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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

15 gennaio 2014

Sigari Navarre 100% francesi: peculiarità e aspetti qualitativi


Parliamo oggi di una marca non disponibile in Italia, e scarsamente conosciuta anche sul  mercato europeo, di cui però vale la pena parlare poichè si tratta di una serie di prodotti molto peculiari, ottenuti interamente in Francia, a partire dalla coltivazione della materia prima, fino alla vendita. I sigari Navarre sono disponibili sul mercato  francese e belga, e si tratta di una produzione di estrema nicchia, costituita da tabacco scuro (varietà ITB 1000), coltivato nella zona di Bèarn ai piedi dei pirenei. Successivamente il tabacco segue un processo di air curing, simile a quello adottato per i tabacchi avanensi, che dura 2-3 mesi a seconda delle annate e del clima. Segue la fermentazione (in questo caso più rapida, attorno ai 12-15 gg) e la scostolatura delle foglie che vengono previamente distinte in Ligero, Seco e Volado, proprio come quelle destinate ai sigari caraibici. Ed in effetti la "filosofia" di questi sigari è simile ad un sigaro di tipo Avana, long filler, a testa chiusa e piede aperto. Tutta la gamma di prodotti è costituita da parejos, e comprende 5 vitolas: Il D'Artagnan (double corona oversize 230x50, non provato per questa recensione), il Porthos (gran robusto 150x52), l'Aramìs (robusto 124x50), l'Athos (petit robusto 105x50) e il Milady (corona gorda 143x46). Già lo "shape" ci fa notare come questa gamma di prodotti voglia rifarsi alla tradizione cubana, il robusto e la corona gorda infatti hanno le esatte misure del vitolario cubano per questi due formati.
La qualità dei sigari provati da chi vi scrive è stata piuttosto altalenante, degni di nota il petit robusto e la corona gorda, mentre il robusto è apparso abbastanza evanescente, e il gran robusto pur con una partenza più che discreta si è appiattito dalla fase centrale in poi. In linea di massima si tratta di sigari mediamente dry, con una acidità ben presente su tutta la gamma, note dolci e sapide accompagnano la fumata, note amare compaiono spesso sul finale per via della combustione non perfetta (dovuta principalmente alla costruzione, vedi paragrafo seguente). Le note aromatiche sono tipiche del gusto d'oltralpe, riconducibili ad esempio ai sigari Plèiades, con spiccati aromi terrosi, vagamente balsamici e floerali.












La costruzione, come anticipato, è veramente anomala, rispetto a tutti gli altri sigari di tipo caraibico, nelle figure sopra (scusate per la qualità non ottimale delle immagini) si nota come le foglie all'interno siano rollate in due direzioni (al contrario, i sigari caraibici sono rollati o a cilindro singolo (entubado o empalmado) o con foglie ripiegate su se stesse a ventaglio (plisado)). Probabilmente questa soluzione, che pare una sorta di doppio empalmado, è adottata perchè si risparmia tempo in rollatura, in un paese in cui il costo manodopera è comunque elevato. Le foglie vengono probabilmente sovrapposte e arrotolate a partire dai due lati tipo pergamena. Questo tipo di costruzione produce in tutti gli esemplari una combustione sbilanciata (notare le foto sotto) con una punta del braciere spostata sul lato "pieno" del  "bonche", al contrario dal lato opposto, contrassegnato dalla freccia nella foto sopra a sinistra, la combustione è molto più rapida come si nota nella foto in basso a destra, dal colore più acceso del braciere.









Un marchio  sicuramente particolare, espressione di una tipicità rara, che tende a ricreare in ambiente europeo una tiplogia di sigari tipica del caribe. Probabilmente alcuni aspetti potrebbero essere migliorati, ma forse i margini di guadagno, già ridotti per via della minore competitività del mercato del lavoro, non permettono di spaziare più di tanto nelle scelte produttive. I sigari sono disponibili sul mercato a prezzi non troppo dissimili dai parivitola caraibici e vanno dagli 8 ai 19 euro al pezzo a seconda del formato.

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