Valorizziamo l'extra-cubano: Cao eXtreme

Eccomi, dopo una lunga pausa dal blog per motivi lavorativi, a recensire questo magnifico sigaro fumato oggi.

Carta d'identità del sigaro:
Marca: Cao
Linea: eXtreme
Vitola de salida: Figurado
Vitola de galera: Figurado
Misure: 152x54
Tipologia Sigaro:  Totalmente a mano
Paese di produzione: Nicaragua
Capa: Ecuador Sumatra
Capote: Nicaragua
Tripa: Nicaragua

Analisi a crudo e visiva:
Il Sigaro è di colore maduro, brillante e con una costruzione più che buona, se non fosse per le piccole imperfezioni sulla testa. Al tatto risulta molto grasso e setoso, confermando la grande qualità della foglia di capa usata per questo top di gamma.Al naso, percepiamo aromi molto intensi di cacao, cuoio e legno.

Analisi gusto-olfattiva di fumata:
Il primo terzo inizia con aromi di cacao (3), cuoio (2), terra (2), spezie (2), liquirizia (1) e legno (1), mentre in bocca abbiamo un fumo molto dolce (3), sapido (2), acido (1) e nel complesso molto delicato e pastoso. La forza parte molto delicata, media-leggera.
Il secondo terzo esprime un fumo più complesso, arricchendosi di note erbacee (2), compare il floreale (1) e caramello (1). Al palato diminuisce il dolce (2), aumenta l'acidità (2) mentre la forza aumenta a media.
Nell'ultimo terzo si intensificano tutti gli aromi e il fumo risulta molto appagante e complesso.

Conclusioni:
Il tiraggio è stato buono con una a combustione regolare, dal bracere piatto e un cenere bianca.

Pregi:

• E' un gran bel Sigaro di razza, veramente buono e complesso, rende l'esperienza della fumata molto appagante.
• Al gusto è molto equilibrato e non appesantisce il palato con la forza nicotinica, lasciandolo ancora recettivo.
• E' molto dolce,  potrebbe essere la scelta giusta per dei fumatori neofiti o dal palato molto fine.

Abbinamenti:
Questo grande Sigaro è adatto dopo cene importanti concluse con dessert (dato il fumo dolce e delicato), in aperitivi con vini prosecchi o birre ambrate. Secondo me il top sarebbe al cenone di capodanno con champagne e una buona fetta di pandoro.

Punteggio e pagella:
Equilibrio: Armonico
Complessità: Eccellente
Evoluzione: Eccellente
Persistenza: Lunga
Finezza: Eccellente

Punteggio: 93

14 Maggio a Bergamo "Puro Paradiso" : anteprima nazionale del Paradiso Papagayo

Cigar Club Bergamo e Cigar&Tobacco sono lieti di presentare in anteprima nazionale il Paradiso "Papagayo" (146x55) della linea sigari Paradiso che a breve troverete nelle tabaccherie selezionate.

Nella sua trentennale storia Ashton ha realizzato prodotti di altissima qualità, collaborando con prestigiosi nomi dell’universo sigarofilo. Legati ai Fuente, per la produzione di sigari Dominicani, hanno ottenuto ottimi risultati con sigari raffinati.
Negli ultimi anni Ashton ha stupito gli appassionati del Fumo Lento con i sigari che ha immesso sul mercato. Nel 2007 con la Linea Paradiso il suo vitolario si arricchisce di un puro nicaraguense di altissima qualità (Fascia, sottofascia e ripieno composto da solo tabacco coltivato in Nicaragua). Sigari prodotti in collaborazione con Pepin Garcia, e realizzati nella Fabbrica “My Father Cigar” in Estelì, Nicaragua. La linea spopola da subito negli USA - dove viene distribuita come “San Cristobal” - in Europa riscuote l’immediato consenso del mercato.
E finalmente questi sigari sbarcano in Italia, grazie alla Cigar&Tobacco e il suo fantastico lavoro alla ricerca dei migliori puros prodotti nel Caribe.
Per il Cigar Club Bergamo è un grandissimo onore ospitare questo grande evento, atteso dagli aficionados italiani.
La serata prevede un cena appositamente studiata in uno dei ristoranti che meglio incarna il nostro spirito, la Trattoria la Fricca tempio della carne di qualità.
Per l'occasione lo chef ci proporrà, dopo un aperitivo di benvenuto a base di bollicine italiane dell'Azienda VIGNANA, continueremo al tavolo con un antipasto toscano a base di salumi, il primo saranno dei gnocchi gorgonzola e radicchio di Treviso che apriranno lo stomaco ad una fantastica Australian Beef servita su pietra ollare, il vino di servizio sarà LIS MARIS SANTA PAZIENZA (FRIULI) AZ. DI LENARDO
La cena si concluderà con una Torta di cioccolato con crema inglese e verrà degustato il Rhum English Harbour.
Tutto sarà da preludio alla presentazione da parte della Cigar&Tobacco e alla successiva fumata del Papagayo puro di punta della linea Paradiso.
CONTRIBUTO SOCI 50€ - NON SOCI 55€
Vi ricordo di prenotatare il vostro posto perchè la serata è a numero limitato.
Info e prenotazioni via mail: cigarclub035@libero.it

VI ASPETTIAMO NUMEROSISSIMI

JDN Antano 6 anni dopo

L'ennesima dimostrazione che anche i sigari non cubani beneficiano dell'invecchiamento è "andata in onda" durante l'ultima degustazione collettiva del club Slow Smoke Santerno. Approfittando come sempre dell'ospitalità di Antonello dell'Anonima Fornelli di Imola i soci del club hanno potuto degustare un Consul (robusto) della linea Antano 1970 di Joya de Nicaragua, da un box datato 2007.
Non solo questa celebre linea beneficia dell'invecchiamento, ma è una delle poche sul mercato su cui, in fase giovanile, ancora si manifestano in maniera importante i caratteri  giovanili "scomposti" che si riscontravano nei cubani fino ai primi anni 2000, caratteri che poi si ingentiliscono con l'aging conferendo ai prodotti un'ottima struttura aromatica ed una curva di fruibilità piuttosto lunga.
All'apertura del box i sigari affascinano con le loro capas tra il maduro e l'oscuro, ed il loro spiccato aroma di cacao, la costruzione rasenta la perfezione, molto più di quanto si possa pretendere da un robusto che costa attorno ai sei euro. Tiraggio e combustione ottimi in tutti gli esemplari fumati, ma è nelle qualità organolettiche che JDN Antano, con adeguata maturazione, da il meglio di se. Piena intensità aromatica, discrete note speziate, di cuoio, di terra e di cacao fin da subito, che poi virano sul finale su toni decisi di pepe e caffè. La forza fin da subito importante, esplode in corso di fumata fino a livelli molto alti. I sapori dominanti sono il salato e il dolce, lieve l'amaro nonostante la provenienza e l'elevato livello nicotinico.
La serata a tema Nicaragua, prevedeva in abbinamento al sigaro due Ron Flor de Cana a 7 e 12 anni di invecchiamento, nonostante il rafforzamento aromatico sul secondo Ron il sigaro è risutato sempre dominante e più persistente rispetto al distillato.
Non eccellente l'evoluzione, media la complessità riscontrata pur con buon equilibrio, tali caratteristiche sono in linea con la tipologia di prodotto, sia per modulo, sia per caratteristiche di liga.
Voto 82, interessante il termine di confronto con lo stesso sigaro fumato appena comprato, che raggiungeva a malapena i 60 punti per via dei toni giovanili accentuati, un sigaro quindi "vecchio stampo" per il fumatore che non ha fretta di fumare i puros ma sa conservarli pazientemente e con cura nell'humidor fino al momento in cui esprimono il loro massimo.

Diplo 1 del 2001 : idillio di una fumata pomeridiana

Di solito gli autori di questo blog recensiscono i puros dopo averli fumati, ma oggi ho deciso di parlarvi di questa sorprendente fumata, per così dire "in corso d'opera".
Scendo nel walk in e prendo una scatola in cui ho  messo i sigari rimasti da alcuni box consumati in passato, adeguatamente separati da fogli di cedro. Tra gli Inmensas del 2005, I fonseca no.1 del 2007 ed i Cazadores del 2004, mi attira il gruppetto di Diplomaticos no.1 del 2001, noto con piacere che la chiusura della perilla è "por dentro" cosa ormai desueta nei sigari di oggi. Prelevo il sigaro da fumare, è vagamente box pressed, lo annuso, gli aromi sono molto lievi, per via del formato, della liga e dell'invecchiamento. Mi aspetto  una fumata molto delicata dagli aromi lievi. Apro un vecchio box di montecristo no.2, oggi adibito a ripostiglio dei miei strumenti di taglio per i sigari, e prendo un vecchio puncher a due diametri, il diametro "piccolo" produce un foro di appena 4 mm, scelgo quello, sicuro del fatto che mi avrebbe accentuato le sensazioni in fumata di questa vitola; avevo ragione, sulla lingua i sapori sono più intensi rispetto all'ultimo diplo 1 fumato, proveniente dal medesimo box. Proseguo nella fumata, e noto qualcosa di diverso... la tanto criticata incostanza produttiva cubana, che spesso ci fa inveire contro sigari che non tirano o che bruciano male, questa volta, come accade ogni tanto, ha tirato fuori dal cilindro quella magia che forse solo cuba riesce a dare. Se prendiamo sigari di alta gamma non cubani, ci aspettiamo fumate eccellenti, ma se prendiamo un Habano di fascia media come il Diplo 1, la fumata "idilliaca" è tutt'altro che scontata. dopo pochi puff distendo le gambe sul divano e penso "ahhh, che sigaro!!" non capita spesso, ma si prova una sensazione di relax non descritta nelle schede di degustazione o nelle discussioni tra aficionados, quel momento in cui ti passano davanti gli stress lavorativi della settimana, i problemi, le tensioni accumulate, e hai come la sensazione che quel momento, grazie a quel sigaro, sia uno dei pochi attimi in cui stai "fregando" il mondo. Mi lascio invadere dagli aromi balsamici, di caramello, dolci e soavi come solo un sigaro di questo tipo riesce a dare, un sigaro che per qualche anomalia in manifattura è venuto meglio degli altri, un puro che ricorda a tratti il Tainos di Rey del Mundo o l'Hoyo du Roi dei tempi migliori. Decido che non ha senso aspettare per descrivere questa fumata, e non ha senso farlo con i tradizionali parametri di degustazione, questo sigaro è "nato" diverso dagli altri, e va descritto con le sensazioni generali che lascia. Ed eccomi qui a scrivervi di un puro eccezionale, uscito da un box "normale".... un idillio di una fumata pomeridiana, un feeling tra un aficionado e i suoi "puff" che nessuna scheda potrà mai descrivere appieno, mentre concludo questo post mi accorgo di iniziare l'ultimo tercio, dopo solo 40 minuti; lo so, ho fumato troppo in fretta per questo formato, ma nonostante questo è una delle fumate più appaganti degli ultimi tempi.

THE GRIFFIN’S Special Edition XXI – 2005

Vitola de salida: Robusto
Vitola de galera: Gran Robusto ?
Largo: 137
Grueso: 50
Filler: Rep. Dominicana
Binder: Rep. Dominicana
Wrapper: Connecticut

Questa sera ci siamo trovati in tre a fumare attorno ad un tavolino di un bar e, sulla scia delle edizioni dominicane “d’annata” (delle quali sono solitamente un ammiratore), abbiamo scelto questo The Griffin’s XXI come compagno di chiacchiere.

Molto bello nel suo tubo di vetro e tappo in sughero, ha una capa Clara tendente al giallastro, lucida, liscia e leggermente vellutata.
La costruzione sembra ottima ed il riempimento è compatto, quasi eccessivo.

A crudo i profumi sono lievi e vegetali, con una punta di ammoniaca quasi impercettibile.
Intestato rivela un tiraggio esagerato, a dispetto della compattezza dei ripieni (col senno di poi, probabilmente, era meglio bucarlo).

Il primo terzo inizia con una forza leggera, delicati aromi erbacei e speziati (tendenti al dolce), con comparse di legni pregiati. I sapori sono sapidi, ma quasi assenti.
Il terzo seguente aggiunge aromi balsamici, terra ed una punta di caffè. La forza qui è improvvisamente ed inaspettatamente medio-forte.
Nell’ultimo terzo si manifesta un contorno leggermente amaro con forza forte.
L’impressione è di fumare un sigaro si vecchio, ma nell’animo.

Devo dire che tra gli Special Edition che ho fumato di questo brand (XXV e XXVI), questo è sicuramente il peggiore.
La combustione è stata ottima, ma, passi l’evoluzione quasi assente, la complessità è deludente e l’equilibrio altalenante, anche se la finezza è buona.

Prima o poi ne fumerò un altro come verifica, ma per ora questa sarà un’edizione che mancherà nella mia collezione…mi ha molto diluso! (cit. Joe Bastianich)

Apparenza e Costruzione:
Tiraggio e Combustione:
Forza:
Sapori:
Aromi:
Evoluzione:
Equilibrio:
Complessità:
Finezza:
Valutazione generale:

http://sigari.ilmanc.it/the-griffins-special-edition-xxi-2005/