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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

26 marzo 2014

Birra Endorama e Sigari di Scena a Bergamo


L'abbinamento proposto ieri sera a Bergamo nella terza delle serate del ciclo "Fumare con Gusto", è sicuramente quello meno facile e meno comune tra quelli proposti, ma è anche quello che ha offerto più spunti di riflessione su come una stessa tipologia di prodotti abbinata ad un sigaro possa dare sensazioni completamente diverse a seconda della tipicità del prodotto stessa. E' il caso delle birre, di scena ieri a Bergamo, ma anche dei vini, dei distillati, del cioccolato, e di tantissimi altri possibili abbinamenti al fumo lento.
Prima di parlare della serata però, vorrei fare un passo indietro ed elogiare anzitutto l'iniziativa del CC Bergamo di proporre serate in cui oltre agli esperti di sigaro si aggiungono produttori o esperti anche dei prodotti abbinabili ai puros, ed in questo contesto la serata di ieri è stata condotta da chi vi scrive per la parte sigarofila, mentre per le birre abbiamo avuto la fortuna di avere il produttore Simone Casiraghi, proprietario del birrificio Endorama, che ha magistralmente condotto la degustazione, parlando di birre in generale ancor prima che dei suoi prodotti. Questo è quello che avviene quando chi si affaccia sul mercato di un certo tipo di prodotti non è un puro e semplice commerciale ma è ancor prima un appassionato dei prodotti stessi.
Tornando alla degustazione, il sigaro proposto per la serata era il Robusto della serie Prensado di Alec Bradley, linea molto famosa da quando nel 2011 il Churchill ha raggiunto la vetta della classifica dei migliori sigari dell'anno secondo Cigar Aficionado. Il sigaro in se, ben strutturato, discretamente complesso, di medio corpo e di forza medio alta ha fatto registrare la classica evoluzione a "pendolo" tipica di molti sigari, anche di alta fascia, prodotti in Honduras, ovvero una partenza piuttosto decisa, un leggero appiattimento in fase centrale e una ripresa sul finale dove il sigaro esprime le sue migliori potenzialità. Nel corso della fumata sono state abbinate 3 delle birre prodotte da Endorama, col primo tercio abbiamo bevuto una Golconda, ispirata alle tedesche Kolsch, di gradazione non elevata ma dalla luppolatura decisa, anche se non invasiva. La nota amaricante di questa prima birra, associata ad una sensazione "dry" del sigaro nella sua prima fase, ha lasciato il palato un po' asciutto riducendo la percezione gustativa, pur lasciando all'aroma pieno spazio al naso. Tengo a sottolineare che ne il sigaro ne la birra hanno espresso note sgradevoli nella loro prima fase, ma l'abbinamento tra i due prodotti è stato, tra le tre proposte, quello meno apprezzato.
Il secondo tercio ha lasciato spazio a quello che non ho esitato a definire uno dei migliori abbinamenti in assoluto con QUEL sigaro, e più in generale all'espressione gusto olfattiva di una delle birre migliori, per l'abbinamento al fumo, che io abbia mai provato. Si tratta della Caliban, di ispirazione belga sullo stile delle Tripel (che già erano tra le mie preferite in abbinamento al fumo), con una gradazione medio alta (8,5°) e una paletta aromatica eccezionale per intensità e complessità. L'inversione di rotta rispetto alla prima  birra è apparsa subito chiara agli astanti, anche ai meno esperti di degustazione. La nota dolce e acidula andava ad ingentilire le note più amare del sigaro, e la paletta aromatica floreale e speziata andava a completare quella più terrosa e legnosa del puro in un connubio di rara armonia.L'abbinamento, tipicamente per contrasto, è stato quantomai utile in questa fase, che come anticipato ha visto un leggero appiattimento della fumata, nel rinnovare le percezioni del fumo, altrimeni meno importanti per via della minore evoluzione nel secondo tercio.
Il terzo abbinamento, con l'ultimo tercio del sigaro, è stato con una Milkyman, ispirata alle Milk Stout Inglesi, molto corposa, di colore scuro, con toni tostati e di caffè tipici dell'orzo maltato ed essiccato ad alte temperature, ed una aggiunta di lattosio tesa soprattutto a mitigare la nota amara. Anche questo connubio è stato molto apprezzato, soprattutto per il buon equilibrio di corpo tra la birra ed il sigaro nella sua ultima fase, e per la buona persistenza di entrambi i prodotti.



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La redazione di Cigar Blog

Ciao Enrique, leggenda dei sigari avana!

Riportiamo un articolo degli amici di Sigari Avana sulla scomparsa di Enrique Mons, qui il link originario del post.

E' dei giorni scorsi la notizia che uno dei più preparati conoscitori di sigari avana è purtroppo venuto a mancare, stiamo parlando di Enrique Mons, gran personaggio e fine conoscitore dell'arte di produrre sigari (e non solo) ... una vera leggenda.
Salvatore Parisi, per onorarlo, ci ha chiesto di pubblicare uno stralcio di alcune pagine del suo libro dove parla del suo rapporto con Mons, chiaramente si tratta di uno scritto di un paio d'anni.
ENRIQUE MONS E IL CLUB HABANA

Ho conosciuto a Cuba una sola persona che ha davvero attraversato il mondo del sigaro in ogni suo aspetto.
L’intera sua esperienza di vita lo ha visto a contatto con il sigaro cubano.
Sto parlando di Enrique Mons Difurniau, attuale direttore del negozio di sigari Casa de l’Habano del Club Habana.
Lo conosco da molti anni e non perdo mai l'occasione di intrattenermi con lui a fumare e parlare del nostro comune interesse.
Enrique è nato, 66 anni fa, a Pinar del Rio e da bambino, fino all’adolescenza, ha aiutato il padre nella coltivazione del tabacco.
Dalla semina alla Cura.
Nel ’57 diventa torcedor nella fabbrica Cuaba di Pinar del Rio; trasferitosi poi a La Habana ha continuato la sua carriera di esperto torcedor.
Nel 1971 entra nella società Cuba Tabaco e comincia a girare il mondo come supervisore nelle controversie commerciali con i diversi importatori.
Nel 1980 diventa il Presidente della Commissione di Qualità che certificò la marca Cohiba quando se ne autorizzò la vendita al pubblico.
Frequenta per anni Zino Davidoff, insieme al quale crea l’intero Vitolario della marca.
Il rapporto con Zino diventa così, nel tempo, una sincera amicizia, che mantiene, nonostante partecipi nel 1989, come rappresentante della parte cubana, alla violenta frattura che separerà il marchio Davidoff dal tabacco cubano.
Tornato, lo stesso anno, a lavorare a La Habana, dirige il primo, storico negozio di sigari in V y 16, dopo dieci anni passa alla direzione della Casa de l’Habano del Club Habana.
Vi basta come curriculum?
Non credo che esista nessuno a Cuba e nel mondo che possa vantare un’esperienza e competenza sul sigaro Avana superiore a quella di Mons.
È tra i pochi cubani che conosce bene il modo di intendere e concepire il fumo nel mondo occidentale.
Enrique ha davvero frequentato negli anni Ottanta la crema europea del fumo dell’Avana.
Conosce bene lo stile anglosassone austero e formale di come si debbono fumare questi nobili sigari.
Enrique sa “curare” le foglie di tabacco, sa preparare una Ligada squisita, sa rollare qualunque formato, sa come presentare e vendere una scatola di sigari.
Racconta le sue storie con tanta semplicità e coerenza che è un vero piacere ascoltarle.
È il più grande di tutti!
Sarà, forse questo il motivo per cui non ha mai ricevuto alcuna onorificenza o premio?
Non credo gli interessi molto.
Sono certo, invece, che sia più contento di sapere che gode della stima e del rispetto dei numerosi amici che ha in tutte le parti del mondo.
La Casa de l’Habano diretta da Enrique ha la più elegante locazione de La Habana, fa parte infatti del comprensorio di edifici siti al lato dell’ex Yachting Club dell’era prerivoluzione, edificio la cui raffinata architettura ben testimonia il livello di eleganza e frequentazione che aveva la capitale cubana.
Il negozio si trova alla sinistra dell’entrata principale, ha una fornita e comoda Walking in Humidor, ottimi i sigari offerti dalla casa confezionati da Jorghito, sotto la severa supervisione di Mons, più che eccellente il grado di cortesia e competenza del venditore Cid Gordon.

25 marzo 2014

Birre artigianali e Prensado di scena a Bergamo

Nella sede del Cigar Club Bergamo, stasera andrà "in onda" la terza serata di FUMARE CON GUSTO, la manifestazione che mette a confronto i sigari con diversi tipi di abbinamenti.
Questa sera saranno le birre artigianali del Birrificio Endorama di Grassobbio(BG) ad essere protagoniste.
Potranno essere degustate tre tipologie di prodotti diversi, la Golconda( 4,8% ispirata alle tedesche Kölsch, chiara, dissetante, secca, con luppolatura decisa ma non invadente,3 classificata al concorso birra dell'anno 2011, categoria birre chiare basso grado), la Caliban(8,5% ispirata alle birre belghe,speziata e fruttata,3 classificata al concorso birra dell'anno 2012 categoria birre chiare alta gradazione ), la Milkyman(4,2% nera,ispirata alle inglesi stout, sentori di cioccolata e caffè, con aggiunta di lattosio, 3 classificata al concorso birra dell'anno 2011, catergoria birre scure).
Insieme fumeremo il Prensado Robusto di Alec Bradley (50x127), un prodotto di qualità torcido in Honduras con tabacchi per la maggior parte honduregni, tranne che per la sottofascia nicaraguense.
Un sigaro estremamente e volutamente "box pressed" così come riportato nel logo dell'anilla, da qui il nome Prensado, questo processo di pressatura sembra garantire ai sigari che lo subiscono, una migliore conservazione ma a nostro avviso è anche un vezzo estetico dei produttori.
È un sigaro di forza medio/ medioalta, che ha nella sua varietà e qualità aromatica il suo punto di forza, per una fumata che sicuramente sorprende ed un rapporto qualità prezzo più che soddisfacente(7.5€ al pz)
Chiunque voglia partecipare, la serata si svolgerà presso la sede del Cigar Club Bergamo, n Via Broseta 18, mandateci mail a: info@cigarclubbergamo.com
...mas que un club!


22 marzo 2014

Fumiamo insieme: BOLIVAR PETIT CORONAS - qualità/prezzo-->OK

Spesso nel nostro humidor conserviamo esemplari da collezione o di marchi molto prestigiosi e costosi da destinare ad occasioni importanti ma la quotidianità ci richiede di avere a portata di mano qualcosa di più fruibile senza investire un patrimonio o dedicare tempi di fumata troppo lunghi.

La mia ricerca di un buon sigaro con il miglior rapporto QUALITA'/PREZZO (non parlo del più economico sul mercato dei cubani), mi ha fatto apprezzare questo "marevas" che inserirei al secondo posto della classifica solo dopo il Partagas Serie du Connasseur N.1 che purtroppo fatico a trovare in commercio.

BOLIVAR PETIT CORONAS

Paese: Cuba
Capa: Cuba
Tripa: Cuba
Capote: Cuba

Vitola: marevas
Largo: 129 mm
Grueso: 42 (16.67 mm)

Costruzione: ottima
Tiraggio: leggermente stretto
Forza: medio-forte
Gusto: pieno
Tempo di fumata: max 50 minuti
Box da 25 pezzi (190 euro)

Bolivar è una marca di sigari cubani fondata all'inizio del ventesimo secolo da Josè Fernandez Rocha, poi acquisita nel 1954 da Partagàs, deve il suo nome in onore dell'eroe venezuelano Simon Bolivar che per diverso tempo aveva vissuto a Cuba.

Oggi Bolivar vanta una tipicità invidiabile per le marche di cubani che dalla rivoluzione in poi, hanno subito una non irrilevante omologazione e proprio per questo motivo annovera un discreto numero di appassionati in tutto il mondo.

DEGUSTIAMOLO INSIEME:
L’esemplare da me fumato era piuttosto giovane considerando che il sigaro si presta ad un invecchiamento d i 4-5 anni.
A "crudo", i profumi che emana dal piede e ancor più dalla perilla appena tagliata, sono molto aromatici ed invitanti.
Posto sulle labbra rilascia piacevoli note di salsedine.
La capa si presenta lucida, liscia, leggermente untuosa per la quantità di oli presenti nella foglia.



Dopo l'accensione noto un tiraggio piuttosto stretto con una combustione che durante la fumata potrebbe richiedere piccole correzioni e a volte un aiutino con un jet...nessun problema lo giustifichiamo per la vitola e per la notevole presenza di oli.

Cenere grigio scura, compatta e striata di nero.

Le boccate saziano, non per la quantità di fumo ma per la sua cremosità, ci accompagna per i primi due terzi un piacevole sapore zuccherino arricchito dai sali minerali che si depositano sulle labbra.

Aromi molto ricchi: nonostante le dimensioni, sprigiona una forza e una paletta aromatica di tutto rispetto, inizialmente dolciastro, si evolve con toni di cacao, vaniglia, caffè che permettono l'abbinamento anche con cibi delicati (Prosciutto di Parma) per chi ama fumare a tavola.
Finale: cresce di forza con l’ingresso di note terrose e di legno esotico sempre molto appagante e intenso, direi saziante

Evoluzione: leggermente sotto la media
Forza: piccolo ma più forte della maggior parte dei sigari Bolivar
Persistenza: profonda, duratura e piacevole, che permetterebbe anche l'abbinamento con un distillato non torbato o del Porto.
Situazione ideale: un dopo pasto, una pausa caffè, passeggiata nel parco.

Abbinamenti: ho osato abbinarlo con un paio di noci non troppo stagionate che mi aiutano ad amalgamare il sapore del single malt scotch whisky dello Speyside che ho scelto di abbinare: CARDHU 12 y con due e dico..due gocce di acqua (come faceva Marylin con Chanel n.5)
CARDHU 12 y. (40%VOL) : GUSTO MORBIDO, SETOSO, EQUILIBRATO E FRUTTATO che si abbina con il Prosciutto di Parma, lo definirei un Single Malt molto vicino ai blended whisky con un buon corpo e durata.

A fine fumata il palato conserva il piacevole aroma per un lungo periodo.

VOTO: 8/10 una vitola di piccole dimensioni per un sigaro di forte virilità, un sigaro molto appagante, un grande sigaro
RAPPORTO Q/P:  9/10

21 marzo 2014

Fumiamo insieme: PITBULL MUCHACHA

I Sigari Pitbull sono il frutto della passione di Cyril Pelletier, commerciante di sigari parigino che ha creato questi sigari nicaraguensi di alta qualità per la sua clientela.
Il nome del marchio si dice che derivi dal suo soprannome nel mondo del business….
I tabacchi utilizzati da Pitbull sono coltivati ​​in Nicaragua. I sigari sono dei Puros con un carattere forte e una regolarità di fumata impeccabile e pare siano fabbricati nello stesso stabilimento in cui rollano i sigari Nicarao. La particolarità è data dall’anilla “di lana”…. si, proprio un filo di lana chiuso a fiocco: di colore azzurro per PITBULL MUCHACHA e di colore rosso per il fratello maggiore PITBULL CARLITO (più forte).


Paese: Nicaragua
Marchio: Pitbull Puros
Vitola: Gordito
Tripa: Nicaragua
Capote: Nicaragua
Capa: Nicaragua
Largo: 114 mm
Grueso: 56  (22.2 mm)



DEGUSTIAMOLO:

La qualità del tabacco utilizzato è ottima, sia per la capa sia per la tripa.
La capa:  scura (Maduro), liscia, tesa, sottile, lucida con venature marcate.
Il sigaro è morbido, umido (dicono che i tabacchi del Nicaragua siano più igroscopici dei tabacchi cubani).
All’accensione offre subito una buona quantità di fumo, leggero, che sprigiona note profumate di legno e spezie che completano e delicatamente raggiungono il palato.
Durante la fumata gli aromi sono terrosi, note tostate, nocciola, cacao amaro, supportati da una buona potenza che proseguendo tende a prendere il sopravvento sul sapore e ad asciugare il palato.
L’ultimo tercio con il suo carico di nicotina emana sentori di foglie di liquirizia, terra e alcune note pepate.
Questo sigaro, troppo potente perché sia accompagnato da bevande leggere, o bollicine, potrebbe accompagnarsi con una grappa “bianca” molto fredda o forse con una tequila….. Non saprei, io l’ho accompagnato con acqua frizzante e fredda…..
Penso che sia un sigaro ben fatto che sprigiona numerosi sapori anche senza pretendere la finezza e la complessità di un cubano.



20 marzo 2014

Puff e Salute: come ridurre gli effetti della nicotina

Come sappiamo la nicotina ha effetti contrastanti nell'organismo umano, se infatti da un lato stimola la digestione, favorendo il rilascio di succhi gastrici, e agisce sul sistema nervoso sia come stimolante, favorendo il rilascio di dopamina, sia come rilassante promuovendo la sintesi di alcune endorfine, dall'altro lato, se assunta in dosi elevate, può portare ad effetti indesiderati come tachicardia, nausea, e vomito. E' altrettanto noto che gli effetti della nicotina, specie quelli negativi, sono per lo più concentrati nelle prime ore dopo l'assunzione, e che i metaboliti (prodotti residuali e di trasformazione della nicotina nell'organismo) permangono nel corpo per circa 48 ore. Anche se alcuni studi affermano che l'alcaloide del tabacco abbia un effetto di tipo cronico sulla patogenesi di alcune malattie, la comunità scientifica in generale sembra abbastanza in accordo sul fatto che la nicotina in se, non provoca danni a lungo termine, che sono invece imputabili ad altri composti presenti nel fumo.
Esiste quindi un modo per lenire gli effetti della nicontina nell'organismo? specie se questi ci provocano sensazioni di malessere dopo la fumata, come accade ad alcuni fumatori? la risposta è sì, ci sono alcuni accorgimenti che aiutano a smaltire più rapidamente la nicotina, abbattendo così il senso di disagio in tempi più ridotti. In linea di massima la prima e più immediata soluzione è bere acqua, la nicotina e i suoi metaboliti sono espulsi in gran parte attraverso l'urina, quindi bere velocemente almeno mezzo litro d'acqua riduce l'effetto sull'organismo nel giro di 20-30 minuti. Esistono poi alcuni accorgimenti, per i fumatori abituali, anche di sigaro non solo di sigarette, per ridurre gli effetti della nicotina e dei suoi metaboliti, che in caso di fumate frequenti sono più o meno costantemente presenti nel sangue. Il primo di questi è aumentare il consumo di cibi ricchi di vitamina C, E ed A, che sembrano aumentare la velocità di eliminazione della nicotina dal flusso sanguigno. Inoltre una regolare attività fisica può favorire la sudorazione e la conseguente eliminazione di maggiori quantità di residui nicotinici ed alcaloidi minori come la cotinina (un altro composto del tabacco), il moto può inoltre regolare il battito cardiaco e la pressione sanguigna, che sono leggermente alterati dagli alcaloidi del tabacco. 

19 marzo 2014

Cena di Pesce e Originale Vigoroso a Imola

 Ieri sera in occasione dell'assemblea annuale del club Slow Smoke Santerno, ci siamo "trattati bene" con una cena di pesce, magistralmente preparata dal nostro socio Paolo, che ha preparato 3 antipasti, tra cui un carpaccio di ricciòla con germogli di porro e di rafano, una tartare di tonno rosso su purea di fagioli con cipolla marinata, e un trancetto di salmone affumicato al toscano, su uno sformatino di patate al sale affumicato di cipro. Nelle foto vedete il processo di affumicatura del salmone, ottenuto aspirando il fumo con una siringa e insufflandolo sul salmone, sotto una coppetta di copertura. A seguire spaghetti alla bottarga, e filetto di tonno rosso in crosta di mandorle e pinoli.
Dopo la cena abbiamo degustato un gelato fiordilatte con la saba (per chi non sapesse cos'è può approfondire qui) abbinato al toscano Originale Vigoroso (una delle tre varianti dell'Originale, uscite in tiratura limitata circa un mese fa.
Il sigaro si è comportato egregiamente in fumata, con una eccellente paletta aromatica, intensa, complessa e persistente, con una nota amaricante di fondo, mai sgradevole ed ottimamente bilanciata dalla nota dolce/acidula del gelato con la saba.
Note legnose, vagamente terrose, tostate e di frutta secca hanno bilanciato a dovere la forza nicotinica del sigaro, che solo all'apparenza sembrava essere di media forza ma che in realtà rivelava un corpo aromatico e nicotinico di tutto rispetto. Solamente i sapori sono stati leggermente sbilanciati verso l'amaro, a sottolineare ancora una volta la carica di nicotina, che forse con l'invecchiamento potrebbe ammorbidirsi lasciando spazio al resto delle sensazioni palatali, che pure sono presenti ma coperte dal tono amarognolo. Tuttavia, come anticipato, il bilanciamento della fumata è stato ottenuto tramite l'abbinamento, a chiosa di una grande serata in stile Slow Smoke!!

18 marzo 2014

Fumiamo insieme: VEGAFINA Fortaleza 2 Master

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Vitola de galera: Gran Robusto
Vitola de salida: Master
Largo: 140
Grueso: 54
Tripa: Dominican Republic
Capote: Dominican Piloto
Capa: Criollo San Andres

Ci sono volte nelle quali fumare un sigaro non è poi una buona idea e non sempre regala soddisfazioni :) È questo il caso del VegaFina Fortaleza 2 Master, sebbene il mio approccio sia stato sincero senza preconcetti (non avendo mai fumato un VegaFina).

Spiegare perchè si possa spendere 8€ per un sigaro del genere è tutt’altro che facile, se non impossibile. C’è una vastità tale di scelta nel panorama sigarofilo che effettivamente alcuni ingressi nel listino sono un mistero, se non per il caro vecchio business!

Non conosco le statistiche di vendita di questo sigaro, ma pensare che venga acquistato non solo a scopo didattico (e qui mi metto in salvo), bensì per fare una bella fumata, è raccapricciante; soprattutto sono costretto a piegarmi all’evidenza di taluni incapacità nel consigliare un sigaro con un buon rapporto qualità/prezzo (dato che qualcuno lo comprerà pure).
Durante la fumata osservavo scorrermi davanti gli occhi decine di sigari che avrebbero esaltato l’esborso della cifra pari al suo costo e che mi avrebbero regalato grandi soddisfazioni e piacere.

Alla vista mostra un ottimo aspetto; è stato ben confezionato. Ha una capa spessa ed elastica, un colorado claro tendente al dorato, luminosa e grassa, liscia.
Dopo l’incisione della perilla ha un aspetto molto ordinato nella stratificazione circolare.
Il riempimento è forse leggermente eccessivo.

A crudo la fascia è mediamente profumata con odori di camomilla e thé verde.
Acceso ha un tiraggio regolare, così come quella che sarà la sua combustione.

Il primo terzo ha una forza medio-leggera con sapori già lievemente amari, asprigni e piccanti, comunque delicati. Gli aromi sono erbacei.
Il secondo terzo ha sorprendentemente una netta evoluzione (qui devo precisare che il sigaro stava già acquisendo toni amari pronunciati, e ho messo in pratica la tecnica recentemente imparata da Didier Houvenaghel, la degasification, per ripulire il sigaro dai depositi della combustione, e devo dire che è tornato letteralmente fresco e “pulito”).
I sentori sono ora dolci e sapidi, sempre con delicatezza e raffiorano i profumi vegetali di camomilla avvertiti a crudo.
L’ultimo terzo è più amaro, sempre vegetale.
La forza è ormai virata in medio-forte.

Concludendo è un sigaro esteticamente ben costruito, bello ed imponente, con una discreta evoluzione, ma dai sapori ed aromi poveri. Per quando riguarda il nome della linea, Fortaleza 2, è altamente fuorviante.

Leggo che è stato valutato con un punteggio di 92 da Cigar Journal (…!)

Ne prendo atto e sfido chiunque a non trovare almeno 10 sigari dal medesimo prezzo, ma che che diano piacere nell’essere fumati.

Apparenza e Costruzione: 4/5
Tiraggio e Combustione: 4.5/5
Forza: 3/5
Sapori: 1/5
Aromi: 2/5
Evoluzione: 3/5
Equilibrio 2.5/5
Complessità: 2/5
Finezza: 2.5/5
Valutazione generale: 2.75/5

http://sigari.ilmanc.it/vegafina-fortaleza-2-master/

Toscano Pastrengo: Prime impressioni.


Nell'attesa di ritirare le mie due scatole che già riposano in tabaccheria, ho acquistato presso un altro tabaccaio questo sigaro dedicato ai 200 anni dell’Arma, il cui nome trae origine dalla località dove i Carabinieri, durante la Prima Guerra d'Indipendenza del 1848, effettuarono una memorabile carica a cavallo. Riporto le mie prime impressioni di fumata, ricordando che si tratta del primo esemplare fumato, con appena 48 ore di conservazione in humidor, e quindi potrebbe non essere rappresentativo al 100% delle caratteristiche del prodotto.
Le sensazioni che ho avvertito sono molteplici, e la fumata mi ha ricordato a tratti diversi altri sigari della gamma toscano, in linea di massima si può affermare che si tratta di un sigaro di buona qualità, molto ben bilanciato e discretamente complesso. L'ingresso rivela subito una nota amarognola che accompagnerà il sigaro per tutta la fumata, e che ricorda molto da vicino la stessa nota percepita nell'Originale Vigoroso, uscito sul mercato un mesetto fa. sempre nella prima parte di fumata fa la sua comparsa anche una nota legnosa che ricorda a tratti il Modigliani o l'Antico. In fase centrale si sviluppano sentori tostati e di nocciola, che ricordano, seppur molto da lontano, le note dell'Antica Riserva, che invece risulta molto simile nel livello di forza del sigaro, lungo tutta la fumata (forse anche questa caratteristica "sposta" l'attenzione verso una similitudine con l'AR). Il finale vede rafforzarsi i toni di legno e quelli tostati, in maniera importante e persistente, anche qui è difficile fare un parallelo diretto con un prodotto specifico, ma la memoria riporta ai sentori dell'Originale Selected in questa fase di fumata.
Un ottimo bilanciamento tra forza (medio-elevata) ed aromi, mai sgradevoli al naso, anche il bilanciamento dei sapori è discreto, poichè si percepiscono tutti e 4 i sapori "primari" (dolce, salato, amaro e acido) che rendono la fumata gradevole e mai dry; tuttavia l'equilibrio gustativo potrebbe notevolmente migliorare con l'invecchiamento, poichè nonostante una buona complessità (oltre ai 4 sapori primari si avverte anche una leggerissima tannicità non sgradevole e il piccante a fine fumata), la nota amara è decisamente sovrastante rispetto alle altre, questa caratteristica è notoriamente quella più soggetta ad arrotondamento in fase di conservazione in ambiente umido, quindi attendiamo fiduciosi l'evoluzione della fruibilità di questo sigaro.

17 marzo 2014

Didier Houvenaghel e il suo Don Rafa incantano Bergamo!

Il Cigar Club Bergamo e Bergamo, sono da tempo il crocevia di alcuni tra gli appuntamenti più importanti del panorama sigarofilo italiano e quello che è andato in scena Venerdì, altro non ha fatto che confermarlo.
"Meet Didier" questo il nome dell'evento che lanciava lo "ExtraOrdinary tour 2014" italiano di Didier Houvenaghel, giovane papà del marchio Nicarao, che ha riunito presso la bellissima sede del Cigar Club Bergamo, aficionados da tante provincie italiane.
Dire che la sua presenza è stata "magnetica" è dire poco...
Una pomeriggio/serata oltre ogni aspettativa, iniziato alle 18 e finito all'una di notte, dove Didier, accompagnato da Aniello Buonincontro della Cigars&Tobacco, ha deliziato gli aficionados intervenuti, parlando del mondo del sigaro a 360 gradi, durante il seminario che ha tenuto che includeva argomenti come il "Cigar Blending" e il "Professional Cigar Tasting".
Fino conoscitore di tutta la filiera produttiva del sigaro, laureato in agronomia a Cuba, attento ad ogni minimo passaggio, dalla semina alla distribuzione, Didier ha saputo creare un alchimia con i presenti a dir poco fantastica.
Durante la serata sono stati proposti due tra i prodotti Nicarao, il Robusto (linea classico) e il Don Rafa (linea esclusivo), una bella scoperta il primo, un grandissimo il secondo.
Il Don Rafa (178x54 tabacchi 100%Nicaragua) è una fumata strepitosa, un vero capolavoro della torcida nicaraguense, e il grande segreto di questo successo sta proprio nelle conoscenze di Didier, che ha spiegato i segreti del blending in maniera precisa e dettagliata, partendo dalla pianta, concentrandosi sulle potenzialità della foglia, applicati puoi nelle tecniche di miscelazione e blending ai fini della creazione di un sigaro perfetto.
È cosi che nasce il Don Rafa, la foglia di fascia fermenta, quasi riposa, per venti mesi ed una volta finito questo processo, viene lasciata ad invecchiare per altri 24 mesi, le foglie della tripa hanno dai cinque ai nove anni, cinque appunto per il il seco e il volado e nove addirittura per il ligero. 
Uno dei segreti forse è proprio questa foglia di ligero così attentamente lavorata, che dona una buonissima forza al Don Rafa, ma quasi celata, mai invadente, un equilibrio incredibile, una fumata appagante che nn stanca mai, che deve però essere condotta con tempi di fumata giusti.
Il Don Rafa non è sicuramente un sigaro da neofita, anzi, da fumatore esperto, due ore di fumata da "trattare con rispetto", dove un susseguirsi di note e sentori avvolgono il palato, una persistenza lunghissima fa da contorno a quello che ad oggi può tranquillamente essere definito uno dei più grandi sigari sul mercato italiano, la cui valutazione è facilmente attribuibile intorno ai 93/94 centesimi.

15 marzo 2014

Fumiamo insieme: TRINIDAD REYES

Buongiorno a tutti gli amici del Blog, sono un fumatore di sigari da cinque anni, inizialmente estimatore solo di Toscani e più recentemente passato alla conoscenza di cubani ed extra-cubani.
Amo condividere le mie esperienze di fumata nelle serate con gli amici del Cigar Club ma soprattutto leggere recensioni per conoscere altre esperienze e abbinamenti, pertanto parto con il mio primo post.

Il marchio TRINIDAD nasce nel 1969 con la produzione del Fundadores (Laguito 192 x 40 spero ancora in commercio... perché un sigaro veramente eccellente) che veniva normalmente omaggiato dal Presidente Cubano a Capi di Stato e ambasciatori esteri.
Dal 2004 entra in produzione il Reyes con altri due formati (Coloniales e Robusto Extra).

TRINIDAD REYES: la "preda" giaceva da un annetto nel mio humidor... ho deciso di dedicargli 40 minuti di attenzione e mi ha ripagato con tutta la sua forza (medio-forte) racchiusa in mm 110 x 42.
Ottimo sigaro per una fumata piena di gusto e carattere senza risultare troppo pesante per il degustatore e i suoi ospiti.
Durante la degustazione emana sentori di frutta secca, legno, miele ben equilibrati.
Un formato adatto a tutte le ore della giornata. Buona l'evoluzione durante la fumata ed ottima la persistenza nel dopo.


L'abbinamento con una Grappa di  Sassicaia per sigillare il ricordo della serata.
GRAPPA: provenienza Toscana, prodotta da vinacce di Sassicaia, Tenuta San Guido - Bolgheri (42°)
Distillata in alambicco in rame con caldaiette a vapore a ciclo discontinuo. Il colore è dorato, al naso ha profumi di grande struttura, spezie, vaniglia, caffè; al palato prevale il gusto di nocciola e amaretto.


14 marzo 2014

Recensioni vs Opinioni: un po' di chiarezza sulla valutazione dei sigari

Il web e le riviste specializzate ci offrono ogni giorno decine, se non centinaia di valutazioni di prodotti, con tanto di rating, punteggi, classifiche e quant'altro, e anche il mondo dei sigari non fa eccezione. Il neofita, ma anche l'appassionato che cerca di esplorare nuovi orizzonti, non sempre trova facile districarsi nel ginepraio di opinioni, a volte contrastanti, che si trovano nei vari canali di informazione sui sigari.
Al netto delle influenze commerciali, su cui più volte sono stati sollevati dubbi, anche rispetto a testate di riferimento mondiale sul mondo dei puros come Cigar Aficionado, o Cigar Journal, spesso ci troviamo di fronte a una descrizione, o ad un rating, senza sapere quale sia il metro di giudizio ne il grado di oggettività che i vari recensori o appassionati ci propongono. Normale, dicono in molti, trovare giudizi contrastanti quando si parla di gusti personali; nulla di più falso, è la risposta di chi vi scrive. Pongo in evidenza che sia fare una recensione che esprimere un'opinione su un prodotto è perfettamente legittimo, e non c'è nulla di male ne nel descrivere oggettivamente un prodotto, ne nell'esprimere il proprio parere in relazione ai gusti personali, sta però nel lettore/appassionato cercare di capire se quello che sta leggendo è una valutazione oggettiva oppure l'espressione soggettiva di un gusto personale, fermo restando che anche la seconda ipotesi, se i gusti personali coincidono esattamente, può essere un'ottima fornte di informazione e di orientamento all'acquisto.  Premetto anche che sia la valutazione oggettiva che soggettiva sono correlate alla percezione personale di chi degusta il sigaro che può essere più o meno spiccata, ma mentre la recensione di un prodotto mette da parte quelli che sono i gusti personali, l'opinione può essere molto influenzata dalla predisposizione individuale ad apprezzare certi tipi di aromi piuttosto che altri.
La valutazione oggettiva di un sigaro infatti, non assegna punteggio alla tipologia di aromi e sapori percepiti, salvo che questi non siano sintomi palesi di difetti del sigaro (e.g. tannicità eccessiva o amaro accentuato e persistente), un fumatore ad esempio  può apprezzare di più un aroma terroso e speziato, associato a note dolci e piccanti, mentre un altro può prediligere aromi di cuoio e tostati, associati a toni amaricanti e sapidi; sul piano soggettivo nessuno può giudicare quale delle due tipologie sia migliore. Quello che invece è valutabile in maniera oggettiva sono le caratteristiche strutturali, se volete "quantitative", del complesso organolettico, come ad esempio l'equilibrio (ovvero il bilanciamento tra i diversi aromi e sapori, e la forza nicotinica), la finezza (il grado di nitidezza con cui percepiamo le sensazioni), la complessità (il numero di sensazioni diverse che percepiamo), l'evoluzione (il grado di cambiamento organolettico durante il corso della fumata) e la persistenza (la durata delle sensazioni organolettiche dopo il singolo puff e in post fumata). Esistono poi caratteristiche non strettamente legate al gusto che rientrano nell'assegnazione di un punteggio e di un giudizio oggettivo, come laqualità costruttiva, soprattutto legata alla dinamica di combustione, ed infine una valutazione, ove possibile, della costanza produttiva, del prezzo e delle potenzialità generali del sigaro.
Cigar Blog ha un suo approccio specifico nelle recensioni, e mette a disposizione dei suoi lettori le informazionie gli strumenti necessari per comprendere cosa ci sia alla base delle valutazioni che si trovano sulle nostre pagine, per chi intendesse approfondire, di seguito trovate i link della nostra scheda di degustazione, con alcune note esplicative, ed anche una descrizione del nostro metro di giudizio nell'assegnazione dei punteggi.

12 marzo 2014

Grande successo di "Fumare con Gusto"


Una bellissima serata quella di ieri sera nell'affascinante sede del Cigar Club Bergamo.
Nell'ambito delle serate "Fumare con gusto" è andato in scena l'abbinamento  Distillati-Partagas Serie E n.2 , grazie alla collaborazione con gli amici del blog Angel's Share( www.angelshare.it) che hanno proposto un panel composto da Bourbon "Ten Hight" una bottiglia fuori produzione da circa 30 anni, un Rhum Bellevue 13 anni prodotto in Guadalupe e uno scotch proveniente dalle distillerie Ben Nevis selezione Silver Seal 22 anni, distillati unici e particolari nel loro genere, che hanno permesso agli amici intervenuti di capire le varie sfaccettature dell'abbinamento con un sigaro importante come la serie E di Partagas.
Una fumata interessante, partita in maniera mild accompagnata dal Bourbon,  cresciuta di forza e sapori nel 2 tercio e accompagnata  dal Rhum , è calata leggermente nella fase finale, dovuta probabilmente all'abbinamento impegnativo del whisky e dalla sua gradazione full proof di 60,4%, mantenendo comunque la tipicità del brand con note di terra e legno in primo piano.
La prossima serata si svolgerà il 25 Marzo  con le birre artigianali del Birrificio Endorama.
Per info e prenotazioni : info@cigarclubbergamo.com

Cigar Club Bergamo...mas que un club!


11 marzo 2014

AVO annuncia l'edizione 88th anniversary

Oramai Avo ci ha abituato alla consueta edizione annuale, che viene lanciata per commemorare il compleanno di Avo Uvezian, misicista ed appassionato di sigari, fondatore nei primi anni 80 del marchio che porta il suo nome. Il brand oggi è prodotto dal gruppo Oettinger-Davidoff.
Ma se per avo è una consuetudine l'edizione Aniversario, che è sempre stata , almeno negli ultimi anni, degna di nota sia qualitativamente che come formati proposti, il numero 88 (l'edizione prevista per l'anno in corso è l'88th anniversary) non è un numero qualsiasi. Oltre agli anni del "patròn" del marchio infatti, 88 sono i tasti del pianoforte, strumento di espressione artistica del misicista Avo, ed infatti le scatole, single layer da 16 pezzi, verranno laccate con la stessa finitura dei pianoforti a coda. 88 è anche l'anno dell'arrivo sul mercato del primo sigaro Avo, benchè il business fosse attivo fin dal 1982 infatti, il primo sigaro di marchio Avo Uvezian fu venduto sul mercato americano 6 anni dopo. Una produzione quindi piuttosto significativa per il Maestro, che sarà come di consuetudine prodotta in tiratura limitata, 8.888 i box previsti per questa edizione, di cui 888 saranno firmati personalmente da Avo stesso. Il sigaro è una piramide (152x52), ed è  un vero puro dominicano "old style" con liga composta dai 3 grandi tabacchi della Repubblica Dominicana (olor, san vincente e piloto cubano), e l'aggiunta di criollo coltivato sempre nei pressi di Santiago de los Caballeros, nella valle dello Yaque del Norte.  Attendiamo con ansia questa nuova edizione Aniversario, che fa un po' da trendsetter nella produzione caraibica extracubana, che come noto è poco avvezza a produrre edizioni limitate o commemorative con regolarità, come avviene da alcuni anni per Habanos ad esempio.

09 marzo 2014

Davidoff allarga i confini


Davidoff, uno dei brand di sigari più conosciuti al mondo,intende aprire 35 nuovi negozi, con l'obiettivo di arrivare a un cento entro il 2018. La società svizzera Oettinger Davidoff ha già 65 punti vendita in tutto il mondo e si appresta a inaugurarne di nuovi in varie città fra cui New York, Tokyo e Francoforte.
Essi seguiranno un nuovo modo di accogliere i clienti, laddove esiste il divieto di fumare nei luoghi pubblici.
I negozi avranno una superficie di 100 metri quadrati con uno spazio dedicato agli umidificatori, agli accendini e ad altri accessori in cuoio firmati Davidoff. Ma soprattutto è previsto un salone con tutte le comodità, all'interno del quale sarà possibile gustarsi il sigaro tranquillamente. Nella Grande Mela la boutique sarà in grado di accogliere almeno 40 fumatori.
Il gruppo elvetico non potrà tuttavia espandersi in Francia, Spagna e Italia, dove la legge prevede un monopolio ai venditori di tabacco. D'altro canto, i prodotti Davidoff sono disponibili soltanto in 540 concessionari, in una selezione di negozi duty free e nei punti vendita di proprietà. A livello globale gli svizzeri dominano il mercato del sigaro di lusso in un testa a testa con il marchio cubano Cohiba. Le stime parlano di un incremento del 4% del settore per il 2014. Mentre è attesa una flessione in Europa, il fatturato dovrebbe salire negli Stati Uniti e soprattutto nell'Asia Pacifico, a cominciare dalla Cina.
Fonte : ItaliaOggi

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