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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

14 aprile 2014

Educare il palato


Quante volte abbiamo sentito o letto qualche recensione in cui c'è scritto che per comprendere un certo sigaro il palato va educato, che è un prodotto per soli intenditori, che non è un sigaro per neofiti, ecc. In queste frasi può esserci un fondo di verità oppure di millanteria da parte di chi scrive, come a "buttare le mani avanti" per pararsi da eventuali critiche sulle recensioni e le impressioni riportate per un certo prodotto. In realtà il palato va
continuativamente educato, e di seguito ci sono alcuni spunti per farlo, ma sono pochi i casi in cui i sigari di qualità sono percepiti come tali solo dai grandi intenditori (ammesso che si possa parlare di "grandi intenditori" quando si parla di gusto). Il prodotto di qualità, sia esso un puro, un vino o un cibo, deve essere immediato, deve lasciare una sensazione positiva tanto al neofita quanto all'esperto, sebbene il primo riesca probabilmente a percepirlo nel complesso, mentre il secondo possa addentrarsi nei dettagli. E' vero che nel fumo c'è una variabile in più che è quella nicotinica, ed è per questo che ho citato quei pochi casi in cui effettivamente ci sono sigari  non adatti ai neofiti, per chi non è abituato infatti, i sigari di grande formato e grande carica nicotinica possono provocare fastidi e capogiri, per via del fatto che il fisico non è abituato a ricevere quantità signifcative di questo alcaloide. Anche in questo contesto però, se il sigaro è di qualità, in linea di massima deve essere gradevole anche al neofita, anche se probabilmente nn riuscirà a fumarlo per intero.
Detto questo, va da se che apprezzare il contesto generale di un buon sigaro è diverso dall'apprezzarne le sfumature e le peculiarità, e per poter arrivare a questo è necessario educare il palato, ecco allora alcune dritte per poterlo fare:
- Scrivete le vostre sensazioni man mano che fumate: all'inizio non usate uno schema predefinito, ma mettete giù le vostre descrizioni in maniera libera, di getto, in corso di fumata, questo aiuta a ragionare su quello che ci trasmettono i nostri sensi, e a tradurlo in qualcosa di scritto, e il nostro cervello si abitua a codificare e classificare gli stimoli organolettici.
- Usate una Scheda di degustazione: Ne esistono di diversi tipi, più o meno complesse, ma una volta che avete imparato a scrivere il vostro diario personale, utilizzare uno schema predefinito messo a punto da degustatori esperti permette di collocare le sensazioni al posto giusto e di imparare a valutare oggettivamente un prodotto, anche al di la dei propri gusti. Per compilare una scheda affidatevi, se avete possibilità, a qualcuno che già la conosce, oppure alle note esplicative, in modo da chiarire i vostri dubbi sui parametri che non conoscete.
- Fumate in compagnia e discutete dei sigari: individualmente abbiamo diverse chiavi di lettura,  sensibilità  e  memoria gusto olfattiva, il condividere esperienze, non necessariamente con fumatori di lungo corso, può portare alla luce aspetti che non avevamo ancora individuato.
- Variate spesso le fumate: Non fossilizzatevi sui sigari che già conoscete e che sono i vostri must, cambiate spesso fumata, comprate qualche sigaro sfuso anche se sapete già che non sarà esaltante, e cercate di carpirne i pregi ma anche i difetti, il gusto e l'olfatto sono legati come gli altri sensi alla memoria, variare le fumate significa ampliare la propria memoria gusto-olfattiva, e questo aiuta ad apprezzare di più anche i sigari che già ci piacciono.
- Fumate in serie: se avete un tabaccaio abbastanza rifornito, comprate sigari di piccolo formato e "giocate" un po' con le fumate consecutive, prendete sigari identici ma di annate diverse e fumateli consecutivamente per capire gli effetti dell'invecchiamento su tabacchi similari, oppure prendete sigari di formati simili ma provenienze diverse, per apprezzare le peculiarità dei diversi terroir, o ancora prendete sigari che già conoscete, e che ritenete piuttosto simili tra loro avendoli fumati in condizioni diverse, fumandoli di seguito potreste trovare più differenze di quelle che pensavate.
-  Fumate in momenti diversi della giornata: per ragioni di tempo e di praticità tantissimi fumatori dedicano al sigaro il dopocena, fumare però in momenti diversi della giornata può essere utile ad allenare il palato. Al mattino ad esempio, magari senza prendere il caffè, i nostri sensi sono più ricettivi rispetto al gusto e agli aromi.
- Fumate male: ebbene sì anche se può sembrare un'assurdità, se volete comprendere appieno le qualità di un sigaro e le ragioni per cui va fumato in un certo modo piuttosto che in un altro dovete necessariamente passare per l'opposto (un po' per lo stesso motivo per cui fumare sigari non eccellenti ci aiuta a capire i difetti e i pregi di un prodotto), se surriscaldate il braciere con puff ravvicinati, o vice versa lasciate spegnere il sigaro, riuscirete a capire molto sul bilanciamento della liga e sulla qualità dei tabacchi. Un braciere surriscaldato o maltrattato infatti può dare risultati diversi, fermo restando che sarà comunque meno gradevole della fumata corretta. Un sigaro ben bilanciato e ben costruito però sarà comunque mediamente fumabile, mentre un sigaro scarso diventerà letteralmente rivoltante per alcuni puff.
Ovviamente quest'ultimo consiglio, assieme a quello di comprare sigari che già sapete essere mediocri, è un esercizio puramente didattico ed autodidattico, che non va fatto ad ogni fumata. Semplicemente si può fare di tanto in tanto per capire meglio certi prodotti o per mantenere il palato attento a certi dettagli.

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