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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

02 luglio 2015

Una panoramica sui Toscano d'Autore: Modigliani (Guest Author Luca Dominianni)

E' con piacere che accogliamo sulle nostre pagine un nuovo e giovane autore, che per ragioni anagrafiche ovviamente non può essere un fumatore di lungo corso, ma a cui non mancano passione, interesse e applicazione nell'apprendere la cultura legata al mondo del sigaro. Nuova linfa quindi, scevra da pregiudizi, retaggi e condizionamenti, necessaria per dare nuovo impulso a tutta la community, ed uno stile vivace ed essenziale, che a nostro avviso potrà incontrare il gradimento di molti. Come da prassi faremo un piccolo periodo di rodaggio per testare il gradimento dei lettori, dopodichè probabilmente lo vedremo "in forze" su Cigar Blog. Benvenuto, quindi, a Luca, e vi lasciamo al "suo" Modigliani.


Bianco. Modigliani lo usava poco. Prediligeva altri colori, neutri, meno brillanti. Il bianco lo riservava a
pochi elementi delle sue opere, in particolare ai soggetti e ai riflessi. Il bianco, in realtà, non è nemmeno un colore. Non è sicuramente ciò che più gli si addice, ma è quello che gli è stato assegnato dalle Manifatture Sigaro Toscano, nel dedicargli un terzo della bandiera italiana.
Il Modigliani venne introdotto sul mercato dello stortignaccolo nel 2010, confezionato nella Manifattura di Lucca, ed ha una stagionatura di almeno 6 mesi. Estraendolo dalla sua scatola, la prima cosa che si  nota è la lunghezza (150 mm), sensibilmente minore, di circa 5 millimetri – rispetto ad un Garibaldi o ad un Soldati – e si discosta di ben un centimetro, ad esempio, dall’EV, come è risultato dalle misurazioni effettuate da chi scrive.
Nell’assaporare il suo fumo, ci si aspetta di essere trasportati lontano, ma in realtà il viaggio dura veramente poco. Risulta essere dolciastro, forse troppo, ed è per questo che lo consiglierei senz’altro a chi si vuole avvicinare al mondo del sigaro italiano, ma non a chi vuole fumare un prodotto raffinato.
L’aspetto è ovviamente quello nodoso tipico dei sigari a base Kentucky non pressato, e anche se il Modigliani si rivela eccessivamente magro, al tatto risulta piacevolmente untuoso.
Analizzandolo a crudo, ci si accorge di aromi soavi, oltre che di cuoio persistente, con alcuni elementi che ricordano il sottobosco, l’erba, e un accenno di speziato. Sciaguratamente, i problemi sorgono quando si procede all’accensione: il Modigliani è caratterizzato da un buon tiraggio, non eccessivamente aperto, ma che non richiede nemmeno la veemenza polmonare a cui, ad esempio, obbliga un EV Deciso. Tuttavia, la combustione è particolarmente irregolare, e necessita di vari aggiustamenti, nonostante sia raro un suo spegnimento.
Si potrebbe definirlo un sigaro costante, non solo perché mantiene gli stessi sentori e gli stessi aromi lungo il corso di tutta la fumata, eccessivamente monocromatica, ma anche perché le impressioni a crudo, in buona parte, vengono riconfermate in fase dinamica, e cioè di fumata. Oltre agli aromi sopra citati, sebbene quello di cuoio tenda a sopprimere i suoi simili, si aggiunge quello di torrefazione, molto etereo.
E’ inspiegabile come un sigaro relativamente dolce, paragonabile a mio avviso solo ad un Soldati, abbia delle punte di amaro tali da far dimenticare tutto ciò che di positivo si era mostrato essere. Non è un amaro piacevole, ma pesante e fastidioso, quasi di bruciato. Si deve sottolineare che queste punte si rivelano in concomitanza delle imperfezioni (non troppe, fortunatamente) situate lungo tutto il sigaro.
Se mi è concessa anche una riflessione sul rapporto qualità-prezzo, credo che un leggero disequilibrio ci sia, nonostante non sia troppo sbilanciato (come ad esempio poteva essere un Toscano Opera). Ma questa fumata dolce e non troppo impegnativa, nonostante tutto, ritengo sia ottimamente indicata per i neofiti.
Riassumendo, il Toscano Modigliani è un sigaro leggero, adatto a tutti, soprattutto a chi non vuole fumare amaro. Tuttavia, l’amaro si presenta, specie sotto forma di irregolarità, che accese ed inspirate stravolgono completamente un sapore di per sé delicato.
La fumata risulta abbastanza piatta, rovinata anche dalla necessità di perfezionare il braciere ogni 10-15 puff.
Ritengo che l’allontanamento da questo sigaro da parte del neofita, col passare del tempo e dell’esperienza, non sia un atto di forza, ma un processo fisiologico, praticamente per osmosi di altri sigari, maggiormente completi e sorprendenti.
Sono invece abbastanza sicuro che un fumatore esperto lo provi, in quanto credo che ogni scatola meriti di essere fumata, ma con ogni probabilità la prima scatola sarà anche l’unica. E probabilmente è giusto così.

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