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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

12 luglio 2017

Ma dei Paradiso Quintessence ne vogliamo parlare?

Sono arrivati anche in Italia, si tratta della nuova linea di Paradiso (San Cristobal per il mercato statunitense) prodotta da My Father Cigars, per conto di Ashton, che, lo ricordiamo, si appoggia a Fuente per la parte dominicana, e a Don Pepin (My Father) per quella nicaraguense del proprio vitolario.
Ho avuto modo di provare questi sigari addirittura prima del lancio sul mercato mondiale, grazie ad un dono di Ludovic Faxel, brand manager per una vasta area che comprende il mercato europeo, asiatico e africano, e di riprovare successivamente 3 diverse vitolas che trovo di ottimo livello.
Ragionerò, quindi, in termini di marchio e linea, più che di singoli formati, anche se farò esempi specifici su formati ben definiti.
La collaborazione di Ashton con Garcia nasce per dare una spinta al marchio anche sul piano nicaraguense, vista l'escalation qualitativa che il Nicaragua ha saputo condurre da alcuni anni a questa parte, e i primi Paradiso, sia nella linea base che nella Revelation, sono fortemente connotati in tal senso. Si sente la mano di Don Pepin, sia nella costituzione che nella
distribuzione della liga, ma anche nella riduzione progressiva di intensità (in proporzione) nei sigari di cepo generoso, aspetto per altro comune a diversi marchi e anche, nel caso di Paradiso, al main brand Ashton. La linea Quintessence è più godibile su tutto il vitolario, rispetto alle altre due linee. Penso ad esempio al Belicoso, di cepo 54, pienamente godibile e ottimamente bilanciato, rispetto ai sigari pari diametro di altre linee intra-marchio. Ho espresso più volte il mio pensiero rispetto al fatto che le linee precedenti trovassero la "quadra", ovvero la migliore espressione della liga, su formati come il Minutos o il Supremos (linea base), e sul Mystic o il Legend (linea Revelation), mentre in questo caso, grazie anche a un vitolario più ridotto, la liga è discretamente bilanciata su tutta la linea.

In generale posso dire che Quintessence sia, a mio avviso il punto di arrivo che segna la maturità della collaborazione di My Father con Ashton, e anche il punto di fusione delle due filosofie di produzione, il nerbo del Nicaragua, ma anche il bilanciamento e la complessità tipiche del marchio Ashton.
Possiamo parlare di una linea di prodotti di carattere, fin dall'analisi a crudo che rivela profumi intensi e nitidi, tra legno cacao e spezie tipiche del nicaragua ma anche qualche inflessione di frutta secca probabilmente donata dalla capa habano di origine ecuadoregna, che si presenta luminosa e regolare su tutti i formati che ho potuto provare.
In fumata i sigari sono altrettanto sorprendenti in termini di complessità organolettica e di intensità, con una dolcezza di fondo, assolutamente non scontata in casa My Father, che supporta una gamma palatale completa e saziante. Al naso avvertiamo in tutti i prodotti note speziate e tostate, sui formati più sottili notiamo con maggiore intensità alcuni toni di frutta secca e di caffè sul finale, mentre sui cepos più generosi da metà in poi compaiono note balsamiche. 
Una linea quindi che convince, sicuramente in termini di qualità, e tutto sommato anche di prezzo sul mercato italiano e non solo. Si attesta infatti poco al di sopra delle altre linee del marchio, con prezzi compresi tra i 9,5 e i 10,5 euro al pezzo, un piccolo balzello di prezzo che regala un grande salto qualitativo.

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