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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

17 gennaio 2015

I cubani alla conquista degli States!


Venerdi 16 Gennaio 2015 diventerà un giorno storico per gli aficionados a stelle e striscie, dopo una lunga ed interminabile attesa dovuta all'embargo imposto all'Isla, i sigari cubani, a lungo uno dei frutti proibiti degli americani, diventeranno finalmente fruibili legalmente ed accessibili a tutti. 

Le nuove regole turistiche e commerciali tra gli Stati Uniti e Cuba, annunciate nelle scorse ore da Washington, prevedono infatti tra gli altri, permessi per utilizzare le carte di credito sull’isola, per esportare alcune tecnologie e per portare a casa fino a 100 dollari in alcool e tabacco, quindi in parole povere, i turisti americani potranno riportarsi a casa fino a 100 dollari di puros mentre gli Stati Uniti a loro volta potranno più facilmente esportare cellulari e software informatici a Cuba oltre che fornire servizi internet ad una popolazione che finora ha un indice di penetrazione della rete tra i più bassi al mondo (circa il 5%). Se è vero infatti che il permesso di vendita sul territorio americano dei sigari cubani non è ancora arrivato (solo il Congresso potrà decidere in questo senso), è però vero che un turista potrà riportare fino a 400 dollari di merci da Cuba e fino a 100 dollari per sigari e rum, franchigiè ancora abbastanza ristrette ma volte ad essere aumentate nel tempo. Gli ultimi sviluppi precedono di qualche giorno i primi incontri ufficiali che si terranno all’Avana tra rappresentanze dei due governi. All’ordine del giorno ci saranno le discussioni per riaprire le rispettive sedi diplomatiche. 
Si aprono quindi le frontiere per un mercato inesplorato e ricchissimo, tenuto conto che gli Usa rappresentano i due terzi del consumo mondiale di sigari, pari a circa 300 milioni di sigari all’anno. 
L’impatto sul settore potrebbe essere quindi enorme. I sigari cubani sono stati per anni nell'immaginario di intere generazioni di fumatori statunitensi che mai avevano avuto possibilità di fruirne e il divieto di importarli è stato uno dei punti più controversi dell’embargo nei confronti dell’isola caraibica. Comunque, nonostante il divieto, i fumatori di sigari hanno fatto di tutto per mettere le mani sui vari Cohiba e Montecristo o Partagas. Più recentemente, gli americani sono andati a comprare sigari cubani in Messico o in Canada, paesi tra l'altro dove Habanos ha sempre avuto un occhio di riguardo molto importante e vista la vicinanza con i confini americani, i prezzi dei sigari cubani sono sempre stati molto alti rispetto ad altre parti del mondo con medesimo impatto sociale-economico. Negli anni passati la sanzione per il contrabbando di sigari cubani negli Stati Uniti era stata inasprita e  aveva raggiunto la cifra record che in alcuni casi arrivava anche a 55mila dollari. 
Al momento, la maggior parte dei sigari acquistati negli Stati Uniti sono realizzati in paesi dell’America centrale come il Nicaragua, l’Honduras o la Repubblica Dominicana. Degli oltre 317 milioni di sigari importati l’anno scorso negli Stati Uniti da paesi diversi da Cuba, 134 milioni sono stati fabbricati dalla Repubblica Dominicana. I nuovi rapporti tra L’Havana e Washington potrebbero quindi dare il via a una guerra dei prezzi tra i diversi produttori di sigari ma anche, per assurdo, portare a un deprezzamento di quelli prodotti a Cuba. Se infatti al momento i sigari cubani sono quasi venerati negli Usa, un’eventuale liberalizzazione potrebbe tradursi in un crollo dei prezzi, che sinceramente, visti anche gli ultimi aumenti italiani...un po tutti speriamo

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