni '70 e poi per la fantastica anilla "vintage", a mio modesto avviso una delle più belle mai viste su un sigaro cubano, ricordo della vecchia tipica del brand.
Vorrei ricordare inoltre, che la vitola francisco dell'AE è una di quelle oramai quasi in disuso nel vitolario Habanos, dove può annoverare se non sbaglio solo il Coronas Extra di Bolivar.
Tra le mani è sicuramente un sigaro affascinante, capa di un colorado tendente al maduro,di tenue luminosità, abbastanza uniforme ma leggermente ruvida.
Ottimi i sentori a crudo,propri di un tabacco invecchiato, tipici di un edizione limitata.
Nel complesso la costruzione risulta buona, non perfetta, perchè a mio avviso volutamente si è voluto ricreare, oltre all'anilla, un sigaro di fattura old style, con i suoi pregi e difetti.
Il primo tercio ha un inizio inaspettato, soprattutto per l'ottima forza che già dai primi puff viene fuori,la bocca si riempe di un fumo denso e cremoso dal quale inizia ad emergere una buona complessità aromatica che trova nel secondo tercio il suo momento migliore. La forza nicotinica iniziale cala e risalta una finissima qualità aromatica, equilibrata ed interessante, non riscontrata in altri moduli di Ramon Allones. Sono ben riscontrabili note di legno e cuoio e una piacevole punta di cacao, la cenere è leggera e friabile e si stacca facilmente.
L'entrata nell'ultimo tercio è buona, la forza ritorna ai livelli iniziali anzi li supera,questo avvalora e conferma l'ipotesi di un sigaro fin troppo ricco di ligero.
Nota dolente,effettuo purtroppo l'ennesima correzione sul braciere, che risulta leggermente irregolare.
In questa fase della fumata emerge il giovane carattere dell'AE, avverto infatti lievi note ammoniacali e una forza poco addomesticabile, bevo dell'acqua fredda per aiutarmi, ma il sigaro è arrivato ad un punto di non ritorno e abbandono la fumata a metà dell'ultimo tercio.
Insomma il Ramon Allones "Allones Extra" è sicuramente un sigaro per amatori, del quale in futuro sentiremo parlare molto,il tempo le sarà amico e l'aiuterà a domare le bizze della giovane ligada.
Un puro, forse poco conforme ad alcuni canoni tipici del brand, ma dalle potenzialità sia di fumata che collezionistico a mio avviso ottime.
Ai posteri l'ardua sentenza!
La mia valutazione,in questa fase è di 84/100.

14 gennaio 2012

guida ai sigari del caribe: il gruppo CAO 1


La CAO Cigar Company viene fondata nel 1968 da Cano A. Ozgener (le cui iniziali formano appunto CAO), un emigrante turco, che iniziò l’attività come veicolo per la vendita di pipe ed humidor. I primi sigari, prodotti sotto il nome “Casa de Manuel” vengono prodotti solo negli anni 80 per altro con scarso successo. Sfruttando l’onda di mercato degli anni 90 Ozgener ritenta l’avventura del cigar making, incontrando un secondo flop con la linea “Black”, recuperato in pochi mesi dalla linea “Gold”, ancora oggi in commercio, grazie anche all’eccezionale involontaria sponsorizzazione di Michael Jordan che fumò in pubblico un churchill della linea Gold per festeggiare la vittoria di un campionato NBA. In questa prima fase di rinnovamento CAO si appoggia alle manifatture e al know how di Nestor Plasencia (Honduras), Josè Blanco (La Aurora – rep. Dominicana) e un “certo” Carlos Toraño, che probabilmente incide in maniera significativa sulla formazione del management di CAO visti i successivi risultati che si sono sviluppati più o meno parallelamente fra le marche CAO e Toraño. Di recente il gruppo CAO è stato assorbito dal colosso multinazionale General Cigar, che ha però lasciato in mano al gruppo dirigente preesistente tutta l'organizzazione della manifattura e della produzione ed approvvigionamento della materia prima.
Il gruppo, che oltre a sigari premium produce anche altri prodotti legati al mondo del tabacco, come trinciati per pipa, cigarillos, sigari machine made e premium aromatizzati, è ad oggi uno dei pochi grandi gruppi multinazionali, con facilities e manifatture sparse in diversi paesi, questo fa di CAO una delle marche più differenziate, in cui si possono trovare prodotti adatti a diversi gusti e fasce di mercato, dalla qualità medio bassa fino a livelli molto elevati. Data la vasta gamma di prodotti tratteremo la marca CAO in due post.
Tralasciando le produzioni di sigari aromatizzati, e quelle di machine made e cigarillos, partiamo quindi nella disamina delle marche di fascia media che sono quelle più vendute del gruppo. La più vecchia linea di produzione CAO è la Gold, in vendita ancora oggi, con un vitolario abbastanza ampio e disponibile da qualche anno nelle versioni vintage e maduro. Fascia ecuadoregna per le prime due, brasiliana sun grown per la terza, filler e capote prevalentemente nicaraguensi almeno negli ultimi anni(oggi solo nella gold vintage è presente in parte tabacco hodnuregno), l'aumento della componente di tabacco del nicaragua ha incrementato negli utlimi anni la qualità di queste linee di base, che in passato peccavano un po in forza nicotinica, oggi invece ci troviamo di fronte a sigari di buona costruzione, evoluzione e complessità accettabili e buona forza, che in relazione al prezzo abbastanza contenuto rendono queste linee abbastanza interessanti, anche se la qualità complessiva non raggiunge livelli elevati.
Di qualità comparabile le due linee Maduro e Cameroon, con anilla simile alla serie D e P di Partagàs, su fondo rosso la prima su fondo dorato la seconda, (per altro sembra che sia stata la marca cubana a prendere ispirazione dalle anillas CAO e non vice versa), Si tratta di sigari a prevalente ligada nicaraguense, con componente domincana per la linea maduro, capas ecuador per la prima linea, ovviamente cameroonense la seconda. Sono sigari ben strutturati ed equilibrati, tuttavia peccano in evluzione aromatica e nicotinica, pertanto si collocano su una fascia qualitativa media, anche in questo caso, spesso il prezzo non è eccessivo quindi i sigari diventano comunque interessanti dal punto di vista del rapporto Q/P.
Concludiamo la prima parte delle produzioni CAO con sigari di fascia leggermente superiore rispetto alle altre appena trattate, parlado delle 3 linee caratterizzate per particolare provenienza dei tabacchi che sono la America, la Brazilia e l'Italia. Sono tutte e 3 produzioni abbastanza particolari, di buona qualità, anche se nessuna raggiunge livelli altissimi, la particolarità delle ligade però conferisce ad ognuno di questi prodotti caratteristiche, soprattutto aromatiche, difficilmente riscontrabili su altre produzioni. la linea più "normale" in termini di paletta aromatica è la brazilia, con ligada nicaraguense, e fascia brasiliana, che esprime toni vagamente simili alla linea gold maduro, seppure con una migliore evoluzione e una forza più presente. La linea America, più leggera rispetto alle altre, esprime però una buona complessità di aromi, grazie alla tripa composta da tabacchi di 4 provenienze diverse fra cui USA e Italia, sono sigari che ricordano più da vicino i puros dominicani. La linea Italia invece, mediamente forte, presenta due particolarità nel tabacco impiegato nel ripieno, oltre a tabacco avanense coltivato in Italia infatti, c'è una componente peruviana nella tripa, che sembra stia prendendo piede nelle nuove produzioni di alcune manifatture del caribe, e che CAO ha impiegato per prima proprio in questa linea.

12 gennaio 2012

La più antica Casa del habano della Germania.





Siamo a Berlino,precisamente a Fasaneenstrasse in pieno centro e la brillante scritta domina il viale.Prima di addentrarci nei particolari della Casa del Habano più vecchia della Germania percorriamo un po' la sua storia.La scritta color oro su sfondo porpora e nero sono simbolo di qualità ed eleganza dal 1990 quando la prima Casa del Habano fu aperta in Messico.Dopo quella data si scatenò una vera e propria corsa, tutte le grandi città del mondo volevano un negozio con quel prestigioso fregio marchiato habanos.Nel marzo del 1998 la Germania ebbe la sua prima Casa del Habano nel cuore della sua capitale che guadagnò un posto fisso nei cuori degli amanti del sigaro in breve tempo.Alla brillante festa rigorosamente in stile cubano hanno partecipato numerosi personaggi di spicco provenienti dall'Isla grande primo tra tutti il grande Alejandro Robaina.Proprietari del locale in francising e indiscussi appassionati del sigaro sono gli Herzog, questa famiglia,proprietaria anche di un'altra tabaccheria(zigarren Herzog),simboleggia esperienza nel settore e una certezza in termini di assistenza al cliente anche neofita.Ultima nota rilevante è la locazione della Casa,questa si trova all'interno del Savoy Hotel,ex sede del settore pubblico Brittannico.Veniamo adesso alla magia che si respira al'interno della Casa del Habano.Aprendo la porta un aroma notevole di sigaro mi pervade e la curiosirà si fa ancora maggiore.Subito un cameriere mi accoglie invitandomi a sedere sulle comodissime poltrone che invadono lo spazio bar(risalente agli anni 30)adiacente allo strepitoso walk-in humidor di cui parleremo dopo.L'aria che si respira è quasi magica, gente di tutte le età si rilassa seduta davanti a drink o wisky della pregiata selezione a disposizione.Il sistema di aspirazione,molto silenzioso,lavora a pieno regime e garantisce aria sempre pulita ma che lascia quel profumo che solo un sigaro sa sprigionare.Se invece si é li solo per l'acquisto farete come spesso ho fatto io,tirerete dritto verso il walk in humidor rifiutando l'invito a sedersi e aprirete la porta scorrevole.Al suo interno del personale esperto vi aiuterà nella scelta dei vostri pregiati manufatti.L'humidor si dispone su due piani, sempre aggiornati sulle ultime novità e tendenze i box in fila sono come calamite per l'aficionado.La scelta é vasta e piacevole,individuato il sigaro da acquistare l'addetto lo esamina in cerca di imperfezioni,che nel caso in ci fossero comportebbe la sostituzione immediata del pezzo.Che dire di più...appena potete correte a visitarla e non esitate a chiamatemi.

11 gennaio 2012

Finalmente! La Escepción Selectos Finos (Edizione Regionale Italia)

Finalmente la tanta attesa notizia è arrivata!!!
Da fonti certi ci è arrivata oggi voce che nei prossimi giorni Diadema comincerà la distribuzione dell'attesissimo Selectos Finos "La Escepcion" la regionale Italiana che doveva arrivare sul mercato nel 2011, la cui uscita è stata rimandata diverse volte lo scorso anno.
Ricordiamo a tutti che sarà un evento unico non solo per gli aficionados italiani, ma un po per tutti visti che Diadema è riuscita a regalarci una regionale affidata ad un brand che entrò in discontinuità all'inizio degli anni 80 per scomparirne alla fine.
Il Selectos Finos è di vitola Parejos (38x166) e sarà distribuita in soli 2000 box da 25 pezzi.
Ai fortunati che ne avranno uno tra le mani...Buona Fumata!
E un complimento a Diadema per questo "colpo" esclusivo e per l'ottimo lavoro che svolgono proponendo agli aficionados italiani sempre il meglio!

La qualità costruttiva è influenzata dalla materia prima?

Ieri sera, nella mia continua ricerca di sigari nuovi mai provati prima, ho fumato un sigaro relativamente economico, un blended di provenienza Honduregna, formato robusto (int. shape), dal costo di circa 5 euro, Si tratta del Cienfuegos Engine no. 5. Un sigaro doscreto, abbastanza evolvente in relazione al formato, adeguatamente complesso anche se la forza, pur presente fin da subito tende ad appiattirsi sul finale. Ma la caratteristica che vorrei evidenziare e da cui prendo spunto per le riflessioni di questo post è l'eccezionale qualità costruttiva, riscontrabile su una buona parte dei puros di provenienza extracubana, anche su fasce di prezzo ridotte.
Come noterete dalle foto il sigaro è arrivato all'ultimo tercio senza che la cenere si staccasse dal braciere, questo è sintomo di buona costruzione e di avanzamento regolare della brace, quindi di buona disposizione delle foglie interne.
Quello che mi chiedo, e che chiedo anche a voi lettori sulla base della vostra esperienza, è se il motivo sia da ricercarsi esclusivamente nella cura manufatturiera o ci sia una qualche relazione anche con la qualità dei tabacchi, rispetto ad esempio a Cuba, dove la qualità della materia prima è indiscutibilmente migliore, almeno nella gran parte dei casi, ma gli "indicatori" di qualità costruttiva sono mediamente più bassi.
Che a cuba la precisione in fase di torcida sia un po' inferiore lo si evince anche dall'applicazione della capa non sempre esente da piccole pieghe, oppure dalla disposizione delle foglie di tripa, non sempre accurata, che genera bracieri che bruciano in maniera obliqua, o ancora da sigari che presentano alcune difficoltà o eccessi di tiraggio, più frequentemente rispetto alla media dei sigari extracubani.
Tornando al quesito, mi chiedo se una maggiore qualità dei tabacchi penalizzi uno o più aspetti che noi riteniamo essere indicativi di qualità in costruzione. La domanda mi sorge vedendo marche relativamente economiche con standard di manifattura nettamente superiori alla media degli habanos, e anche osservando alcune particolarità, riscontrabili nei parivitola di diverse linee di marche caraibiche non cubane.
Ho riscontrato tanti esempi, ma ne prendo due che ritengo significativi, il primo riguarda le serie di Oliva, prendendo due parivitola delle serie G e V ad esempio, si nota come il serie G sia perfetto in combustione e compattezza della cenere, con un double robusto di questa linea sono riuscito a fumare il sigaro per intero e appoggiare il mozzicone sulla cenere senza mai scrollarla, mentre la serie V, indubbiamente migliore come tabacchi, presenta una cenere più friabile e qualche, seppur minimo, difetto di combustione sul finale.
L'altro esempio riguarda la produzione Amazon, in cui molti dei formati commercializzati sono disponibili in due versioni, una con tabacchi più scuri e ricchi, e una con tabacchi meno pregiati; in queste produzioni si nota come i pari-formato più scuri abbiano nella gran parte dei casi maggiori problemi di tiraggio, che sono stati riscontrati più volte nelle discussioni e recensioni di questi sigari, rispetto ai sigari confezionati con tabacchi più poveri. in definitiva quello che noto è una qualità della torcida (o degli indicatori che noi usiamo per individuarla), inversamente proporzionale a quella dei tabacchi usati nel blend, anche su sigari provenienti dalla stessa manifattura , forse per un maggior contenuto di olii essenziali o per una diversa strutturazione delle foglie (diverse venature diversa struttura cellulare ecc...).
Del resto che il tabacco si "comporti" diversamente in combustione a seconda delle sue qualità lo notiamo nella maggior parte dei sigari quando vediamo che il braciere è "a punta", sintomo che il ligero al centro brucia più lentamente delle foglie disposte all'esterno...

L'Elite Rome Cigar Club si presenta nella Capitale!


Roma 9 gennaio ’12

Era una sera fredda, lunedi 9 gennaio. Dopo aver parcheggiato la macchina in via della Vite, a passo svelto, col mio carico prezioso custodito nella mia borsa, mi dirigevo al ristorante, dove di li a poco sarebbe iniziata la cena in onore del Montecristo Grand Edmundo, Edizione Limitata 2010
Davanti all’ingresso del ristorante incontravo Roberto, uno dei partecipanti alla serata.
Entrammo. Subito ci raggiunsero gli altri. Ordinammo gli antipasti. Fagioli all’uccelletto, fagioli al fiasco, carciofi alla romana. Il vino, un Montegiachi del 2007, andava giù come fosse acqua.
Poi arrivarono i secondi…cosa c’era di meglio di una bistecca fiorentina?!?!
L’atmosfera goliardica non tardo’ ad arrivare. L’unico neo era la presenza del marchese che stava cercando di vendere a degli ospiti statunitensi, fontana di Trevi…
Il cameriere ci aveva detto che dovevamo aspettare che il marchese terminasse il suo pasto per accendere i nostri sigari, in quanto era una persona dall’olfatto delicato.
Commenti anti marchese arrivarono immediatamente.
Poi il segnale tanto sperato. Il cameriere portò i posacenere. Ma il marchese era ancora la.
Fummo rassicurati dal cameriere.
Potevamo fumare. Con un boato degno della curva sud, salutammo l’apertura della scatola di cedro che conteneva i nostri habanos.
In meno di cinque minuti, avevamo creato una cortina fumogena.
Il Montecristo Grand Edmundo, un canonazo di colore maduro, cominciò a sprigionare il suo aroma. Per accompagnare la fumata, ci portarano cioccolata, caffè e rum. Alcuni scelsero il Caroni, il sottoscritto e altri scegliemmo Port Mourant 1974. La scelta cadde su questi due distillati intensi in quanto sposavano alla perfezione il sapore del Montecristo.
A metà fumata si aggregò al nostro gruppo di aficionados Andrea, proprietario del locale, nonché grosso appassionato di habanos. Gli donammo un Grand Edmundo, era il minimo che potevamo fare per ringraziarlo di averci messo a disposizione il locale e il rum.
La fumata continuò regolare, donandoci momenti lieti e spensierati. E di questi tempi, essere spensierati per un paio d’ore, non è cosa da tutti i giorni.
Il sigaro cubano ancora una volta ci aveva fatto compagnia e aveva ricevuto i complimenti di tutti i partecipanti…niente di nuovo.

Un abbraccio a tutti voi, aficionados….Massimo Busciolano

10 gennaio 2012

Fumiamo insieme: Cohiba Maduro 5 Genios

Oggi vi presentiamo una breve 'passeggiata' in compagnia di un gioiellino Cohiba, il Maduro 5 Genios, una delle punte di diamante del brand 'regale', che forse, a parere di chi vi scrive, mostra più di altri sigari del brand la cosiddetta 'terza fermentazione' che i Cohiba avrebbero contro le due delle altre marche.
Il Genios, una sorta di Cohiba Siglo VI per dimensioni (140/52), è da più parti indicato come un sigaro che non necessita di particolare riposo nell'humidor per essere gustato al meglio e che avrebbe una notevole paletta aromatica.
Ad esso, dunque, ci si accosta con grandi aspettative. Dall'aspetto scuro e decisamente grasso, per non dire setoso, quasi del tutto privo di evidenti venature, non presenta sentori erbacei comuni ad altri sigari giovani.
Il primo tercio non esprime
molto, con un tocco di spezie e di caffè. Al secondo tercio, però, i sapori del Cohiba Genios dilagano con una maggiore complessità: cioccolato, con raffinate note speziate, che persistono anche nell'ultimo tercio.
Un sigaro, insomma, dalla costruzione e dalla combustione eccellenti, anche se non nitidissime, quasi vicino alla perfezione, visto che non necessita di alcuna correzione durante l'intera fumata.

09 gennaio 2012

27 GENNAIO A BERGAMO SI FUMANO I SIGARI DI MAYA SELVA!


Grandi sigari perduti... Punch Coronas

Come tutti sappiamo, purtroppo, il mercato cubano dei sigari evolve seguendo più le tendenze modaiole che non la qualità dei sigari, che a parere di chi vi scrive non passa solo attraverso la buona qualità dei tabacchi, l'adeguata miscela delle ligade e la buona costruzione in manifattura, ma anche attraverso la scelta oculata dei moduli, che conferiscono ai puros equilibrio ed evoluzione, in relazione ai tabacchi utilizzati. Le tendenze di mercato degli ultimi anni hanno però privilegiato sigari di grosso calibro, spesso anche molto corti, indipendentemente dalle caratteristiche dei tabacchi impiegati nella mezcla, perchè è questo che il mercato richiede, sigari "immediati" nella risposta aromatica e nella percezione del corpo nicotinico, che possano essere fumati anche in tempi brevi, imposti dai ritmi della vita moderna.
In nome di questa logica di mercato tanti sigari eccellenti del passato sono stati sacrificati, uno di questi è la corona di Punch, un sigaro "semplice" ma eccellente, un formato che era il punto di riferimento del vitolario cubano nei tempi passati, che oggi viene sempre meno apprezzato dal mercato e sta perdendo di importanza.
Ieri sera ho fumato l'ultimo esemplare di un cabinet da 50 di Punch coronas del 1998, il modulo, prodotto ininterrottamente fin dall'epoca prerivoluzionaria, è stato definitivamente discontinuato nel 2009, anche se il cabinet è stato messo fuori produzione già dal 2002.
I primi puff hanno rivelato un tono leggermente amaro come spesso accade nei sigari invecchiati a lungo, per via della maggiore ossidazione e perdita di aromi a cui è soggetto il piede, ma dopo poche boccate il fumo è diventato cremoso, complesso, equilibratissimo con toni di legno, terra e frutta secca, che hanno lasciato spazio a note di cuoio, spezie e caffè man mano che il braciere procedeva verso la testa.
Regolarissima la combustione, perfetta la costruzione e il tiraggio, come molti dei sigari di quegli anni, fino al 1999, anno in cui è cominciato un periodo "nero" dal punto di vista della qualità costruttiva che si è protratto fino ai primi anni 2000.
La sorpresa di trovare un sigaro ancora in piena fruibilità, nonostante i quasi 14 anni di invecchiamento, su una ligada non particolarmente forte e su un cepo tutto sommato medio-piccolo, conferma l'ottima qualità e la buona attitudine all'invecchiamento dei tabacchi di quegli anni, un sigaro dimensionato alla perfezione, che non ha mai presentato una sola nota scomposta, lungo tutta la fumata, ma in cui probabilmente 4 o 5 puff in più avrebbero rivelato note sgradevoli sul finale, così come 4 o 5 puff in meno avrebbero fatto perdere le piacevolissime note speziate dell'ultimo tercio. Un puro insomma che valorizzava con perfezione millimetrica il rapporto cepo/largo del formato corona, e che è sopravvissuto per oltre 50 anni alle logiche di mercato, probabilmente proprio per questo motivo, e che oggi siamo costretti a rimpiangere come molti altri capolavori del passato.

Un sigaro "Diplomatico"

A volte il valore di un sigaro va al di là della sua reale fattura o della qualità di tabacco usata.
Come abbiamo già visto in altri post pubblicati sul nostro blog, alcuni momenti storici hanno visto la presenza di un puros in importanti momenti della storia, così come accadde per Kennedy nei giorni in cui fu presa la tanta agoniata decisione di firma dell'embargo verso l'isla, e sicuramente anche l'austero Churchill prese decisioni importanti per le sorti non solo dell'Inghilterra, ma del mondo addirittura, avendo tra le mani uno dei suoi amati sigari.
Anche stavolta un sigaro diventa protagonista.
E' il caso del Bolivar Distinguidos Edizione Regionale China, una stupenda giara in produzione esclusiva per la distribuzione sul mercato cinese, prodotta in soli 2010 esemplari, rilasciata alla fine del 2011.
Trattasi di un puros di formato "Romeo" 162mm per 52 di cepo,  sicuramente un ottima fumata per chi avrà la grande fortuna di averlo tra le mani.
Tornando al titolo del post, la giara porterà le effigie della bandiera cinese e di quella cubana, primo caso nella storia della produzione di un sigaro. L'occasione sarà quella di festeggiare il 50o anniversario di "formali relazioni diplomatiche" tra i due governi Cinese/Cubano.
Per rinnovare questa amicizia, 176 di questi vasi saranno presentati tramite l'ambasciatore cubano al governo cinese come doni diplomatici ufficiali.
Sicuramente nella mossa sponsorizzata da Habanos, l'influenza dell'enorme impatto del nuovo mercato cinese, destinato a farla da padrone nei prossimi anni, avrà pesato come un macigno, e sà tanto di scelta pubblicitaria.
Comunque...Quando il valore di un sigaro sta aldilà delle emozioni di un ora!

05 gennaio 2012

guida ai sigari del caribe: Ashton

Ashton è una marca relativamente poco diffusa sul mercato europeo, ma molto diffusa sia direttamente che indirettamente negli USA. Sul mercato americano infatti, Ashton, oltre a commercializzare i sigari con il proprio marchio, prodotti, lo ricordiamo, nelle manifatture dominicane del gruppo, è anche distributore ufficiale di altri marchi legati al mondo del fumo, come le pipe Peterson, i sistemi di umidificazione Bòveda, molto in voga oltre oceano, gli humidor ed accessori Savoy, e numerosi accessori e trinciati con lo stesso marchio Ashton. Relativamente recente anche la joint venture con il gruppo nicaraguense della famiglia Garcia, fondato dal celebre "Don Pepìn", per il quale Ashton commercializza in USA le marche Benchmade, La Aroma De Cuba e San Cristobal (in Europa disponibili come Paradiso e La Aroma del Caribe).
Ma in questa sede ci limitiamo a parlare del marchio dominicano Ashton, come dicevamo poco diffuso da noi, ma che tutti gli aficionados bene o male conoscono anche di fama, per via del discreto successo riscosso dalla linea Virgin Sun Grown, un must per chi fuma regolarmente sigari caraibici non cubani.
Partendo dalla linea classic troviamo un ampio vitolario, tipicamente dominicano nel gusto, caratterizzato da buona finezza e complessità aromatica, a scapito della forza non troppo presente, la cotruzione è ottima, regolarissime le capas connecticut che avvolgono l'intera produzione di questa linea dalla tripa dominicana.
Di caratteristiche simili la linea cabinet selection, anch'essa caratterizzata da un vitolario ampio con formati di cepo generoso (come molte delle linee Ashton), dove però sia la tripa che la capa subiscono invecchiamenti più lunghi rispetto alla serie classic, questo processo, apparentemente inutile su tabacchi relativamente leggeri come quelli dominicani, in realtà conferisce una parvenza di maggiore forza ai sigari, poichè gli aromi più evanescenti scompaiono, lasciando sostanzialmente il posto ai sapori più speziati e piccanti, che non sono imputabili alla maggior presenza di nicotina ma semplicemente a sensazioni palatali maggiormente percettibili grazie all'attenuazione dei restanti sapori ed in particolare del salato tipico dell'olor dominicano non invecchiato.
Ma la particolarità di Ashton, e forse la ragione della sua fama nonostante la scarsa diffusione sul mercato europeo ed italiano, è il fatto di essere stato uno dei primi marchi dominicani a proporre sigari di forza importante, e di legare questa caratteristica al colore scuro della capa, tendenza che si era persa negli anni, e che oggi è di nuovo molto in voga presso i produttori extracubani di sigari.
La linea aged maduro è la prima che presenta questa caratteristica, le capas connecticut broadleaf conferiscono al vitolario di questa linea una nota dolce in ingresso che presto lascia il posto alla forza nicotinica tipica del blend, che tende però a far scomparire la complessità aromatica dei tabacchi dominicani.
Di maggiore pregio la linea Heritage Puro Sol, studiata con la collaborazione della famiglia Fuente, in cui le capas Cameroon sun grown avvolgono maestosamente un'ottima ligada, adeguatamente invecchiata di foglie da tripa, dove il ligero perde la sua aggressività ma non la sua forza e si equilibra ottimamente con una paletta aromatica di buona complessità.
Arrivando ai due capolavori delle manifatture Ashton, parliamo ora delle linee Virgin Sun Grown e Estate Sun Grown (la seconda, più recente, purtroppo non disponibile in Italia). La qualità eccellente di queste due linee, deriva dall'ottima qualità dei tabacchi utilizzati, provenienti dalle piantagioni dominicane di Fuente, e dalle coltivazioni ecuadoregne di foglie da fascia della famiglia Oliva (per la linea VSG), La linea ESG, creata per celebrare i 20 anni di continua espansione di mercato e incremento di ventite della lina VSG, e prodotta in serie limitata e diversa di anno in anno (quest'anno sarà rilasciata la quinta vitola), è caratterizzata addirittura con foglie da fascia dominicane, provenienti da chateau de la fuente, la stessa finca da cui provengono le celebri capas della linea OpusX.
Entrambe le serie (VSG ed ESG) sono caratterizzate da buona forza nicotinica, buona anche la complessità in VSG eccellente in ESG, in entrambi i casi è ottima l'evoluzione, eccellente ad esempio nel formati Illusion e sorcerer della linea VSG, aspetto assolutamente non scontato per sigari di provenienza dominicana.

04 gennaio 2012

27 Gennaio: a Bergamo si fumano i sigari di Maya Selva!

Inizia il nuovo anno e cominciano delle nuove sfide.
Dopo il successo e la continua ascesa del nostro Club negli ultimi due anni,la nostra sfida sarà quella di continuare ad offrire grandi serate,ma sopratutto di qualità, quelle che hanno sempre caratterizzato la nostra attività associativa e ci hanno portato numeri che pochi altri club in Italia hanno il piacere di vantare.
Circa 10 eventi lo scorso anno, in tutta la provincia e con un unico denominatore comune, la passione per il fumo lento!
E allora iniziamola alla grande questa stagione!
Il giorno 27 Gennaio, alle ore 20.30, presso il Caffè Giordano a Bergamo,il Cigar Club,  avrà l'onore di presentare  una serata completamente dedicata ai sigari di Maya Selva.
Per chi non la conoscesse, Maya Selva è la produttrice di tre brand come Flor de Selva, Cumpay e Villa Zamorano, sigari prodotti da tabacchi coltivati in Honduras, sigari di grandissima qualità, presenti sul mercato italiano da pochi anni, che però hanno subito conquistato gli aficionados, grazie alla costruzione perfetta ma sopratutto all'ottima finezza aromatica.
A presentarci i sigari sarà presente Stefano Bertini della Bls, importatore esclusivo per l'Italia di questi fantastici prodotti, un vero appassionato e intenditore del mondo sigaro.
Per chi volesse approfondire su Maya Selva vi segnalo un nostro articolo da leggere sul Cigar Blog: http://cigarevents.blogspot.com/2011/10/maya-selva-piccola-grande-produttrice.html
Nella serata fumeremo due puros, uno d'ingresso che ci accompagnerà durante l'aperitivo per circa mezzora, e poi alla fine della cena, composta da un piatto unico a base di arista di maiale servita con dei fagioli all'uccelletto e da una frolla di fragole servita con Rhum Occumare, fumeremo un puros in produzione limitata,creato per festeggiare i 15 anni del lancio del marchio sui mercati, un sigaro di vitolas Belicosos, anche in merito a questo potete leggere un nostro articolo sul Blog: http://cigarevents.blogspot.com/2011/10/sigari-celebrativi-15-anno-flor-de.html
Il costo della serata sarà di 60,00 euro "All inclusive" per i soci del Club e di 70,00 euro "All inclusive" per i non soci. Vi ricordo che la serata è per un massimo di 24 persone, per la partecipazione è indispensabile prenotarsi effettuando il bonifico entro e non oltre il 23 Gennaio :
IBAN IT98V0310411100000000821314 Deutsche Bank intestato a Cigar Events,
comunicando l'avvenuto pagamento con una mail all’indirizzo cigarclub035@libero.it

Vi ricordo inoltre che per chi lo volesse sarà possibile effettuare il rinnovo della quota associativa annuale al costo di 80.00 euro, il rinnovo/tesseramento annuale quest'anno prevederà la consegna delle tessere del club nella serata di Febbraio, e con il tesseramento verranno consegnati dei bellissimi gadget che abbiamo creato per il club( dalla cravatta al tagliasigari o l'accendino).
Ai soci è riservato un prezzo di vantaggio in tutti gli eventi del club, possono usufruire dei sigari del nostro humidor e di alcuni sconti in moltissimi negozi o attività dislocate in Bergamo e provincia.
E allora che altro dire, vi aspettiamo numerosissimi il 27 Gennaio!!!
Contattateci per ogni chiarimento.

02 gennaio 2012

Fumiamo insieme: Cohiba Esplendidos

Inziamo il 2012 con un'esperienza degustativa che ci sentiamo di consigliare ai palati più fini tra voi. Il Cohiba Esplendidos è un Julieta n.2, con un cepo 47. Chi vi scrive confessa che si è accostato a questo sigaro con un pò di dubbi sulla propria capacità valutativa, essendo abituato a puros dal cepo piuttosto ampio e di lunghezza non eccessiva. Tuttavia, nelle circa due ore di fumata, l'impeccabilità tipica di Cohiba è emersa in pieno.

Già dall'esame autoptico, infatti, questo sigaro si rivela ben costruito, pur senza rivelare troppo. Inoltre, citando testualmente l'amico Zap che me lo ha fatto notare con la consueta professionalità, nel mio esemplare si nota "la riga che si vede accennata dalla testa all'anilla del sigaro, in senso longitudinale, che con buona probabilità è l'impronta del capote dovuta a un posizionamento leggermente imperfetto dei due semistampi del molde", dunque segno inequivocabile della fattura a mano.

È con i primi puff che si evidenziano sapidità e note cremose, con alcuni accenni speziati che lasciano presagire un sigaro davvero di classe. Il tiraggio è giusto, forse un pò serrato, anche se intuibile dalla costruzione e dall'esame a crudo, con una combustione buona che stupisce per non aver bisogno di correzioni.

Nel secondo tercio il sigaro si rilassa, per così dire, un pò e fa gustare, oltre alle note dolci mielate, anche note di caffè e cacao. La sapidità si stabilizza equilibrandosi sul dolce e smorzando il salino iniziale. La forza è media, aumentando solo un tantino nel finale, che offre davvero il meglio a chi sappia arrivarci. La sapidita resta, infatti, nel contempo permettendo ancora boccate morbide, mai ruvide, sempre caratterizzata da note dolci, fruttate e con nuovamente qualche accenno speziato.

Dunque una sorta di escursione, per chi vi scrive, in una vitola che poco conosco, ma decisamente un ottimo modo per finire l'anno ed iniziare quello nuovo all'insegna dei sapori.

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